Lo show live action di Sword Art Online, i cui diritti mondiali sono stati comprati nell’estate del 2016 dalla Skydance Media, sono stati venduti negli ultimi mesi a Netflix, dallo sceneggiatore e produttore esecutivo Laeta Kalogridis (Avatar, Altered Carbon). Il mesi scorso durante un’intervista con Philippine Daily Inquirer ha parlato del potenziale casting:
“Recentemente ho venduto “SAO” (Sword Art Online) a Netflix, e parte dell’accordo era che Kitty Cat (molto probabilmente ha detto il nome di Kirito) Asuna sarebbe rimasta asiatica. Quindi, spero che il nostro settore sia all’altezza della situazione e non assumi mai come Wonder Woman, ad esempio, un uomo bianco molto basso, perché ci sono delle cose che non si possono manomettere con dei personaggi popolari”.
Su questo punto è tornato a parlare in un’intervista con il sito Collider:
“Bene, togliamo subito di mezzo la parte ovvia. SAO è una proprietà essenzialmente giapponese, nella quale Kirito e Asuna, che sono i due protagonisti, sono giapponesi. Nello show televisivo, Kirito e Asuna saranno interpretati da attori asiatici. Indipendentemente dal fatto che fosse o meno la domanda sottintesa nella tua domanda, non si tratta di una conversazione sul whitewashing. Quando l’ho venduto a Netflix, eravamo tutti sulla stessa pagina. Non sono interessati al whitewashing e non mi interessa scriverlo.
Per quel che riguarda i personaggi secondari, perché il gioco è pensato in modo globale ed è il modo in cui è stato rappresentato negli anime e nelle light novel, ci sono dei personaggi secondari che provengono chiaramente da altre parti del mondo, come Klein e Agil. Per me, è molto ovvio quando lo guardi che devi tener conto che il gioco è diffuso nel mondo ma Kirito e Asuna sono chiaramente dei ragazzi in Giappone, di Tokyo se non mi sbaglio. Questo è quello che faremo perché questa è la storia. Sono, almeno nella mia mente, molto simili al maggiore Motoko Kusanagi in Ghost in the Shell, definiti in parte dall’essere dei personaggi seminali in un’opera d’arte asiatica. Questa è cosa primaria e più importante”.
In SAO la storia è incentrata su un ragazzo di nome Kazuto ‘Kirito’ Kirigaya che entra in un gioco sulla realtà virtuale, il massiccio mondo di un multi-player online (MMO) chiamato ‘Sword Art Online’. Non si può uscire da questo mondo a meno che il giocatore non lo finisce, ma la parola ‘game over’ implica la morte del giocatore.
Per quanto riguarda la narrazione, Kalogridis vorrebbe vedere una storia che aspiri alla speranza e non all’oscurità come Altered Carbon
“Asuna è una sorta di salvatrice del mondo, nella mia mente e in quella degli showrunner [Patrick] Massett e [John] Zinman, che stanno facendo lo show. C’è la reale possibilità di poter esplorare un mondo di base fantasy come Il signore degli anelli / Game of Thrones attraverso le lenti di queste persone che sono intrappolate e che non necessariamente vogliono trovarsi lì, ma devono trovare un modo per poter sopravvivere. Quello di cui sono maggiormente interessato in tutto questo sono le storie umane, quando tutto il resto svanisce ed è una questione di vita e morte, in un posto dove non ti aspetteresti mai di rimanere intrappolato. Questo è quello che amo dell’anime originale e questo è quello che amo dell’adattamento live action, come lo abbiamo attualmente immaginato”.
Fonti Collider, Philippine Daily Inquirer
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