Zanna Bianca – Come è diventato un western all’italiana

Zanna Bianca – Come è diventato un western all’italiana

Di Marlen Vazzoler

Il regista Alexandre Espigares ha ammesso di essere rimasto molto entusiasta dopo aver letto la sceneggiatura di Zanna Bianca

perché era diversa da tutte le altre cose che siamo abituati a vedere nei film di animazione per famiglie.
Per il regista i film di animazione non devono spiegare troppo, soprattutto ai bambini:

“Il mio primo pensiero è stato quello di farne un western all’italiana. Essendo un grande fan di questo genere, intravedevo l’opportunità di percorrere questa strada. Per una volta tanto gli animali non parlavano e non cantavano. La logica era quella di seguire l’animale nella natura, senza dialoghi; un presupposto che ho voluto preservare a qualsiasi costo. Anche quando si passava vicino agli esseri umani non volevo che ci fossero troppi dialoghi. Un film, secondo me, deve raccontarsi prima di tutto attraverso le immagini, non attraverso le parole. Senza voler criticare nessuno, ritengo che i film di animazione spesso abbiano la tendenza a spiegare eccessivamente la trama, a voler prendere troppo lo spettatore per mano. Soprattutto i bambini, perché spesso si teme che non riescano a capire tutto; cosa su cui io non sono assolutamente d’accordo”.


La creazione grafica è stata curata da Stéphane Gallard e Antoine Poulain:

“Il lavoro che avevano realizzato è stato ciò che mi ha definitivamente convinto. Mi piacque molto la direzione che avevano preso. Avevano creato un design realista ed esagerato, nel senso che le proporzioni dei personaggi spesso erano esagerate rispetto alla realtà. Per alcuni di essi si sfiora la caricatura. Io ho un debole per le fisionomie che si vedono nei western italiani, per quei visi al limite della smorfia, come quello di Klaus Kinski, per esempio. Ho immediatamente riconosciuto quel tipo di lineamenti che erano esattamente quello che volevo. Ho continuano a percorrere quella strada, mostrando loro i visi dei personaggi dei film di Sergio Leone e di Sergio Corbucci. E così abbiamo lavorato partendo da lì per creare il resto della fauna umana di Fort Yukon.”


Un ritorno all’opera originale:

“Volevo rimanere fedele a Zanna Bianca, abbracciare il suo punto di vista e imporlo come l’eroe della storia. Per le scene in esterni volevo ottenere un effetto naturale, da documentario. Ma avevo anche voglia di una certa malinconia, di evitare qualsiasi ovvietà, e di osare cose inaspettate per un film di animazione. Desideravo anche sottolineare che, biologicamente, Zanna Bianca è contemporaneamente lupo e cane. E a seconda delle scene bisognava determinare quale parte della sua natura avrebbe predominato. Questa dualità tra la sua natura profonda e quello che la vita gli insegna ha alimentato fortemente la messa in scena. E sempre questa dualità raggiunge il suo apice in una scena in cui Zanna Bianca sta per attaccare Smith il Bello, e Maggie gli ordina di fermarsi. Zanna Bianca in quel momento si ritrova in equilibrio tra due fuochi: deve scegliere se ascoltare il suo istinto naturale e sbranare il suo aguzzino, oppure se assumere un comportamento da cane domestico e obbedire al suo padrone.Alla fine si ravvede e obbedisce a Maggie. In ogni caso, il mio obiettivo era sempre quello di ritornare al romanzo di Zanna Bianca.”


Zanna Bianca è un lupo con un quarto di sangue di cane. È una creatura fiera e coraggiosa, e per questo sarà vittima della crudeltà dell’uomo. Dopo essere cresciuto nelle terre innevate, meravigliose ma ostili del Grande Nord, viene accolto da Castoro Grigio e la sua tribù di nativi americani. Qui viene protetto dalla tribù, ma dovrà farsi accettare dagli altri cani.
Purtroppo Castoro Grigio sarà costretto a cedere Zanna Bianca ad un uomo crudele, che lo obbligherà a trasformarsi in un cane da combattimento. In fin di vita, sarà salvato da una coppia disponibile e amorevole, che con il suo amore insegnerà a Zanna Bianca a dominare il suo istinto selvaggio e a diventare il loro migliore amico. Una storia di redenzione descritta dal punto di vista dei cani e soprattutto sulla straordinaria forza dell’amore che li lega indissolubilmente all’uomo.
Prodotto da SuperprodAnimation, Bidibul Productions e Big Beach, in associazione con Wild Bunch, il film è co-sceneggiato da Philippe Lioret (Welcome, Mademoiselle) mentre le musiche sono di Bruno Coulais.
Zanna Bianca, diretto da Alexandre Espigares, verrà distribuito nelle sale italiane dall’11 ottobre 2018 da Adler Entertainment.

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