7 cose che forse non sapevate su Centurions

7 cose che forse non sapevate su Centurions

Di DocManhattan

Non lo ricordano in tanti, oggi, Centurions. Ed è un vero peccato, perché era un cartone animato con tanti pregi, legato a una linea di giocattoli altrettanto mitologica, con una sigla da super-fomento. E pure avanti rispetto a tanto altro che è arrivato subito dopo, anche se a metterlo in piedi erano stati alcuni mostri sacri del fumetto USA, che nel farlo si erano ispirati pure a Batman. Gridate “Potere assoluto!” e seguitemi.

1. COSE XTREME

Solo una manciata di mesi. L’avventura di Centurions: Power Xtreme nasce e si conclude tra l’aprile e il novembre dell’86. Una miniserie in cinque parti, seguita in autunno da 60 puntate in syndication da mezz’ora l’una, introdotte da una sigla memorabile di Udi Harpaz. La storia è quella di una squadra di specialisti antiterrorismo, le cui power suit cosparse di buchi sono pronte ad alloggiare armi e potenziamenti da combattimento di varia natura, per dominare i cieli, i mari e la terra. Come in una canzone di Scanu. Attrezzatura spedita comodamente via satellite, per fermare le mire del malvagio Doc Terror. Tutto, cattivo compreso, ricorda quanto si vedrà di lì a pochissimo nell’altrettanto sfortunato ma memorabile Capitan Power e i combattenti del futuro, o in Capitan Dick (Spiral Zone). Magari semplicemente perché s’incorniciava lo stesso tipo di immaginario, a metà tra una versione sci-fi dei G.I. Joe e i Big Jim Global Command coi caschetti e le corazze da eroi fantascientifici.

2. RUBY, LUNI E GUNDAM

Centurions era una serie della Ruby-Spears, casa di produzione fondata nel ’77 da due ex dipendenti di Hanna-Barbera, Joe Ruby e Ken Spears, e con due sedi: una in California, l’altra a Roma. Prima di esser fusa con la Hanna-Barbera Productions e chiudere i battenti nel ’96. Tra i cartoni creati da Ruby-Spears, Attenti a Luni (Fangface; nota da noi anche come Luni, il lupo col dentone), Isidoro Show, Scuola di Polizia, l’improbabile Rambo, Dragon’s LairSaturday Supercade, contenitore dedicato ad altre vecchie glorie del videogioco, come Pac-Man, Frogger e Donkey Kong.

Le animazioni di Centurions vennero subappaltate alla giapponese Sunrise (Gundam, Cowboy Bebop, I Cinque Samurai). Se ne occupò il neonato Studio 7 dell’azienda nipponica, in futuro artefice tra le altre cose della serie robotica Gaogaigar.

3. JACK KIRBY, IL RE

I nomi dei consulenti creativi ingaggiati da Ruby-Spears per questa serie fanno tremare i polsi a chiunque sia un fan dei fumetti USA. Jack Kirby è l’uomo che ha co-creato buona parte dei personaggi Marvel più amati, da Capitan American nel ’41, insieme a Joe Simon, all’ondata di super-eroi con super-problemi ideati con Stan Lee: Hulk, Thor, i Fantastici Quattro, gli X-Men… Praticamente tutti tranne Spider-Man, anche se fu sempre il “Re” Kirby a disegnare la copertina della prima avventura di Peter Parker, nel ’62.

Proprio all’Uomo-Ragno è legato il primo nome nei titoli di coda qui sopra, quello di Gil Kane, fumettista che ha co-creato personaggi come Iron Fist e firmato un ciclo di storie epico del Ragno. Come i numeri di The Amazing Spider-Man dal 96 al 98, con i quali Stan Lee decise di sfidare il Comics Code, l’organo di autocensura del fumetto USA, per stampare lo stesso una storia contro la droga concordata con il ministero della salute. Doug Wildey, infine, era un cartoonist veterano, che negli anni 60 aveva creato Johnny Quest per Hanna-Barbera. Ha lavorato per molto tempo anche lui con Stan Lee, ma negli anni 50, prima della nascita del Marvel Universe.

4. ACE VA VELOCE

In virtù della premessa della serie, i protagonisti di Centurions sono tre agenti con ruoli specifici e ciascuno un elemento a cui badare. Max Ray si occupava delle operazioni marine con la sua tuta verde e i baffi alla Tony Stark, Jake Rockwell (tuta gialla) delle operazioni terrestri, Ace McCloud (blu) di quelle aeree. E sì, nomen omen, le sfere di competenza erano assegnate con praticità direttamente dai cognomi. Per dare varietà alla serie e aumentare le possibilità della linea di giocattoli, a un certo punto Centurions si gioca la carta Superamici, aggiungendo altri due elementi alla squadra: Rex Charger, esperto d’energia, e John Thunder, esperto d’infiltrazione, di origini Apache. La quota etnica, esattamente come era successo per Capo Apache, inserito in corsa insieme a Black Vulcano, Samurai ed El Dorado nel vecchio cartone con le avventure di Batman, Superman e Aquaman che parlava con i pesci.

E “in corsa” calza a pennello con la produzione degli episodi di Centurions, realizzati in modo casuale, senza seguire il giusto ordine. Col risultato che la storia in cinque parti che doveva presentare i due nuovi membri della squadra, Rex e John, fu l’ultimo lotto di puntate a venir realizzato e mandato in onda, e chiude la serie.

5. POTERE DI PLASTICA COLORATA

Prodotta dalla Kenner, la stessa azienda che aveva fatto fortuna con le action figure di Star Wars che nessuno voleva realizzare prima dell’uscita di Episodio IV, la linea di giocattoli di Centurions: Power Xtreme includeva i membri del team, il malvagio cyborg Dottor Terror e il suo inguardabile sgherro Hacker, oltre a tutta una serie di armi d’assalto e veicoli, come il sottomarino Depth Charger e la postazione di fuoco cingolata Swingshot. Giocattoli oggi di scarsa reperibilità a livello planetario, a causa di una diffusione limitata ai tempi dal flop della serie animata, e per questo costosissimi. Le versioni scatolate in perfette condizioni delle figure di Max, Jake e gli altri, e dei loro “fantastici giocattoli”, arrivano a costare anche quei due, tre reni.

Nell’87, fuori tempo massimo, ne venne realizzato nel Regno Unito anche un videogioco alla Gauntlet per home computer (Commodore 64, ZX Spectrum, Amstrad CPC).

6. STASERA A CASA DI BATMAN

Altro prodotto su licenza di Centurions era la serie a fumetti: quattro numeri in tutto, pubblicati tra il giugno e il settembre dell’87 dalla DC Comics e disegnati da Don Heck. Le strepitose cover dei primi due albi sono del grande Kevin Nowlan. Ma ai fumetti DC, Centurions si ricollegava anche per altri versi. Il personaggio di Amber, figlia di Dottor Terror invaghita del nemico (Jake Rockwell) e disposta a tradire il genitore, è modellata su Talia, la figlia di Ra’s al Ghul nelle storie di Batman.

A doppiare Amber, in lingua originale, era Jennifer Darling, apparsa in TV in diversi telefilm. Era ad esempio Peggy Callahan, la segretaria di Oscar Goldman, ne L’uomo da sei milioni di dollari e La donna bionica. La voce di “suo padre”, Doc Terror, era invece di Ron Feinberg, il cui ruolo più famoso davanti a una macchina da presa è quello di Fellini. Non il regista, ma il personaggio del post-apocalittico A boy and his dog con Don Johnson (da noi Un ragazzo, un cane, due inseparabili amici, ma anche Apocalypse 2024).

7. GLI ANNI DEL PISTOLOTTO

Un’altra cosa che Centurions aveva in comune con i Superamici era il pistolotto educativo. Caratteristica di molte serie animate dell’epoca, il segmento finale in cui i protagonisti spiegavano la morale della storia o insegnavano qualcosa serviva a rendere più appetibile la serie agli occhi dei network che dovevano trasmetterla in syndication, e/o a mitigare le accuse per l’eccessiva violenza. Perché sì, succedeva che negli USA anche serie così innocue venissero considerate troppo violente.

Centurions seguiva la via del pistolotto enciclopedico: Max e gli altri, o la loro amica e collega Crystal – quella che spedisce gli armamenti via satellite e vive insieme a un orango chiamato Lucy, don’t ask – spiegano allo spettatore come sono state costruite le piramidi, come sono fatte le cascate del Niagara o chi diavolo erano i Maya. Per una carrellata di serie con pistolotto annesso, tipo Batman che dopo aver salvato il pianeta ti spiega i giochi di prestigio con la carta di giornale, se volete, c’è questo mio vecchio post.

In  tutto questo, continuo a trovare sinceramente vergognoso, comunque, il fatto che non esista una versione moderna di Centurions, con tanto di linea di giocattoli da comprare a figli e nipoti per, uh, giocarci insieme a loro. Ecco.

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