SerieTV Recensioni The Doc(Manhattan) is in
La TV degli anni 90 non sarebbe stata la stessa cosa, probabilmente, senza La Tata. In particolare senza le scenette tra Francesca Cacace e il maggiordomo Niles, lì a confabulare per far capire al padrone di casa che era essenzialmente un idiota. Sagace battuta sulla Ciociaria e l’italian pride, risate registrate. Fu l’avvento di Internet, quando la serie era ancora in corso, nella seconda metà del decennio, a svelare la verità delle cose. Francesca Cacace non si chiamava così e non aveva niente a che fare con l’Italia, i suoi dialetti e i suoi proverbi. Per tutti quelli che erano già stati sconvolti dallo scoprire che I Robinson, in realtà, di cognome facevano Huxtable, fu un colpo durissimo. La TV stava mentendo loro, realizzarono, abbracciati in lacrime al telecomando come Homer Simpson.
È il 1995. Deve debuttare su Canale 5 questa sitcom che negli USA è partita due anni prima. Il titolo è facile: The Nanny > La Tata, ok, ché ai tempi sull’etere non ci sono neanche quelle signore con il grembiule e gli occhialini che domano bambini selvaggi, a far confusione. Solo che la protagonista del telefilm, nonché sua co-creatrice, autrice e produttrice, Fran Drescher, è di origini ebraiche e interpreta un’ebrea proveniente da una famiglia polacca, Fran Fine. Tutta la sitcom è piena di gag legate ai proverbi ebraici e alle usanze della sua bislacca famiglia. Un Il mio grosso grasso matrimonio greco con una decina d’anni d’anticipo. Qualcuno ha allora la pensata del ciocar-washing. La tata diventa Francesca Cacace, i suoi parenti vengono da Frosinone, interi dialoghi vengono riscritti da zero per eliminare l’umorismo yiddish e soppiantarlo con scampoli di saggezza regionale, proverbi in dialetto, nomi italiani. Praticamente una via di mezzo tra l’originale e i remake locali che ne sono stati girati in Argentina, Ecuador, Grecia, Indonesia, Russia… Nel La Tata russo, la protagonista è ucraina e si chiama Viktoria Prutkovskaya. Con Francesca Cacace siamo lì.
Tra un aneddoto di zia Assunta e una rosicata di C.C. (Chiara Castità), La Tata va avanti per sei anni, concludendosi nel 1999. Con il parto di Francesca, il matrimonio tra C.C. e Niles… e il cast che esce dai personaggi e saluta e ringrazia il pubblico. 146 episodi in tutto, un risultato che nessuno avrebbe potuto pronosticare alla fine della prima stagione, quando gli ascolti erano bassissimi e il network aveva in mente di cancellare lo show. Decine le celebrity guest-star in singoli episodi, da Dan Aykroyd a Ray Charles, da Jay Leno a Celine Dion e Whoopi Goldberg. E sì, in una puntata è apparso anche l’attuale presidente degli Stati Uniti.
Sul serio. Fran Dresher ha oggi sessant’anni e ha celebrato i quaranta di carriera, visto che il suo primo ruolo fu una particina ne La febbre del sabato sera con John Travolta, nel ’77. Sopravvissuta a un brutto cancro e attivista dei diritti LGBT, ha divorziato nel ’99 dallo sceneggiatore e produttore Peter Marc Jacobson, con cui aveva creato La Tata. Si è risposata nel 2014 con l’imprenditore indiano Shiva Ayyadurai, ma non è durata. Ha ricoperto degli incarichi ufficiali per il governo di George W. Bush (pur essendo democratica e, in seguito, grande sostenitrice della candidatura di Hillary Clinton) e celebra matrimoni, visto che è ministro di culto dell’Universal Life Church Monastery, come Conan O’Brien e Kevin Smith. Ma volete sentirvi tutti un po’ più anziani?
Lauren Lane (C.C.) ha cinquantasette anni e non porta più i capelli biondi da tempo. Nicholle Thom (Maggie, la figlia più grande di casa Sheffield) ne ha invece quaranta. Ed è apparsa nuda in due episodi di Masters of Sex. Qualcuno ha avvisato Francesca? Abbiamo battute ciociare al riguardo?
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