American Woman è la grande sorpresa del Toronto Film Festival, la recensione

American Woman è la grande sorpresa del Toronto Film Festival, la recensione

Di Adriano Ercolani

La grande sorpresa del Toronto Film Festival 2018 arriva imprevista e assolutamente emozionante da Sienna Miller e la sua portentosa prova d’attrice di American Woman. È senza mezzo termini lei l’anima e il corpo di un dramma comunque scritto, diretto e interpretato dal resto del cast in maniera sentita e lucidissima.

Partiamo dalla storia: diventata già nonna prima dei quarant’anni, Deb è una donna che ancora non ha trovato un suo posto nella vita, e si barcamena tra lavori approssimativi e una situazione familiare a dir poco complessa. Quando sua figlia scompare misteriosamente, il mondo le crolla definitivamente addosso. Adesso non resta davvero che arrendersi o decidere di rimettersi in piedi. Non ci sono più vie di mezzo. Col passare degli anni, delle relazioni sentimentali, dei lavori e della speranza di rivedere sua figlia, Deb si ricostruisce una vita fatta di dignità, appoggiata da una famiglia che, nonostante le differenze, le è sempre rimasta accanto.

American Woman mette in scena la condizione precaria della cosiddetta classe “white trash” americana, quella fascia di cittadini che si barcamena ai margini della società e che rappresenta la parte più rurale e “abbandonata” del Paese. Nel farlo la sceneggiatura di Brian Engelsby e la regia di Jake Scott non cercano in alcun modo il sensazionalismo o ancor peggio il pietismo. Attraverso la storia di Deb regista e sceneggiatore mettono invece in scena una vicenda umana magnificamente delineata a livello psicologico, costellata di errori ma anche impregnata della volontà di continuare a lottare per migliorarsi come essere umano. Sienna Miller riempie questa figura scritta in maniera robustissima con una prova di attrice ammirevole, non soltanto fortemente carismatica ma anche capace di esplicitare la fragilità della donna dietro la sua corazza sfrontata. Accanto a lei una preziosissima Christina Hendrick nel ruolo della sorella più saggia, quella che ha costruito una famiglia di possibilità magari non enormi ma dalla stabilità e solidità morali indispensabili per supportare Deb. Sono i duetti tra le due attrici al loro meglio la parte migliore di American Woman, uno spaccato di vita vera che colpisce al cuore: la figura principale la si compatisce all’inizio, si parteggia per lei nei suoi sforzi per tirarsi fuori da una condizione disagiata, la si ama nell’amministrazione composta del dolore della perdita che mai la abbandona.

Se ai prossimi Oscar American Woman e la sua commovente protagonista Sienna Miller – alla prova che potrebbe definirne il futuro della carriera – trovassero lo spazio per competere in più di una categoria, ne saremo onestamente felici. Il miglior film visto fino a questo momento alla rassegna di cinema canadese.

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