Con la sua la sua Blumhouse Productions Jason Blum ha rivoluzionato il panorama cinematografico del cinema di genere. E lo ha fatto in poco più di 20 anni, con una serie di film particolarmente azzeccati e una formula tanto semplice quanto efficace e, per certi versi, innovativa.
Qual è il segreto? Realizzare produzioni di qualità con un budget ridotto all’osso, azzerando in questo modo le possibilità di perdita. La dimostrazione concreta che troppo spesso le grandi produzioni si perdono in spese superflue quando in fin dei conti contano le idee.
Un approccio che piace molto ai cineasti indipendenti ma non solo, perché la Blumhouse Productions è una delle poche case di produzione che consente libertà creativa ai suoi autori e poco importa se l’ingaggio non è accompagnato da budget importanti, perché ad ognuno di loro è garantita una quota degli incassi.
È proprio così che sono nate alcune delle principali saghe horror degli ultimi anni, cerchiamo di conoscerle insieme.
Tutto è cominciato nel 2006 con Paranormal Activity. Jason Blum per primo ha deciso di investire in quel film, dimostrando il suo fiuto per gli affari. Oltre 193 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, un successo incredibile che ha dato vita ad una saga e ha convinto la Blumhouse Productions a proseguire lungo la via dell’orrore, che più di ogni altro genere può garantire la formula piccole spese/grandi incassi. La saga Paranormal Activity comprende cinque film ed ha contribuito a fare tornare di moda il genere mockumentary, lo stesso di Blair Witch Project.
Nel corso della sua carriera James Wan ha dato vita a ben tre saghe horror: Saw, The Conjuring e Insidious, quest’ultima prodotta dalla Blumhouse e passata attraverso quattro film, uno più terrificante dell’altro!
Due film sono bastati a Bughuul, “il mangiatore di bambini“, per diventare una delle principali icone horror degli ultimi anni.
Quattro film e una serie tv che ruotano attorno ad un presupposto tanto semplice quanto efficace (e per certi versi terribilmente attuale). In un futuro distopico, negli anni di governo dei Nuovi Padri Fondatori, la violenza si concentra in un determinato periodo dell’anno. 12 ore in cui tutto è concesso, anche i crimini più efferati.
Costato poco meno di 5 milioni di dollari, Auguri per la tua morte è riuscito ad incassarne 123 in tutto il mondo (55 nei soli Stati Uniti). Un gran bel risultato, che si è concretizzato in un sequel, Ancora auguri per la tua morte, che arriverà nelle nostre sale il 28 febbraio.
Jessica Rothe interpreta di nuovo la protagonista Tree Gelbman, alle prese con un altro loop temporale particolarmente mortale…
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