Bernardo Bertolucci, uno dei più grandi registi del cinema italiano e internazionale, si è spento oggi a Roma. Aveva 77 anni.
Nato a Parma il 16 marzo 1941, Bernardo Bertolucci entra nel mondo del cinema come assistente di Pier Paolo Pasolini e debutta con La commare secca (1962), ancora legato alla poetica del maestro, che infatti è lo sceneggiatore. A partire da Prima della rivoluzione (1964), però, Bertolucci comincia a sperimentare la sua poetica personale, dove l’individualità dei protagonisti si scontra con i cambiamenti del mondo circostante, provocando un disorientamento sia politico che sociale. Dopo Partner (1968), Strategia del ragno e Il conformista (1970), raggiunge un grande successo internazionale grazie a Ultimo tango a Parigi (1972), con Marlon Brando e Maria Schneider: la pellicola – presto sequestrata in Italia – fa scandalo, Bertolucci viene condannato per offesa al comune senso del pudore, e il dissequestro avviene solo nel 1987. Intanto, però, il regista parmense ottiene un altro successo con l’epico Novecento (1976), e fra gli anni Ottanta e i Novanta gira diversi colossal hollywoodiani: L’ultimo imperatore (1987) gli frutta ben nove premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, unico regista italiano a conquistare il premio dopo Frank Capra. Nel 1990 esce invece Il tè nel deserto, mentre Piccolo Buddha è del 1993. In seguito, torna ad atmosfere più intimiste con Io ballo da sola (1996), L’assedio (1998), The Dreamers – I sognatori (2003), e infine Io e te (2012).
Nel 2007 riceve il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (di cui presiede la Giuria nel 1983 e 2013), e nel 2011 riceve la Palma d’Oro onoraria al Festival di Cannes.
Fonte: Corriere.it