THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Hazzard

THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Hazzard

Di DocManhattan

Altro simbolo indiscusso della TV anni 80, Hazzard era una serie atipica, pur nel solco classico dei telefilm con una trama sempre identica a se stessa. I suoi protagonisti erano due cugini in libertà condizionata per il vizio di famiglia di distillare clandestinamente il whiskey, alle prese con sceriffi corrotti, seminati ogni volta grazie a un’auto mito, il Generale Lee, e ai suoi salti impossibili. Ma com’è nata Hazzard? E quanti Generale Lee hanno scassato per girarla? (tanti)

Tutto nasce da un film del 1975. In Moonrunnersdi Gy Waldron, in una coppia di cugini, Grady e Bobby, sfuggivano agli agenti federali per contrabbandare il loro superalcolico fatto in casa dallo zio Jesse. Il film era ispirato alla storia di un vero moonrunner (cioè contrabbandiere di moonshine, il nome con cui chiamano negli USA la distillazione clandestina), Jerry Rushing. Due anni più tardi, la Warner Bros chiede a Gy Waldron – che sta lavorando per la TV, come sceneggiatore di Giorno per giorno – di sviluppare una serie con gli stessi temi di Moonrunners, ma dal tono più morbido e scherzoso.

La macchina produttiva di The Dukes of Hazzard ingrana la prima e si inizia a lavorare a quello che per WB dovrebbe essere solo una breve serie riempitivo di nove episodi. I cugini Grady e Bobby di Moonrunners diventano Bo e Luke Duke, lo zio Jesse resta lo zio Jesse, e il quadretto familiare viene completato dalla bellissima cugina Daisy. Lucas K. “Luke” Duke è Tom Wopat, giovanotto del Wisconsin che fa il cantante e l’attore, e fino a quel momento ha fatto più che altro il supplente su vari palchi di Broadway. Il biondo Beauregard “Bo” Duke è John Schneider, viene dallo stato di New York ed è un esordiente assoluto, praticamente uscito dal liceo. Ma ama intrattenere un pubblico sin da ragazzino, e per questo una volta ha rischiato di morire affogato provando a ripetere un numero di Houdini.

Come Daisy Duke viene scelta Catherine Bach, bellezza dal sangue un po’ messicano e un po’ tedesco, già apparsa in diversi film. Anche se non è la cugina Daisy che la produzione voleva. Catherine viene a sapere della serie dal suo primo marito – figlio del marito di Angela Lansbury, ma tu pensa – e anche se Waldron aveva in mente una ragazza alla Dolly Parton, decide di assumerla appena la vede. L’attrice stravolge il look pensato per Daisy, proponendo quello che indossava di solito, cioè t-shirt, camicie, stivali e pantaloncini jeans molto corti. Il risultato esplosivo è uno dei motivi per cui in tanti ricordano Hazzard. Durante il corso della serie, le gambe di Catherine Bach vengono assicurate per un milione di dollari, e “daisydukes” diverrà il modo per indicare quel tipo di shorts.

Accanto agli altri interpreti, lo zio Jesse di Denver Pyle, Cooter (il futuro politico e membro del Congresso Ben Jones), lo sceriffo Rosco P. Coltrane (James Best) e il suo vice Enos (Sonny Shroyer), spicca il simpatico villain della serie, il capo della contea, Jefferson Davis Hogg detto Boss, interpretato da Sorrell Booke. Poliglotta laureato alla Columbia e a Yale, Booke ha fatto la guerra in Corea e recitato in dozzine di film e serie. Ai tempi della prima stagione di Hazzard aveva solo 49 anni.

L’avventura di Hazzard dovrebbe durare solo quelle nove puntate, ma le proiezioni test vanno benissimo e la Warner decide di estendere la prima stagione, arrivando a quota tredici. Il successo dello show, che lo porterà a diventare la seconda serie più seguita d’America dopo Dallas, genererà alla fine un gran totale di sette stagioni, 145 episodi, uno spin-off (Enos), una serie animata, due reunion movie, un reboot (2005) e un prequel direct-to-video del reboot. Non male per una roba pensata come un tappabuchi.

Altra grande protagonista della serie era come detto il Generale Lee, una Dodge Charger del ’69 con le portiere saldate. Quante ne hanno usate? Almeno 256, ma alcuni fonti parlano di oltre trecento, perché dopo ogni salto sospensioni, impianto sterzante e tanto altro finivano distrutti ed era necessario dare una mano di arancione a un’altra Dodge (vennero usati anche tanti modelli del ’68 modificati). La curiosità è che l’auto si chiamava così sempre per via di Moonrunners. Lì i cugini contrabbandieri utilizzavano una Chrysler del ’58 chiamata Traveler. Il nome del cavallo de vero generale Lee.

Non non sono mancate negli anni le polemiche negli USA a causa della bandiera confederata sul tetto del Generale Lee, per il suo collegamento con la schiavitù. Soprattutto dopo il massacro del 2015 di Charleston, Carolina del Sud, a opera di un suprematista bianco. La Warner ha smesso allora di produrre per un po’ modellini dell’auto, gli attori della serie TV hanno ribadito invece come Hazzard non avesse nulla a che fare con il razzismo, e quella bandiera indicasse semplicemente lo spirito ribelle dei protagonisti.

Un altro problema, decisamente più pratico, nacque durante la quarta stagione. Anche quello a causa delle macchinine del Generale Lee, in un certo senso.

Tom Wopat e John Schneider volevano uno stipendio più alto, e soprattutto delle royalty sul merchandising con la loro faccia, che andava a ruba. Non ricevendo risposte in tal senso, decisero di non presentarsi sul set all’inizio delle riprese della quinta stagione. I produttori si affannarono a trovare una soluzione, tirando fuori alla fine… un’altra coppia di cugini. Venne spiegato che Bo e Luke erano andati a correre nelle gare NASCAR – ma non erano ai domiciliari? – e il loro posto venne preso da altri due cugini Duke spuntati dal nulla, Coy e Vance (Byron Cherry e Christopher Mayer). Il contratto dei due supplenti era per dieci puntate, alla fine ne girarono 19, l’ultima delle quali vide il ritorno dei veri Duke.

Gli ascolti erano infatti colati a picco perché i due cloni non piacevano a nessuno. Quando anche la Bach minacciò di mollare la serie, la Warner capitolò e concluse un nuovo accordo con Wopat e Schneider. I due cugini Duke superflui furono spediti nel dimenticatoio: cinque Duke a casa dello zio Jesse erano del resto troppi. La moltiplicazione dei Duke sarebbe il punto narrativamente più assurdo della serie, non fosse per quella storia del piccolo alieno.

Il clamoroso salto dello squalo di Hazzard, una serie specializzata in salti impossibili, avviene nel terzultimo episodio dello show, il 15° della settima stagione. In Un amico celestiale (Strange Visitor to Hazzard), un piccolo alieno fa visita alla contea, e distribuisce bon bon a tutta la famiglia Duke. L’alieno, che indossa un improbabilissimo costume di gomma, è interpretato da Felix Silla, attore italoamericano (è nato a Roccacasale, L’Aquila) di piccola statura che è un pezzo di storia del cinema e della TV. È stato un Ewok ne Il ritorno dello Jedi, ha recitato in Star Trek, Buck Rogers (Twiki), Battlestar Galactica, L’inferno di cristallo… E visto che parliamo di cugini, è stato anche e soprattutto Itt della Famiglia Addams. L’ho conosciuto qualche anno fa, Felix Silla. E, a dispetto della statura, è davvero una gran persona.

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