A quanto pare la Warner Bros. sta provando a sviluppare un nuovo tipo di prodotto con alcune caratteristiche ben precise: una commedia corale con uno spiccato senso ludico, un budget di produzione moderatamente contenuto e possibilmente delle tematiche più serie che si fondano con coerenza al tono leggero del lungometraggio. Se il recente Game Night con Jason Bateman, Kyle Chandler e Rachel McAdams aveva funzionato decisamente a dovere, ancora meglio si comporta questo nuovo Prendimi! (in originale Tag), ispirato alla storia vera di un gruppo di amici che da decenni si prende un intero mese per lasciarsi andare al loro gioco preferito.
Fin dalla primissima scena si capisce che il lavoro di Jeff Tomsic sfrutta il bizzarro spunto di partenza per costruire una storia spiritosa ma non inutilmente ridanciana, che i rapporti tra i cinque protagonisti sono quelli di adulti responsabili che però sanno ancora come divertirsi insieme. Nel caso di Prendimi! non ci troviamo infatti di fronte a bambinoni non cresciuti ma a uomini imperfetti, problematici, che tentano di evadere anche se per poco dai loro problemi quotidiani attraverso uno svago che al tempo stesso cementi la loro lunga amicizia. Ed è questo ciò di cui il film di Tomsic in fondo parla: di rapporti umani, della difficoltà di gestirli quando gli impegni, le responsabilità e le distanze – non soltanto geografiche – aumentano. Dietro alla superficie della commedia Prendimi! è un prodotto che parla con leggerezza ma senza alcuna superficialità di tematiche che riguardano l’uomo comune e il suo posto nel mondo. La sceneggiatura scorre briosa e ben ritmata, alternando almeno un paio di sequenze davvero spassose con il giusto approfondimento psicologico dei personaggi. Sarebbe un errore pensare che si tratti di un film tutto al maschile anche se i cinque protagonisti sono uomini: soprattutto una comprimaria di lusso come Isla Fisher, nel film moglie di Ed Helms, contribuisce notevolmente affinché Prendimi! si presenti come una storia a tutto tondo, che parla di legami non soltanto virili.
Per quanto riguarda le interpretazioni principali, bisogna affermare che l’alchimia tra gli attori principali è sorprendente, soprattutto se si pensa che Jeremy Renner è un attore tutt’altro che devoto alla commedia. Eppure anche lui funziona a dovere all’interno di un gruppo dove tutti sviluppano con armonia il loro modo di intendere un ruolo comico. Una nota di merito va assegnata a Jake Johnson, solitamente “spalla” in questo tipo di produzioni ma stavolta capace di dimostrare di saper tenere con efficacia anche una parte più importante.
Ci si diverte, si riflette e addirittura ci si commuove con Prendimi!, nuova commedia targata Warner. Se come speriamo la Major sta davvero sviluppando un tipo di cinema con le caratteristiche e soprattutto le qualità che il film di Jeff Tomsic possiede, non possiamo che esserne lieti.
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