Bandersnatch: i finali possibili dell’episodio interattivo di Black Mirror

Bandersnatch: i finali possibili dell’episodio interattivo di Black Mirror

Di Filippo Magnifico

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Lo scorso venerdì, poco prima della fine del 2018, Black Mirror: Bandersnatch ha fatto il suo debutto su Netflix, monopolizzando l’attenzione del pubblico e confermandosi, nel bene e nel male, l’ennesima follia della serie creata da Charlie Brooker.

Black Mirror: Bandersnatch è un film interattivo e questo implica un ruolo chiave dello spettatore, che durante la visione si trova “costretto” a compiere delle scelte per far progredire la storia. La stessa formula dei librigame, tanto per intenderci, e di tanti videogiochi.

Ambientato negli (ormai assillanti) anni ’80, Bandersnatch racconta la storia di un giovane programmatore, che comincia a mettere in dubbio la realtà mentre lavora a un videogioco tratto da un romanzo fantasy (che aveva già portato alla follia il suo autore).

All’interno di questa cornice le nostre scelte, anche quelle all’apparenza più banali, possono rivelarsi fondamentali per l’evolversi della storia. Sì, perché questo episodio (o film) interattivo non ha un solo finale. Sono ben cinque le conclusioni che possiamo identificare come principali. Cerchiamo, quindi, di scoprirle insieme.

Ovviamente gli SPOILER sono dietro l’angolo, valutata bene, quindi, se proseguire o meno con la lettura.

Il flop di Bandersnatch

Tra scelte apparentemente insignificanti come che cereali mangiare e che musica ascoltare sull’autobus, la prima sul serio rilevante arriva nel momento in cui il capo della Tuckersoft – l’azienda intenzionata a produrre un videogioco ispirato a Bandersnatch – fa al protagonista Stefan (Fionn Whitehead) un’allettante proposta lavorativa. Accettarla è in realtà un errore, come sottolinea subito dopo Colin Ritman (interpretato da Will Poulter). C’è un bel salto temporale, durante show televisivo, un esperto di videogiochi recensisce Bandersnatch, dandogli 0 stelle su 5. A quel punto Stefan, che sta guardando lo show, si alza dal divano di casa dicendo di voler riprovare. Si torna quindi indietro al momento dell’offerta, ora sappiamo cosa rispondere: no. Si tratta di un finale, anche se va sottolineato che a questo punto della storia non intervengono i titoli di coda.

Rompere il computer o urlare contro il padre?

Un altro bivio fondamentale nella storia di Stefan arriva nel momento in cui ci sono problemi con lo sviluppo del videogame e l’episodio ci offre due possibilità: distruggere il computer rovesciandoci sopra il tè o urlare contro il padre. La prima scelta causerà la perdita dei dati e la fine della storia. Mentre la seconda ci porterà verso un’altra conclusione.

Pillole o morte?

Avete scelto di inveire contro vostro padre? Scelta sbagliata dal punto di vista morale ma giusta nell’evoluzione della storia. Il padre di Stefan, vista la sua reazione esagerata, decide di portarlo dalla sua terapista ed ecco che interviene un altro bivio:

– Andare effettivamente dalla terapista
– Seguire Colin Ritman, che nel frattempo è comparso per strada

Queste due decisioni ci porteranno verso altri bivi fondamentali, ma procediamo con ordine. Se scegliamo di visitare la nostra terapista, otteniamo come “premio” una dose di farmaci superiore per affrontare le nostre crisi e un nuovo bivio una volta arrivati a casa: prendere le pillole o buttarle? La scelta apparentemente giusta ci conduce verso un finale dolceamaro: Stefan riesce a controllare la sua crescente follia e a concludere il gioco, che si rivela però mediocre, ricevendo dall’esperto di videogiochi un punteggio 2.5 stelle su 5.
Buttare le pillole, invece, ci consentirà di proseguire con la storia (sì, la follia è l’unica via di uscita).

Se decidiamo, invece, di seguire Colin, arriviamo fino al suo appartamento, dove incontriamo la moglie di Colin, Kitty, e la figlia appena nata Pearl. Colin offre il suo aiuto a Stefan. Aiuto per modo di dire dato che lo spinge (in un modo o nell’altro) ad assumere droghe per permettergli di “uscire dal suo buco”. Sotto l’effetto di acidi i due discutono di mondi e linee temprali parallele. Secondo Colin la morte non esiste e per dimostrare la sua tesi, una volta arrivati sul terrazzo di casa, propone una mossa radicale: uno dei due deve gettarsi nel vuoto, ma chi? La scelta è nostra.

– Stefan fa il salto nel vuoto? Questo comporta la sua morte e la fine della storia.
– Colin fa il salto nel vuoto? La storia prosegue.

Finale Netflix o morte del padre?

Stefan si sveglia all’improvviso. Colin è sul serio morto o era solo un sogno? La terapista ci offre nuovamente una doppia dose di pillole, che in questo caso non possiamo prendere (le uniche opzioni che ci vengono offerte sono gettarle nel water o gettarle nel cestino). Stefan continua, quindi, la programmazione di Bandersnatch finché il gioco si blocca di nuovo. Cosa fare, distruggere il computer o versarci nuovamente sopra il tè? La seconda scelta ci guida verso un altro finale: il finale Netflix.

Stefan non versa il tè sul computer, si rende conto che qualcuno lo sta controllando e chiede a noi di dargli un segno. Le opziono sono due:

– Netflix
– Il simbolo da cui era ossessionato il creatore di Bandersnatch

La prima scelta ci conduce verso parte della storia più metacinematografica: il computer cerca di spiegare a Stefan che noi siamo degli utenti di Netflix e che viviamo nel futuro, cosa difficile da comprendere per chi vive negli anni ’80 (ma anche difficile da comprendere in generale).
Comprensibilmente scosso Stefan torna dalla sua psicologa per raccontare quello che gli è appena successo. La psicologa ascolta la sua storia e alla fine gli fa una semplice domanda: se tu sei veramente il personaggio di un film interattivo e gli spettatori stanno decidendo quello che ti succede, perché hanno scelto una storia così noiosa?
Propone, quindi, un combattimento. Se decidiamo di combattere, Black Mirror: Bandersnatch ci regala un momento di azione particolarmente esagerato, ma ci viene anche offerta la possibilità di saltare dalle finestra, in questo caso ci ritroviamo sul set di un film Netflix.
Il regista interrompe le riprese per far notare al protagonista che non ha seguito il copione, che prevede una scena di azione. Stefan, però, non capisce cosa sta succedendo. Il regista, preoccupato, decide di chiamare un medico.

La scelta del simbolo ci porta, invece, verso la parte più macabra della storia, che coincide con l’apice della follia di Stefan. Il film ci pone di fronte ad un bivio: uccidere il padre del giovane o risparmiarlo? L’unica soluzione possibile è la prima che porta di fronte ad un altro bivio: seppellire il corpo o farlo a pezzi?

La seconda opzione, paradossalmente, è quella con il miglior finale: Stefan fa a pezzi il corpo del padre e conclude il gioco che, finalmente, riesce ad ottenere un punteggio di 5 stelle su 5 dall’esperto di videogiochi.
La gioia, però, dura poco perché le copie di Bandersnatch vengono ritirate dal commercio nel momento in cui si scopre l’orribile crimine commesso dal suo creatore.
Arrivano, quindi, i titoli di coda che ci offrono un extra dal presente: Pearl, la figlia di Colin Ritman, è ormai cresciuta e sta lavorando ad una nuova versione del gioco. Anche lei incontra difficoltà, però, e si trova di fronte ad un bivio: distruggere il computer o versarci sopra il tè?

Se invece decidiamo di seppellire il corpo, riceviamo la visita inaspettata di Colin che diventa un testimone scomodo. Ucciderlo o non ucciderlo? Questo è il bivio ma il risultato è bene o male lo stesso: Stefan finisce in prigione per omicidio e la Tuckersoft finisce in bancarotta.

Non si può cambiare il passato

C’è inoltre un altro finale, legato al passato del protagonista Stefan.
Le scelte che facciamo durante la visione possono condurci verso la cassaforte del padre di Stefan. Ci sono diversi codici che possiamo digitare per aprirla, come PAX, PAC o TOY. Quest’ultima ci permette di ritrovare Rabbit, il pupazzo preferito del piccolo Stefan. Ritrovarlo ci permette di cambiare il passato ma in un modo peggiore.
Secondo Stefan, la perdita di Rabbit, nascosto dal padre, ha scatenato una serie di eventi che hanno portato alla morte della madre. Ritrovarlo non cambia però le cose: la madre prende sempre il treno delle 8.45, che la conduce verso la morte, solo che questa volta porta il giovane figlio con sé e quindi muore anche lui nell’incidente ferroviario. Questo porta anche alla morte dello Stefan adulto che durante una seduta dalla sua terapista chiude gli occhi per non riaprirli più.

Un diverso codice della cassaforte può inoltre condurci verso un altro scenario, dove Stefan scopre di essere suo malgrado vittima di un esperimento scientifico attuato dal padre e dalla psicologa: la sua vita è solo un grande inganno, filtrato attraverso l’assunzione involontaria di droghe.

IL FINALE SEGRETO CON EASTER EGG

Esiste inoltre un finale segreto, che a quanto pare si può raggiungere solo attraverso una determinata sequenza di scelte (così almeno ipotizza The Wrap). In realtà non è un vero e proprio finale ma una scena extra che riprende l’inizio del film, con Stefan sull’autobus intento a viaggiare verso la sede della Tuckersoft. In questo caso, però, non dobbiamo scegliere che musica ascoltare: il protagonista prende infatti un nastro del suo gioco, Bandersnatch, grazie al quale possiamo ascoltare questa “melodia”:

Inserendo questo dati in un emulatore per l’home computer Sinclair ZX Spectrum (il computer per cui è stato concepito il videogioco Bandersnatch) è possibile ottenere un codice QR, che conduce verso il sito della Tuckersoft.

Il sito in questione ci offre la possibilità di giocare a Nohzdyve (chiaro riferimento all’episodio di Black Mirror Nosedive), videogioco presente nel film e ci permette di conoscere altri giochi sviluppati dalla società, che contengono dei rimandi più o meno diretti ad altri episodi della serie.

Queste sono, bene o male, le principali evoluzioni di Black Mirror: Bandersnatch ma ci sono moltissime altre micro variazioni di questi plot, che possono intervenire in base alle nostre decisioni, come dimostra questo grafico pubblicato da un utente di Reddit:

Su Reddit è stato pubblicato un grafico che riassume TUTTE le possibili scelte che si possono prendere durante la…

Pubblicato da ScreenWeek Cinema & Serie su Domenica 30 dicembre 2018

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