Tutti lo chiamano Ötzi ma non è il suo vero nome, quello non lo sapremo mai. È il corpo mummificato e incredibilmente conservato di un homo sapiens dell’età del rame. Alcuni lo conoscono anche come Uomo del Similaun ma quel nome, Ötzi, è in grado di donargli qualcosa in più. Il giusto rispetto che merita un uomo, rimasto lì, sepolto dai ghiacci per 5000 anni, fino al giorno del suo ritrovamento, nel 1991, sulle Alpi Venoste.
5000 anni. Un tempo infinito. Di tutte le cose che Ötzi avrebbe potuto immaginare per il suo futuro, anche dopo la sua morte (qualunque sia stata la sua concezione di morte) di certo non c’era il cinema. Eppure è così: dopo essersi addormentato per sempre, l’Uomo del Similaun è riuscito a “sopravvivere”, conservato dai ghiacci prima e ora riportato in vita sul grande schermo grazie ad un film, Ötzi e il mistero del tempo, diretto da Gabriele Pignotta. Una produzione internazionale, che non punta solo al nostro territorio e che durante la sua corsa è riuscita a trionfare al Giffoni Film Festival aggiudicandosi il premio come Miglior film per bambini (6+).
Non ci troviamo di fronte ad un kollossal, ovviamente, ma si tratta certamente di un’opera sincera, con i suoi pregi e i suoi difetti, perfetta per il suo giovane pubblico di riferimento.
La storia è quella del giovane Kip e dei suoi amici, che vivono un’avventura straordinaria in compagnia di Ötzi. Non conosciamo molto sul suo passato, è vero, ma secondo questo film si tratta di uno sciamano morto 5000 anni fa e ora miracolosamente tornato. Kip imparerà molto da lui e con i suoi amici vivrà una magica avventura all’insegna del pericolo, perché c’è un gruppo di malintenzionati, guidati dalla perfida Gelica (interpretata da Alessandra Mastronardi), che vogliono sfruttare i poteri di Ötzi.
Inutile fare paragoni con le grandi produzioni hollywoodiane a cui questo film indubbiamente si ispira: gli effetti speciali sono decisamente limitati ma sfruttati al meglio con questa consapevolezza e la storia piena di ingenuità. Ma inserito nel contesto che più gli si addice, tenendo ben presente la fascia di pubblico a cui si rivolge, è impossibile non voler bene a questa pellicola.
L’amicizia tra il giovane Kip e Ötzi è sincera, in grado anche di emozionare. La loro avventura, vista con gli occhi di un bambino, coinvolge, soprattutto nei momenti in cui viene lasciato libero spazio ai sentimenti. È quel tipo di magia tipica di un certo cinema per ragazzi realizzato negli anni ’80, che quest’opera riesce a sfiorare.
Per immergervi nella magica atmosfera del film, vi invitiamo a guardare questo video backstage, che vi presentiamo in esclusiva:
L’undicenne Kip è un ragazzo come tanti, intelligente e sensibile, per cui il tempo dell’infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano e gli amici del cuore, Kip vive con loro un’esperienza straordinaria. Quando si reca al museo a salutare la mummia Ötzi per l’ultima volta, accade qualcosa di magico: Ötzi si risveglia, cominciando a rigenerarsi. Mentre Ötzi, in incognito, incontrerà il ventunesimo secolo, Kip apprenderà da lui i segreti dell’età del rame: scoprirà così che il tempo che credeva tiranno può essere un magico e sconvolgente alleato. Inseguiti per i boschi e le montagne dell’Alto Adige, Ötzi e gli amici vivranno un’avventura giocosa e spericolata, arrivando a confrontarsi coraggiosamente con le proprie paure e fragilità.
Nel cast di Ötzi e il mistero del tempo, dall’8 novembre al cinema, troviamo Michael Smiley, Diego Delpiano, Alessandra Mastronardi, Amelia Bradley, Judah Cousin, Deirdre Mullins e Vinicio Marchioni.