Lo spettacolare Spider-Man: Un Nuovo Universo è appena uscito nelle sale italiane ma già si prepara a ricevere moltissimi premi: il film d’animazione by Sony è infatti un autentico gioiello, non solo destinato a rimanere a lungo impresso nella mente degli spettatori, ma anche a dettare nuove leggi nel campo dei film animati.
Il film termina con una gustosissima scena post-credit, che apre a nuovissime possibilità per un sequel (o per degli spin-off) e che fornisce alcune indicazioni sul complesso affresco inter-dimensionale dipinto al suo interno: i personaggi che appaiono nella scena sono molto noti ai lettori dei fumetti Marvel (ed ai cultori del vecchio cartone animato di Spider-Man…), ma sono praticamente sconosciuti al grande pubblico; ecco quindi la nostra dettagliata sspiegazione riguardo ciò che è accaduto nell’epilogo di Spider-Man: Un Nuovo Universo!
SPIDER-MAN 2099
L’ennesimo Spider-Man a comparire sul grande schermo nella scena post-credit è il finora inedito (a livello cinematografico) Miguel O’Hara, creato da Peter David e Rick Leonardi nel 1992 per una nuova linea di testate ambientate in quello che al tempo era inteso come il futuro ufficiale dell’universo Marvel Classico (codificato con il numero 616), al tempo dell’anno 2099. Accanto allo Spider-man del 2099 comparvero anche dei nuovi X-Men, un nuovo Hulk e così via; col tempo il futuro del 2099 divenne anch’esso una realtà alternativa ufficiale (codificata con il numero 928).
La donna che vediamo assieme a Miguel è Lyla, un’intelligenza artificiale olografica che gli funge da assistente; Lyla afferma fieramente che la tecnologia per i viaggi nel multiverso è finalmente ultimata, e che è ora possibile compiere dei balzi fra le dimensioni (simili a quelle compiute da Gwen, Spider-Ham, Spider-Man Noir e gli altri) mirati e volontari.
La dimensione nella quale Miguel decide di recarsi è quella codificata con il numero 67: nella numerazione ufficiale, Terra-67 corrisponde alll’universo dove era ambientato il cartone storico di Spider-Man del 1967, dove lo Spider-Man del passato e quello del futuro si incontreranno dando luogo ad una scena comica basata sul footage originale dell’epoca (nello specifico, l’episodio Double Identity, già protagonista di numerosi meme sul web).
TERRA-67
Si tratta della prima volta che un film derivante dai Marvel Comics fa riferimento alla numerazione ufficiale degli universi alternativi, che ricomprende diverse realtà multimediali (dai fumetti, come l’universo ufficiale 616, al cinema con il Marvel Cinematic Universe, l’universo 199999, fino alla tv, con l’universo 67). Questo particolare potrebbe portare a diverse implicazioni; tutti gli universi alternativi della Marvel infatti appartengono alla medesima continuity narrativa: ad esempio, potremmo in futuro vedere l’Iron Man di Robert Downey Jr. viaggiare in una realtà alternativa e vivere avventure accanto alla sua controparte a fumetti.
Tale macrostruttura si ferma per quelle ipotesi non caratterizzate da codificazioni ufficiali: è il caso ad esempio degli X-Men di 20th Century Fox, che non aderendo a tale sistema non creano una realtà alternativa ma un vero e proprio universo distinto (è quindi impossibile, allo stato attuale delle cose, che il Deadpool di Ryan Reynolds ad esempio incontri la Vedova Nera di Scarlett Johannson).
Con l’eccezione dello Spider-Man di Tom Holland, i prodotti Sony non dovrebbero far parte del multiverso Marvel ufficiale (Venom ad esempio introduce un ulteriore universo distinto); ma il fatto che Miguel O’Hara abbia parlato proprio di Terra-67 (e che tale universo corrispondesse esattamente a quello ufficialmente denominato come tale) potrebbe cambiare le carte in tavola, inserendo di diritto Spider-Man: Un Nuovo Universo all’interno del Marvel Cinematic Universe.
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