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Shoplifters, la recensione del film su una famiglia di criminali giapponesi dal cuore d’oro #SWCannes

Pubblicato il 19 maggio 2018 di Andrea D'Addio

Giappone, supermercato: Hatsue e Shoota e entrano con l’aria di chi sta per fare qualcosa di fuori dal comune. Ed effettivamente qualche secondo dopo li vediamo intenti a coprirsi le spalle a vicenda mentre riempiono zaino e tasche di cibo e altri prodotti. Non vengono notati dalla sicurezza tanto che qualche secondo dopo li vediamo, come una normale coppia di padre e figlio, passeggiare verso casa. Poco prima di arrivare notano una bambina su un terrazzo al primo piano di un fatiscente palazzo. Sembra che i genitori se la siano dimenticata fuori. Fa freddo e così i due decidono di portarla a casa. Lì, assieme al resto della famiglia, moglie, nonna e sorella si valuterà cosa fare di lei nei giorni successivi…

Shoplifters significa in inglese taccheggiatori. Questa è del resto la professione dei protagonisti di un lavoro che buca la morale per mostrarci l’umanità di chi, se fosse raccontato dai mass media, apparirebbe come un mostro, o quasi. Per Hirokazu Kore’eda è il pretesto per raccontarci la povertà in Giappone da un punto di vista originale e scevro da cliché.

Si potrebbe dire che quando un bambino è costretto a comportarsi da “grande” il pubblico entri subito in empatia sentendosi in qualche modo colpevole per tutti gli errori commessi dai personaggi adulti. È un espediente drammatico noto a tutti i cineasti  e che normalmente viene definito come furbo. Non è il caso di Kore’eda. Qui i bambini non sono vittime di adulti menefreghisti, ma delle circostanze. I genitori, naturali o adottivi che siano, sono sì carnefici, ma anche e soprattutto vittime. E così, che siano i personaggi principali o quelli più di contorno come l’ambigua nonna tutti hanno una propria giustificazione per i propri comportamenti.

Kore’eda è un maestro nel mantenere intatta questa delicatezza nello sguardo lasciando che la suspense legata a chi è chi (spiegata nel finale) tenga alta l’attenzione dello spettatore. Passato in concorso al Festival di Cannes 2018Shoplifters risulta una delle migliori pellicole viste sulla Croisette e conferma il talento di un regista prolifico, ma ancora troppo poco conosciuto.

Manbiki kazoku (Shoplifters) verrà distribuito nelle sale giapponesi dal 8 giugno. Al momento non è prevista una distribuzione italiana

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