Alessandro Gassmann a Roma per la presentazione de Il Grinch!

Alessandro Gassmann a Roma per la presentazione de Il Grinch!

Di Andrea Suatoni

In occasione della prossima uscita de Il Grinch, il nuovo film di Illumination in tutte le sale italiane a partire dal 29 Novembre, abbiamo incontrato questa mattina a Roma Alessandro Gassmann, voce ufficiale del malvagio (ma non troppo…) protagonista del film nella localizzazione italiana: seduto su una poltrona simile a quella della sua controparte animata, l’attore ha risposto alle domande della stampa!

In cosa l’esperienza del doppiaggio è differente da quella della recitazione?

Doppiare è anche un lavoro fisico: non sono un doppiatore professionista anche se mi è capitato più di una volta di cimentarmi nel compito. Mi aiuto molto con il corpo: se il personaggio beve, bevo vermanete, se mangia, mangio veramente, cerco di assecondarlo il più possibile. Per doppiare bene bisogna sicuramente essere degli attori; inoltre l’espressività del Grinch è molto particolare, il lavoro nella sala di doppiaggio è molto più profondo di quel che si pensi.
Avevo la voce di Benedict Cumberbatch nelle cuffie mentre lavoravo, ed anche questo mi ha aiutato moltissimo, anche perché abbiamo una voce abbastanza simile (lui è un po’ più basso, più metallico); ho in ogni modo cercato di dare la mia interpretazione al personaggio, e spero che piaccia al pubblico.

Cosa pensi del Grinch?

Il Grinch è un diverso e questo film è la sua storia, è anche fisicamente diverso dagli altri ma riesce a cambiare e a farsi accettare. E’ stato emozionante vedere la crescita del personaggio anche da “dietro le quinte”. Il messaggio di questa storia, o almeno quello che personalmente mi è arrivato più degli altri è quello dell’inclusione.
Il Grinch, come la maggior parte dei personaggi che appaiono come cattivi, mostra fin da subito che dietro il suo livore è nascosto qualcos’altro: lo spettatore è portato a voler sapere la verità, cosa si nasconde dietro l’odio del Grinch che in realtà è un cattivo solo a metà. Io in effetti credo che nessuno nasca davvero cattivo…

Come è stato lavorare con Marco Mete al doppiaggio?

Marco è un direttore straordinario. Non lo conoscevo, ma non sarei mai riuscito a fare il lavoro che ho fatto senza di lui: non si tratta di dare voce ad un’entità inanimata, il Grinch ha una sua vera e propria, complessa, anima: il personaggio doveva essere credibile ed il film con esso. Credo che siamo riusciti perfettamente nell’intento.
I miei personaggi precedenti, come ad esempio in Eldorado, uno dei miei primi lavori al doppiaggio, erano molto meno impegnativi.

Da fan del Grinch, hai sicuramente visto il film di Ron Howard con Jim Carrey: hai sentito su di te il peso di quest’opera precedente?

Sono due film sicuramente molto diversi: forse quello di Illumination è da considerarsi più riuscito nel raccontare la storia del Grinch, anche a livello tecnico (la tecnologia usata per il film permette scene spettacolari); questo nuovo Grinch stabilisce forse una ripartenza, portando l’immaginario collettivo ad immaginarlo come il Grinch per eccellenza dei nostri tempi.

Quali cartoni guardavi da bambino?

Sono sicuramente come tutti cresciuto con i cartoni Disney, ed il mio preferito era Pomi d’ottone e manici di scopa.

Da attore e regista, come guardi all’animazione come fenomeno?

L’animazione, quella americana in particolare, ha il pregio di toccare grandi temi e di riuscire a divertire ed emozionare allo stesso tempo grandi e piccoli; mio padre ha doppiato Mufasa in Il Re Leone ed anche per questo l’animazione ha un posto speciale nel mio cuore. Forse oltreoceano riescono a creare film di questo tipo più facilmente perché riescono a mantenere una parte “infantile” che altrove viene maggiormente persa con l’età. Riescono a credere fino in fondo in film che parlano di squali che viaggiano all’interno di un tornado… E a farli diventare un cult.

Il cinema italiano non riserva molto spazio ai cattivi, forse è più aperto ai “cialtroni”…

I cosidetti “cialtroni” sono molto presenti nel cinema italiano forse perché rappresentano un pericolo ancora maggiore dei cattivi.

Qual’è invece il tuo cattivo preferito?

Ho un debole per il film horror, e per i mostri in generale. Mi ritrovo spesso a tifare per il cattivo o il mostro di turno, ed il mio preferito credo sia Frankenstein; invece, credo che King Kong sia il personaggio che mi abbia fatto piangere di più in assoluto.

Quale personaggio avresti voluto a tutti i costi doppiare?

Sono molti gli esempi che mi sono piaciuti nel tempo, e forse uno dei miei sogni era proprio quello di dare la voce al Grinch. E’ un personaggio scorretto che mi ha permesso di prendermi tutta una serie di piccole rivincite sulla vita in generale: tramite il Grinch ho compiuto un sacco di azioni che nella vita reale non avrei mai osato fare… Ma alle quali ho pensato spesso!

Qual’è il tuo rapporto con il Natale?

Vivo il Natale in maniera laica non essendo credente. Però ricordo fin da piccolo pranzi e cene in famiglia allargata, mentre una volta cresciuto insieme a mia moglie ho deciso di passare le feste solamente in 3, noi e nostro figlio. Ho un po’ un problema con le feste comandate…

C’è un doppiatore o una performance nel doppiaggio che ti affascina particolarmente?

Sicuramente Gigi Proietti in Aladdin. La sua interpretazione del Genio della Lampada rimarrà nella storia, è una delle prove migliori che io abbia mai avuto il piacere di ascoltare.

Infine, ecco una sorpresa da parte di Alessandro Gassmann per i fan di ScreenWeek!

Il Grinch: Buon Natale da Alessandro Gassmann

Abbiamo visto in anteprima #IlGrinch! A breve il resoconto della conferenza stampa e la nostra recensione.
Nell’attesa abbiamo degli auguri molto speciali per voi, quelli di #AlessandroGassmann, voce italiana del simpatico mostro verde!

Pubblicato da ScreenWeek Cinema & Serie su Mercoledì 7 novembre 2018

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