ScreenWEEK Originals La Storia dietro un Frame
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I set dei film sono pieni di aneddoti più o meno interessanti. Alcuni sono noti, altri meno. Partendo da un frame, da una semplice immagine, si possono scoprire le storie più particolari. Questo perché dietro il semplice fotogramma di una pellicola si può nascondere un mondo. È questo il caso di Dracula e di Gary Oldman, l’uomo che sussurrava al cast.
Gary Oldman ha vinto un Oscar, dopo ben trent’anni di carriera e di ruoli sempre diversi, mai banali. Sfide professionali accettate e vinte fino a L’Ora più Buia, l’ultima fatica di Joe Wright. Solo l’ennesima grande prova di questo attore ma qual è stato il suo ruolo migliore? Difficile da dire ma se dovete chiederlo a me non ci sono dubbi: Dracula.
Il Dracula di Bram Stoker, diretto nel 1992 da Francis Ford Coppola, è un vero e proprio gioiello e nel ruolo di Vlad Ţepeş (l’impalatore) Oldman è semplicemente perfetto. Dal momento in cui ci accoglie nel suo castello pronunciando la frase “Benvenuto in mia casa” e per tutto il resto del film, il suo personaggio è di quelli che non si dimenticano, che rimangono impressi nella mente e che, ora possiamo dirlo, hanno segnato la storia del cinema.
Immaginiamo di guardarlo proprio in questo momento e di trovarci di fronte ad una scena precisa. Dracula ha definitivamente sedotto Mina (Winona Ryder) che ha pronunciato la frase “Allora portatemi via da tutta questa morte!”
Ad un certo punto, però, sopraggiunge un gruppo capitanato dal prof. Abraham Van Helsing (Anthony Hopkins) e da Jonathan Harker (Keanu Reeves). Vogliono sconfiggere il vampiro, che si presenta di fronte a loro sotto forma di un pipistrello antropomorfo. Alla sua vista sono tutti terrorizzati.
È arrivato il momento di schiacciare il tasto pausa e tornare indietro nel tempo.
Per Francis Ford Coppola la realizzazione di Dracula è un po’ il coronarsi di un sogno. Ha sempre nutrito una forte passione per il personaggio e ha sempre pensato, oltretutto, che nessun film fosse mai riuscito a rendergli giustizia. Come se ogni volta si fossero sul serio impegnati ma, cosa incredibile, non avessero mai letto il libro. È più deciso che mai, quindi, ad omaggiare quello che per certi versi è il suo eroe.
Sceglie i suoi protagonisti e prima di iniziare le riprese intraprende con loro un duro lavoro sulla recitazione, sull’improvvisazione, usando un metodo per certi versi teatrale che però funziona, perché una volta arrivati sul set sono tutti pronti e perfettamente calati nella parte. Soprattutto Gary Oldman, che sente la responsabilità che il suo ruolo impone ed è pronto a dare il massimo.
Ma, si sa, non sempre le riprese vanno per il verso giusto. Alcune scene sono più complicate di altre, soprattutto se devi anche sopportare un pesante make up. E Gary Oldman sul set di Dracula deve fare i conti con diversi tipi di make up, che corrispondono a tutte le trasformazioni del suo Vlad.
Uno in particolare lo mette terribilmente a disagio, quello del “pipistrello antropomorfo”. Si sente goffo sotto quel trucco, non riesce ad esprimere tutta la rabbia e soprattutto l’orrore che, con quell’aspetto, il suo personaggio dovrebbe suscitare.
Se ne accorgono anche gli altri membri del cast ma soprattutto se ne accorge Francis Ford Coppola, che mentre gira la scena non riesce a percepire la tensione. E se non la percepisce lui non sarà in grado di farlo neanche il pubblico. Il regista decide, quindi, di bloccare un attimo le riprese per fare un gioco con il suo cast.
Fa bendare tutti e chiede a Gary Oldman di fare una cosa ben precisa: avvicinarsi a loro, sussurrare qualcosa nelle loro orecchie. Farli Spaventare a morte.
“Spaventali con le forze dell’oscurità” gli dice “Colpiscili nel privato. Cerca di essere spaventoso e di far percepire loro la potenza che rappresenti. Mettili in questo stato d’animo. Agisci sotto l’effetto di questa possessione demoniaca“.
Gary Oldman non se lo fa dire due volte, è un giovane attore ma è anche un bel po’ turbolento. Ha dentro di sé molti demoni, che uniti alla dedizione e al metodo che imprime in ogni suo ruolo rappresentano un mix unico. Quando devi chiedere a qualcuno di essere spaventoso, lui è proprio la persona da evitare, insomma.
Ma Francis Ford Coppola lo sa bene, proprio per questo ha deciso di fare questo gioco con il suo cast.
Gary, sotto il suo pesante make up, si avvicina ai suoi colleghi, che non possono vederlo. Sussurra nelle loro orecchie delle frasi, non sapremo mai cosa di preciso ma funziona. Una volta tornati sul set la scena è perfetta, si percepisce tutto il loro terrore.
Sarebbe bello, un giorno, sapere quali sono state le frasi che sono stati costretti ad ascoltare.
O forse no, il fatto che Gary Oldman sia stato in grado di terrorizzarli a morte, senza sapere il perché, rende tutto ancora più affascinante.
Anche oggi siamo giunti alla fine del nostro appuntamento, anche oggi abbiamo scoperto che basta soffermarsi su di un singolo frammento di pellicola per scoprire un mondo. La settimana prossima ci attenderà un nuovo frame, una nuova storia.
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