Le piattaforme streaming hanno sicuramente rivoluzionato il panorama della serialità americana e hanno rafforzato il concetto di binge-watching. Da quando è entrato in scena Netflix, con i suoi prodotti originali, è iniziata una nuova fase della Golden Age delle serie TV, già iniziata in precedenza grazie a canali via cavo come HBO, Showtime, FX e AMC, network che offrono prodotti che ormai hanno uno standard qualitativo molto elevato.
Quando si parla di piattaforme streaming, Netflix è ancora un leader incontrastato. Ma Hulu e Amazon Prime Video hanno iniziato a contrattaccare con original particolarmente validi e anche gli award show se ne rendono conto. Le numerose nomination a The Handmaid’s Tale durante la scorsa stagione e le schiaccianti vittorie di The Marvelous Mrs.Maisel di Amy Palladino ne sono la prova. Insomma, il colosso di Reed Hastings ha sicuramente dei rivali importanti e l’offerta streaming inizia a diventare particolarmente variegata, per chi è alla ricerca di contenuti di qualità.
Ma quali sono i migliori show attualmente disponibili su Netflix, Amazon Prime Video, Hulu e Facebook Watch? Dopo aver viste le preferite di Michele, passiamo alle mie (Luigi).
Netflix ha l’offerta più vasta quando si tratta di serie TV, perché non offre solo contenuti originali, ma anche serie tv di altri studios. Il concetto di binge-watching si è rafforzato proprio grazie alla piattaforma. House of Cards e Orange is the New Black sono stati i primi titoli original lanciati dal colosso dello streaming. Nel corso degli anni, Netflix ha offerto anche serie molto valide, diverse per genere, arricchendo un catalogo molto variegato.
L’ironia pungente di Tina Fey, alunna del Saturday Night Live, guest star d’eccezione come John Hamm e Anna Camp, quella sceneggiatura sempre assurda e sopra le righe alla 30 Rock. Un mix vincente che ha fatto di Unbreakable Kimmy Schmidt una delle comedy più apprezzate degli ultimi anni. La serie vanta varie nomination agli Emmy e si fa forte del carisma di Elle Kemper, Tituss Burgess e Jane Krakowski e di un incredibile cast corale. Cosa succede quando una donna, Kimmy, rinchiusa in un bunker per anni da un reverendo pazzoide che ha finto l’arrivo dell’apocalisse, esce finalmente all’aria aperta e inizia a… vivere? La premessa è solo un punto di partenza per esplorare molto di più. La serie resta fresca per l’intera durata, la scrittura è ottima e sempre sul pezzo, il cast ha un’alchimia incredibile e le geniali citazioni alla pop culture sono la ciliegina sulla torta.
Una serie dal respiro internazionale, con un messaggio importante e un cast corale incredibile. Nell’esecuzione, sia visiva che di storyline, Sense8 si intreccia in un percorso incredibile. A livello di originalità, di esperienza visiva e di empatia con lo spettatore, Sense8 è una delle serie più riuscite di Netflix. Alcune scene dello show sembrano uscite da un crossover tra un video musicale e un quadro. Ma il vero cuore della serie sono i personaggi.
Basata sul romanzo del 1959, L’Incubo di Hill House di Shirley Jackson, Hill House (in originale The Haunting of Hill House) racconta la storia della famiglia Crane, composta dai due genitori Hugh e Olivia e dai figli Steven, Theodora, Luke e Shirley. Mike Flanagan ha diretto tutti gli episodi di una superba prima stagione. Hill House è una serie horror… ma è anche un family drama e gioca proprio lì la sua carta vincente. Uno show che sa parlare allo spettatore, che mette inquietudine sia per gli orrori reali che affrontano i Crane, sia per i fantasmi più metaforici.
Mindhunter è un vero e proprio thriller, un lungo film le cui fila si muovono su più episodi. David Fincher ha creato una serie sfruttando il genere in cui è più bravo. Le atmosfere ricordano quelle di Zodiac e del bellissimo Seven. C’è una grande attenzione nella costruzione dei personaggi. È uno show molto psicologico, che scava a fondo nella natura umana. Netflix deve competere su un mercato ormai ricco di serie TV di qualità, serie che sono sempre più vicine alla qualità di molti lungometraggi e Mindhunter è un perfetto esempio di serie che ha un respiro cinematografico.
Stranger Things è l’emblema delle serie Netflix, la vera svolta. È una serie social, perché stimola la conversazione. È una serie da telespettatore attivo che si informa e legge sul web. È una serie con una forte trama orizzontale, quindi intrigante e stimolante per il Binge-Watching. La storia di base, lo sviluppo delle storyline e la scelta azzeccata per quanto riguarda il giovane cast, sono tutti elementi vincenti. I richiami a film cult come I Goonies, E.T., le citazioni a Star Wars e alla cultura dei roleyplaying game hanno reso lo show un vero fenomeno. I fratelli Duffer hanno fatto un ottimo lavoro nel mix di generi e nel creare qualcosa di nuovo… partendo da un materiale già esistente. Stranger Things è l’esempio di tutte le qualità positive di Netflix.
Prime Video, sul piano della critica, è un ottimo competitor. L’arrivo dei coniugi Palladino e The Marvelous Mrs. Maisel ha sicuramente cambiato le carte in tavola. Mentre l’offerta non è ancora paragonabile a quella di Netflix, le serie TV originali della piattaforma iniziano a destare l’interesse generale.
Roman Coppola, Alex Timbers e Jason Schwartzman sono i co-creatori di questa serie fin troppo sottovalutata. È la storia di Rodrigo, un prodigio nel mondo della musica classica ed il nuovo direttore dell’Orchestra Filarmonica di New York. Un personaggio eccentrico e ossessionato da se stesso. La serie ha l’enorme pregio di sfruttare il meglio del suo genere (la dramedy), con un perfetto bilanciamento di drama e comedy ed inoltre ha uno speciale valore aggiunto: riesce a farti innamorare della musica classica. La soundtrack e la score sono infatti due elementi fondamentali di questa serie, sono dei veri e propri protagonisti.
Quando si parla di serie di Amazon Prime Video, non si può non citare Transparent. La serie mette al centro una famiglia disfunzionale di Los Angeles, una famiglia il cui padre rivela di essere Transessuale. Una scoperta che sconvolge gli equilibri, ma che ci fa entrare anche nelle dinamiche di una famiglia che è uno specchio di questa società. Una dramedy che ha le sue sfumature. Una serie che parla prima di tutto di famiglia, dei rapporti con i propri cari, dei segreti e dell’impatto che una singola persona può avere su tutti.
Sempre più star del cinema si avvicinano al mondo della serie TV. Essere i lead di uno show non è più giudicato un qualcosa di serie B, nella Golden Age televisiva essere protagonisti di una serie TV di qualità fa la differenza. Julia Roberts ha scelto Homecoming, un drama che mette al centro un mistero con una cornice molto interessante: Julia Roberts interpreta Heidi Bergman, una terapista che ha il compito di aiutare i veterani di guerra a superare la sindrome da stress post traumatico in modo da poter tornare ad una vita da civili. Senza spoilerare nulla, la serie arriva ad una conclusione che lo spettatore deve guadagnarsi e fa un lavoro ottimo nel costruire i personaggi. Si sente l’influenza di Sam Esmail, creatore di Mr.Robot, nella regia.
La premessa di The Man in the High Castle è quella di un mondo in cui le potenze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale. Un mondo diverso, dove il nazismo ha preso piede e la realtà è completamente ribaltata. Ma parlando di realtà, di universi e di distopia, la serie innesta fin da subito molti dubbi nello spettatore. Basato sul romanzo di Philip K.Dick, La Svastica sul Sole, The Man in the High Castle ha uno dei concept più interessanti a disposizione e lo sfrutta nella giusta maniera. Un ottimo mix tra period drama e storia distopica. Non è facile gestire una storia con un high concept, ma gli autori hanno più volte dimostrato di riuscire a reggere il carico.
Il Prime Video Original più apprezzato dalla critica, con cognizione di causa. The Marvelous Mrs. Maisel è una serie scritta divinamente, creata dalla bravissima Amy Sherman Palladino, che aveva già dimostrato il suo talento nella sceneggiatura con Gilmore Girls e Bunheads. La Palladino ha un dono speciale, non solo nei dialoghi ma anche nel creare e strutturare la giusta atmosfera. The Marvelous Mrs. Maisel ha dalla sua anche il carisma e il talento di Rachel Brosnahan, bravissima lead e vincitrice dell’Emmy. Il mondo della stand up comedy è la rivoluzione per la vita di una donna che – fino a quel momento -era insoddisfatta. Geniali le citazioni e incredibile il cast. The Marvelous Mrs. Maisel è una serie stilisticamente forte e raffinata allo stesso tempo.
Hulu è molto forte negli USA grazie ai contenuti degli altri studios e a vari contratti in esclusiva che gli permettono di rendere disponibili, a sole 24 ore di distanza dalla messa in onda, gli episodi di moltissime serie tv in onda sulla broadcast television. Sul piano di contenuti originali forse è meno forte di Prime Video e sicuramente ad un livello inferiore rispetto a Netflix, ma ha dalla sua il bellissimo The Handmaid’s Tale e alcune chicche non indifferenti.
Cosa succede quando un teen-drama incontra una serie sui supereroi? Marvel’s Runaways è il perfetto esempio di una serie che, pur rispettando il materiale di appartenenza (i fumetti), prende delle interessanti svolte inaspettate. Josh Schwartz (da Gossip Girl e The O.C.) ha tutta la cultura del teen drama, che viene mescolata al genere comic in maniera molto intelligente. Anche la premessa alla base della serie è molto interessante: un gruppo di adolescenti, che una volta erano amici, si ritrovano dopo essersi persi per un periodo di tempo. La loro missione è combattere i loro genitori, che sono immischiati in loschi affari. I giovani protagonisti hanno delle speciali abilità o capacità (o, senza spoilerare, sono in grado di controllare chi le ha). Lo show fa parte del Marvel Cinematic Universe ed è la prima iterazione teen del genere.
Uno dei romanzi più complessi di Stephen King. James Franco è il protagonista di 22.11.63, miniserie di J.J Abrams. La premessa alla base dello show è molto interessante: Jake Epping (Franco) è un insegnante di liceo la cui missione diventa quella di fermare l’assassinio di J.F.Kennedy e di cambiare la storia tornando indietro nel tempo. La mitologia è estremamente dettagliata, King non ha mai deluso in questo. La miniserie resta fedele alla fonte e quando si prende delle libertà, sono libertà assolutamente riuscite. C’è il tocco di Abrams, si sente tutto.
Con The Looming Tower Hulu dimostra di essere una piattaforma vincente quando si tratta di miniserie. Lo show è un excursus drammatico verso gli eventi che hanno portato agli attentati dell’11 settembre. Le minacce costituite da Osama bin Laden ed Al-Qaeda e i vari step che hanno costruito il percorso verso una delle più grandi tragedie degli ultimi tempi. La rivalità tra l’FBI e la CIA e il vero dietro le quinte sono le parti più interessanti di una storia ben scritta. Per costruzione drammatica e sceneggiatura, è sicuramente uno degli original migliori di Hulu.
La mitologia creata da Stephen King è così vasta che una serie basata sulle sue storie e sui vari mondi creati è un sogno che è diventato realtà. Con Castle Rock, Hulu sceglie di raccontare una storia precisa e piena di misteri, attenendo all’incredibile archivio del famoso scrittore. Il risultato è un bellissimo thriller/mystery sovrannaturale, con un cast corale e con mille possibilità di sviluppo.
The Handmaid’s Tale è l’Hulu Original più premiato ed è anche lo show più popolare sulla piattaforma. La serie è basata su Il Racconto dell’Ancella di Margaret Atwood. Racconta di un futuro non lontano in cui il tasso di fertilità si è incredibilmente abbassato e in cui un regime totalitario, Gilead, ha preso il controllo degli Stati Uniti. La storia viene raccontata attraverso gli occhi di June (Elisabeth Moss), un’ancella, una donna a cui viene tolto tutto: la sua vita, la sua famiglia, la sua dignità. In un contesto in cui l’uomo è a capo di tutto e in cui le donne sono vittime silenziose, solo una cosa fa andare avanti June: la speranza. The Handmaid’s Tale ha una scrittura molto forte e un cast talentoso guidato dalla bravissima Elisabeth Moss, che avevamo già avuto modo di apprezzare in Mad Men. La storia dà numerosi spunti su cui riflettere e sembra, in alcuni momenti, incredibilmente attuale. Si tratta di uno degli show più validi degli ultimi anni.
Facebook Watch è arrivato solo di recente nel settore Original Content, ma merita una menzione d’onore per una serie in particolare.
Sorry Fort You Loss, un bellissimo drama con Elizabeth Olsen. La storia è quella di una donna che perde il marito. È un excursus doloroso e umano attraverso le varie fasi del lutto. Una storia semplice dal lato del racconto, ma complessa per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Una bellissima scoperta.
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