È morto a Roma, dopo una lunga malattia, il regista Vittorio Taviani. Aveva 88 anni e con il fratello Paolo aveva firmato alcune pellicole entrate nella storia del cinema italiano, come Padre Padrone, La Notte di San Lorenzo e il più recente Cesare deve Morire, premiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino 2012. A dare l’annuncio la figlia Giovanna.
Nato a San Miniato, in provincia di Pisa, il 20 settembre del 1929, Vittorio Taviani aveva frequentato la facoltà di Legge all’università di Pisa, per poi abbandonare gli studi nella prima metà degli anni ’50 e dedicarsi alla sua grande passione, il cinema, con il fratello Paolo e con l’amico partigiano Valentino Orsini, realizzando una serie di documentari a sfondo sociale. Negli anni ’60 il debutto sul grande schermo, con Un uomo da bruciare, pellicola ispirata alla vita di Salvatore Carnevale con protagonista Gian Maria Volonté. Un debutto potentissimo, premiato alla Mostra del cinema di Venezia.
Il successo internazionale era arrivato negli anni ’70 con San Michele aveva un gallo, vincitore del Premio Interfilm a Berlino, e con Padre padrone, presentato a Cannes e vincitore della Palma d’Oro e del Premio della Critica. Una lunga carriera proseguita all’insegna del successo e non curante del tempo che avanza. Sempre in coppia con il fratello, Vittorio Taviani aveva realizzato il suo ultimo film l’anno scorso: Una questione privata. Dimostrazione concreta che la passione per il mondo della settima arte non conosce limiti. Proprio per questo, il suo nome durerà in eterno. Il cinema può contrastare la morte, grazie alla sua opera Vittorio Taviani vivrà per sempre.
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