I Migliori Film del 2018 secondo ScreenWEEK – La classifica di Filippo

I Migliori Film del 2018 secondo ScreenWEEK – La classifica di Filippo

Di Filippo Magnifico

La fine dell’anno è vicina e, come sempre, si riflette su quelle che sono state le pellicole migliori di questa stagione cinematografica. Ecco, dunque, la mia Top 10, frutto di una meditazione che, anno dopo anno, diventa sempre più difficile.

Non mi stancherò mai ripeterlo: racchiudere un anno intero in 10 titoli non è facile. Ci sono molte altre pellicole che meriterebbero di entrare in questo elenco, gran parte delle quali non sono ancora arrivate (e forse mai arriveranno) nelle nostre sale.

Come l’anno scorso (e quello prima, e quello prima ancora e così via), la classifica contiene film molto distanti tra loro per genere. La cosa che li unisce è il senso di soddisfazione provato una volta giunti i titoli di coda. Perché un film va scandagliato, analizzato, osservato nel minimo dettaglio, ma prima di tutto va giudicato con il cuore.

N.B. Per questa top 10 sono state prese in considerazione le uscite italiane, è per questo che troverete film che, tecnicamente, sono del 2017 ma che da noi sono arrivati nel 2018.

10- GHOST STORIES

Il 2018 ci ha regalato un bel po’ di soddisfazioni per quanto riguarda il genere horror (come dimostra anche la mia top 10) e tra le pellicole degne di nota troviamo sicuramente Ghost Stories. Il film porta sul grande schermo una delle pièce teatrali più spaventose che siano mai andate in scena, un grande successo di critica che si è trasformato in uno dei film horror più riusciti degli ultimi anni. Il merito è tutto di Jeremy Dyson e Andy Nyman, i creatori dello spettacolo teatrale, che hanno dato vita ad una pellicola all’insegna del brivido ma non solo. Siamo contenti quando un film horror riesce a fare il suo dovere, terrorizzandoci come il genere impone, ma cos’altro possiamo chiedere? Profondità, l’opportunità di riflettere, di tornare a pensare a quello che abbiamo visto e non dimenticarlo subito dopo come un qualsiasi tunnel dell’orrore. Ecco, Ghost Stories fa proprio questo effetto. Personalmente l’ho visto e rivisto, scoprendo ogni volta un nuovo dettaglio.

9- L’ISOLA DEI CANI

Wes Anderson ha uno stile molto personale, che non ammette mezze misure: piace o non piace. Io faccio spudoratamente parte del primo grupp. Adoro il suo cinema, la sua ossessione per i personaggi, la messa in scena e il suo modo di esagerare la realtà, rendendola artificiosa e sincera allo stesso tempo. L’isola dei cani è ovviamente tutto questo ma c’è anche di più. È una storia solo apparentemente semplice ma in grado di rivelarsi una precisa e acuta analisi dei tempi in cui viviamo. È forse il film più politico di Wes Anderson, che usa i cani come metafora del “diverso”.
In un periodo in cui i capi del mondo fanno a gara per alzare muri e per dividere le persone, una storia del genere risulta a dir poco perfetta. Soprattutto necessaria.

8- HALLOWEEN

Con Halloween David Gordon Green e Danny McBride sono riusciti a portare a termine un’impresa a dir poco impossibile. Si tratta di un’opera che conserva lo spirito del film originale. Un sequel fedele che, proprio come il primo capitolo, ruota attorno a dei semplici elementi di sicuro successo, primo fra tutti la figura per certi versi mitica di Michael Myers.
La coppia che non ti aspetti è riuscita a sfornare un ottimo film horror, annullando una serie di sequel che, progressivamente, aveva indebolito il fascino di una saga a dir poco leggendaria. Questo forse non è l’Haloween di cui avevamo bisogno, ma senza ombra di dubbio quello che ci meritiamo come fan.

7- DOGMAN

Pubblico questa classifica con la consapevolezza che il film di Matteo Garrone ha terminato la sua corsa verso l’Oscar, ed è un vero peccato. Rielaborando un triste caso di cronaca nera italiana, questo regista ha dato vita ad una storia universale, ambientata in microcosmo astratto che possiamo trovare all’interno di ogni città, senza distinzione di regione. Dogman è una violenta storia di solitudine e di riscatto (per modo di dire) personale. Un’opera sofferta, brutale, profonda, che racchiude al suo interno tutto il meglio del cinema italiano.

6- TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI

Più di me possono parlare i numerosi riconoscimenti raccolti da questo gioiello durante il suo percorso. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è una storia particolarmente intensa, animata da un cast strepitoso. Non ci sono buoni o cattivi in questa pellicola, ogni personaggio è sia l’uno che l’altro, proprio come nella vita, dove le sfumature sono all’ordine del giorno e c’è sempre spazio per la redenzione.

5- TONYA

Margot Robbie si trasforma nella donna più odiata di America ed è a dir poco superlativa. Craig Gillespie ci ha regalato un’opera che fonde cinema e “documentario”, giocando sia da un lato che dall’altro. Tonya si diverte con i canoni tipici della settima arte e lo fa nel migliore dei modi, regalandoci picchi di cinismo e ottenendo il meglio dal suo cast, che comprende anche Sebastian “Bucky Barnes” Stan e una sorprendente Allison Janney. Un film a cui sono particolarmente legato anche per un altro motivo: il giorno dell’anteprima alle Giornate di Cinema di Sorrento, prima di entrare in sala, sono caduto distruggendomi (per modo di dire) un ginocchio. Se non è marketing questo!

4- CHIAMAMI COL TUO NOME

È incredibile come questo film sia cresciuto dentro di me anche molti giorno dopo la sua visione. La pellicola diretta da Luca Guadagnino e ispirata all’omonimo romanzo di André Aciman è una splendida storia d’amore, che parla direttamente al cuore, senza distinzioni. Con la sua sceneggiatura James Ivory ha fatto un piccolo, grande miracolo: ha raccontato la profondità e la fugacità dei sentimenti. Un tema in cui tutti ci possiamo identificare, perché universale. Come dimostra lo splendido discorso finale, affidato a Michael Stuhlbarg.

3- HEREDITARY

L’horror è senza ombra di dubbio uno dei miei generi preferiti. Ne ho visti così tanti che, ormai, raramente riesco a spaventarmi durante la visione. Posso apprezzare un horror per le atmosfere che crea, per come è stato realizzato, ma il terrore il più delle volte è per me un ricordo lontano. Il film di Ari Aster è riuscito nell’impresa. È riuscito a farmi provare durante la sua visione un misto di sensazioni diverse, che da secoli non provavo avvolto dal buio di una sala cinematografica. Paura, disagio, una sensazione di inquietudine costante, che non mi ha mai abbandonato. Un turbamento che, strano a dirsi, mi ha reso felicissimo.

2- WIND RIVER

Esordio con il botto per Taylor Sheridan, che prosegue la sua analisi di un genere, il western, attraverso un’ottica moderna. In fondo le storie di frontiera non sono mai passate di moda. Possono subire contaminazioni rimanendo al tempo stesso purissime, come la neve che ricopre I segreti di Wind River.

1- ROMA

Sono convinto che quest’anno il primo posto (o perlomeno il podio) di ogni Top 10 cinematografica avrà un titolo in comune. Roma è puro Cinema, semplice nella sua complessità e in grado di parlare dritto al cuore di ognuno di noi. Dopo Gravity, Alfonso Cuaròn non ha fatto altro che tornare a riflettere sull’universo che ci circonda, diminuendo semplicemente il focus e concentrandosi su una storia universale. Mettiamo da parte le polemiche riguardanti Netflix e il Cinema, l’importante è che produzioni come questa siano sempre in grado di vedere la luce in un modo o nell’altro. Noi ne saremo sempre grati.

MENZIONI SPECIALI (in ordine sparso): Ready Player One, Avengers: Infinity War, Ben is Back, La Casa delle Bambole, Sulla mia Pelle, La truffa dei Logan, The Ritual, The Post, Il Filo Nascosto, L’ora più buia, Jumanji – Benvenuti nella giungla, Black Panther, Soldado, Resta con me, Lucky, A quiet place, Lady Bird, The Disaster Artist, BlacKkKlansman, Auguri per la tua morte, 7 Sconosciuti a El Royale, La ballata di Buster Scruggs.

DELUSIONI (sempre in ordine sparso): Cloverfield Paradox, 211 – Rapina in Corso, Hurricane – Allerta uragano, Solo: A Star Wars Story, Apostolo.

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