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È passato circa un anno e mezzo dall’ultima volta che vi abbiamo parlato del reboot cinematografico di Resident Evil, ma ora emergono nuovi dettagli grazie a un’intervista rilasciata da Greg Russo a Discussing Film.
Come sappiamo, il nuovo adattamento sarà prodotto dalla Constantin Film insieme alla Atomic Monster di James Wan, e pare proprio che la saga tornerà alle sue radici horror. Ecco le dichiarazioni di Russo, che ha scritto la prima stesura del copione:
Ovviamente sono un grande fan del franchise, quindi lavorarci è stato molto divertente. Poiché hanno già fatto sei film, nel momento in cui decidi di realizzare un reboot devi proporre qualcosa di diverso, non limitarti a rimasticare il passato. Per quanto mi riguarda, avevo le idee chiare: volevo renderlo nuovamente spaventoso, come un film horror nello stile di James Wan. Quella, insomma, è stata la mia proposta: tornare a ciò che rendeva i giochi così spaventosi, quindi sì, Resident Evil 7 è stato un punto di riferimento per la mia stesura.
Russo ha però precisato che non è più coinvolto nel progetto, quindi non è sicuro che la sua sceneggiatura venga utilizzata:
Ho lavorato al reboot per circa un anno, e poi James Wan è salito a bordo come produttore. Il mio coinvolgimento in quel progetto si è sostanzialmente concluso, quindi non sono sicuro di ciò che faranno. Ho consegnato la mia stesura ai produttori, e loro erano contenti. Alla fine faranno ciò che vogliono, ma al momento non sono coinvolto nel film.
Il riferimento a Resident Evil 7 è molto significativo, poiché si tratta del capitolo che più di ogni altro ha cercato di tornare alle radici horror della saga. Vi terremo aggiornati.
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Resident Evil: The Final Chapter ha chiuso la saga cinematografica di Alice (Milla Jovovich), coronando un’esalogia che – a partire dal 2002, anno di uscita del primo film – ha guadagnato 1.2 miliardi di dollari in tutto il mondo, affermandosi come il franchise di maggior successo tra quelli basati sui videogiochi.
In effetti, Resident Evil è stato l’unico “marchio” videoludico capace di imporsi a livello cinematografico, mentre gli altri sono rimasti fermi al primo capitolo, oppure hanno prodotto solo uno sparuto numero di film, senza raggiungere i numeri della saga di Paul W.S. Anderson. L’ultimo capitolo ha guadagnato soltanto 26.8 milioni di dollari negli Stati Uniti, ma l’incasso mondiale ha raggiunto la quota di 312.2 milioni di dollari, con 160 milioni provenienti dalla sola Cina: considerando il budget di partenza – 40 milioni – non c’è dubbio che The Final Chapter sia stato un successo.
Fonte: ScreenRant
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