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La Storia dietro un Frame: Alien e il Chestburster a sorpresa

Pubblicato il 08 giugno 2018 di Filippo Magnifico

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I set dei film sono pieni di aneddoti più o meno interessanti. Alcuni sono noti, altri meno. Partendo da un frame, da una semplice immagine, si possono scoprire le storie più particolari. Questo perché dietro il semplice fotogramma di una pellicola si può nascondere un mondo. È questo il caso di Alien e del Chestburster a sorpresa.

Non rubai Alien a nessuno in particolare. Lo rubai un po’ da tutti.

Dan “Premio per la Sincerità” O’Bannon non ha mai nascosto di aver “rubato” idee a destra e a sinistra per la sceneggiatura di Alien (una a caso? Lo scheletro alieno che sembra preso pari pari da Terrore nello spazio di Mario Bava, anche se tutti hanno sempre negato). Perché dovrebbe, del resto? Le fonti di ispirazione sono molteplici, è vero, ma hanno dato vita a qualcosa di completamente nuovo e, soprattutto, unico, che ha lasciato un solco indelebile nella storia del Cinema.

Nel film diretto negli anni ’70 da Ridley Scott c’è un po’ di tutto: orrore, fantascienza, una critica al capitalismo che non ha pietà per niente e per nessuno, un buona dose di femminismo gentilmente offerto da una cazzutissima Sigourney Weaver e molto altro. E poi c’è lui, lo Xenomorfo, l’Alieno citato nel titolo, partorito dal genio (malato) di H. R. Giger e mai passato di moda, con quel suo look perennemente futuristico, anche a distanza di anni.

Ricordate il primo incontro tra il “mostro dello spazio” e l’equipaggio della gigantesca astronave da trasporto Nostromo? Difficile dimenticarlo, dato che si tratta di un vero e proprio shock. A farne le spese il povero Kane (John Hurt) intento a gustarsi la sua cena e colpito da tremende convulsioni che culminano con la fuoriuscita di un cosiddetto “Chestburster” dal suo petto. Ricordate l’orrore misto a sorpresa stampato sul volto dei protagonisti della storia? Molto probabilmente era anche il vostro.

Immaginate di guardare quella scena proprio in questo preciso istante. Bene, è arrivato il momento di premere il tasto pausa e tornare indietro nel tempo.

È la fine degli anni ’70 e sono finalmente iniziate le riprese di Alien. Un progetto che lo sceneggiatore Dan O’Bannon ha in mente da molto tempo, nato praticamente mentre stava scrivendo Dark Star di John Carpenter.
Perché non fare un horror ambientato su un’astronave?” si era chiesto al tempo e da quella semplice domanda è nata una sceneggiatura che, ancora non lo sa, entrerà nella storia.
Dietro la macchina da presa Ridley Scott, un giovane regista dalle grandi speranze, nel cast volti più o meno noti come Sigourney Weaver, Yaphet Kotto, Veronica Cartwright, Ian Holm, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton e John Hurt.

Oggi si gira una scena molto particolare: la morte di Kane e l’arrivo dell’Alieno. Il cast non sa bene quello che deve fare, Ridley Scott ha dato delle direttive rimanendo molto vago. Nella sceneggiatura c’è scritto che “qualcosa emergerà” dal corpo del poverino, a parte questo poco altro.
John Hurt si è svegliato molto presto per il make-up e gli effetti speciali ma nessuno sa bene quello che sta succedendo. In gran segreto hanno costruito un busto finto dell’attore e l’hanno riempito (tra le altre cose) con frattaglie di animali e pesci vari. Non un bello spettacolo, insomma. John Hurt è li che si gode l’odore e non può muoversi, mentre il cast è da qualche parte in attesa di un segnale.

E il segnale arriva, è il momento di girare la scena. Arrivano tutti sul set e notano che i membri della crew indossano degli impermeabili. Un primo segnale a cui si unisce quell’odore insopportabile. Che diavolo succede? Nessuno offre spiegazioni, tutti si limitano solo a dare delle direttive. Il cast si avvicina al corpo finto di John Hurt ed ecco che all’improvviso il suo petto esplode! Schizzi di sangue ovunque, frattaglie e molte altre cose poco spiacevoli schizzano sulle pareti, sui volti degli attori.

Nessuno se lo aspettava, lo spavento, il disgusto sui loro volti è reale. L’effetto sorpresa ha funzionato. Ridley Scott è contento, il cast un po’ meno ma non importa. Il tempo di una doccia e sono tutti di nuovo pronti a lasciare un solco indelebile nella storia del cinema.

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Anche oggi siamo giunti alla fine del nostro appuntamento, anche oggi abbiamo scoperto che basta soffermarsi su di un singolo frammento di pellicola per scoprire un mondo. La settimana prossima ci attenderà un nuovo frame, una nuova storia.

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