Articolo a cura di Edoardo Santamato
“Quel ramo sul lago di Como…” cominciava così i Promessi Sposi, opera senza tempo del buon Manzoni che ogni tanto ci perseguita negli incubi notturni…
E di grandi opere si tratterà anche al Lake Como Comic Art Festival, particolare convention dedicata a grandissimi artisti del campo del fumetto e riservata ad un ristretto gruppo di appassionati, che si terrà dal 21 al 22 aprile.
Saranno infatti solo 1000 (!) gli ingressi possibili per poter ammirare le opere e gli artisti del calibro di Neal Adams, Regis Loisel, Enrico Marini, Jim Lee, Eduardo Risso, Gary Frank, Adam Hughes, Juanjo Guarnido, Gabriele Dell’Otto (solo per citarne alcuni).
Il motivo di una tale direzione impressa dall’evento, sta nel voler limitare l’afflusso incondizionato di partecipanti che ultimamente sta inficiando sulla reale fruibilità degli spazi con gli artisti in fiere analoghe. La ricerca di contatto, di vera vicinanza con l’artista, la possibilità di fermarsi, di guardare e di scambiare più di un semplice “SIGN PLEASE!” sono alla base dello spirito dell’evento.
Nessun cosplayer quindi, nessuna bancarella, nessuna sponsorizzazione. Solo interazione con gli artisti accuratamente selezionati.
Tutto questo si traduce in un biglietto di ingresso dal prezzo, come dire…inusuale: 125€ per l’entrata giornaliera e 200€ per la due giorni di evento. Una barriera all’entrata davvero notevole, vista la distanza con concorrenti anche più importanti sul panorama nazionale, che rispecchia una linea elitaria della manifestazione.
Questa incredibile varietà di “pesi massimi” dell’arte del fumetto, una cornice prestigiosa come la villa Erba di Cernobbio che ospiterà l’evento e un taglio decisamente netto con il resto dei concorrenti (soprattutto in termini di pricing) sono alla base della Lake Como Comic Art Festival.
Ci farete un pensierino?
“Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. La quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha raccomodata. Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta”
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