Seconda Occasione: il thriller erotico secondo Madonna in Body of Evidence (1993)

Seconda Occasione: il thriller erotico secondo Madonna in Body of Evidence (1993)

Di Nanni Cobretti

LEGGI ANCHE: Seconda Occasione: il remake per teenagers di Rollerball (2002)

L’ACCUSA: budget di 30 milioni, incasso totale di 13, percentuale di gradimento critico al 6%. Fallimento su tutti i fronti senza appello.

SVOLGIMENTO: Madonna!
La sua carriera musicale consiste nell’intercettare le mode e cavalcarle con la personalità di uno dei migliori animali da palcoscenico che la storia del pop abbia mai visto.
La sua carriera cinematografica consiste nell’intercettare le mode e cavalcarle con l’atteggiamento di un cliente di Westworld.
Quasi ogni suo film da protagonista potrebbe finire a pieno titolo in questa mia rubrica di recupero flop, e mentre lo dico penso principalmente a Sai che c’è di nuovo?, la rom-com in cui tenta di spacciarsi per una “ragazza media qualunque” che si fa mettere incinta dal suo migliore amico gay Rupert Everett, e a Travolti dal destino, sconcertante pseudo-remake del semi-omonimo film di Lina Wertmüller di cui aveva capito solo la parte in cui una ricca snob si arrapa realizzando un’inconscia fantasia masochista.
Ma sta per uscire 50 sfumature di rosso, capitolo finale di uno dei più spettacolari equivoci finto-erotici degli ultimi 20 anni, per cui mi sembrava l’occasione perfetta per recuperare Body of Evidence, l’inserimento forzoso della “Material Girl” sulla scia dei sexy thriller anni ’90 – genere che tra l’altro sembrava inventato apposta per lei se solo fosse stata, boh, un’attrice?

Metà carriera cinematografica di Madonna consiste in lei che guarda un film che le piace ed esclama “PURE IO”.
A quel punto non c’è niente da fare: ha soldi, ha amici, lo fa. Non importa che film è, non importa in quale assurdo ruolo si sia immedesimata: Madonna diventa un incrocio fra Kim Jong-Il e la Regina di Cuori e qualcuno deve scriverlo, qualcuno deve dirigerlo, qualcuno deve recitare di fianco a lei e dev’essere uno bravo perché non deve né ridere né spazientirsi, altrimenti viene decapitato. O più probabilmente castrato.
Siamo nel 1992: indovinate stavolta cosa aveva visto?
Non si vince niente: aveva visto Basic Instinct. E probabilmente aveva gridato “Eureka!”.
Nel 1992 Madonna era all’apice della sua sfida ai costumi sessuali, fino a quel momento un continuo crescendo di provocazioni: è l’anno in cui esce Erotica, il suo disco meno popolare, ma soprattutto Sex, il libro fotografico di Steven Meisel che la ritrae in pose spinte ed esplicite, talvolta in compagnia di altri VIPs come Isabella RosselliniNaomi Campbell, Udo Kier e Vanilla Ice.
Erano tutt’altra storia gli anni ’90: i film erotici contenevano davvero scene erotiche, buona parte delle quali non per forza alla missionaria.
Madonna sull’argomento era preparatissima.
E già dalla prima scena, vuole farti capire che non si vuole sbagliare: il film inizia nello stesso identico modo di Basic Instinct, ovvero con una sequenza di sesso spinta e mortale. E pure la colonna sonora pare identica. Manca solo il rompighiaccio.
Madonna è ovviamente la principale accusata, e ovviamente se la tira tantissimo e si atteggia da “fatalona provocante e misteriosa” come se non ci fosse un domani, ma in una mossa (l’unica?) che lo distanzia da Basic Instinct il film non si svolge durante le indagini bensì direttamente durante il processo a lei. E quindi il suo co-protagonista ingenuo sedotto – anche lui sposato e insoddisfatto della sua vita sessuale matrimoniale, come nell’altro film era il personaggio di Michael Douglas – non è un detective bensì il suo avvocato difensore, interpretato da Willem Dafoe.

Cos’è che fa di un’attrice una grande attrice?
È difficile dirlo con assoluta precisione.
Ma un primo metro di misura facile è questo: in Basic Instinct, Sharon Stone era il centro dell’attenzione, aveva un carisma magnetico che da solo reggeva il film e praticamente da solo l’ha trasformato in un classico dai tanti imitatori.
In Body of Evidence, Madonna ha un ruolo sulla carta assolutamente identico: la seduttrice, presunta assassina, sessualmente disinibita e persino sperimentatrice, ma quando compare provoca un buco nero di carisma che risucchia tutta la scena come se la pellicola fosse stata manomessa, come se per errore avessero montato nel film finale le riprese con l’assistente che usano per girare i controcampi invece che quelle con la protagonista vera. È di un’incapacità, nonché di una mancanza di sex-appeal, davvero spettacolare.
Eppure avevano fatto di tutto per montare intorno a lei tutta l’impalcatura necessaria per farla ben figurare.
Alla regia Uli Edel, tedesco, specializzato in duri drammi urbani come Christiane F., voluto di prepotenza da Madonna per darsi un tono autoriale.
Nel cast Willem Dafoe, Joe Mantegna, Jürgen Prochnow, Anne Archer, Julianne Moore, e di nuovo Frank Langella che è già la seconda volta che compare in questa rubrica, e guardacaso in un altro film sessualmente provocatorio (l’altro era Lolita 1997). Molto più lusso che nel vecchio film di Paul Verhoeven.
A scrivere il povero Brad Mirman, un signor nessuno che in curriculum infilerà non uno, non due ma ben CINQUE film con Christopher Lambert. A lui il compito più rognoso: scrivere qualcosa che avesse senso e contemporaneamente facesse contenta Madonna.
È a lui che tocca prendere alcune scene note di Basic Instinct e rifarle ancora più spinte.
È a lui che tocca scrivere battute tipo “Hai mai guardato animali fare sesso, Frank? È intenso”.
È a lui che tocca camuffare un processo da indagine per mantenerlo interessante, e di conseguenza accumulare procedure e testimonianze ridicole e abusare almeno tre volte della mossa semi-illegale di presentare prove direttamente in aula all’ultimissimo istante per un maggior effetto sorpresa e/o per tappare problemi di sceneggiatura.
È a lui che tocca inventare scene di sesso che includono cera di candela colata sui testicoli e raffreddata con champagne, o spaccare una lampadina sul tetto di un auto per poi darci dentro sulle schegge – ok qua magari non era per forza lui, potevano essere direttamente idee di Madonna.

Frank Langella appare solo per descrivere i suoi frustranti e sofferti incontri sessuali con Madonna e ha l’aria traumatizzata non tanto di quello che è rimasto vittima di una sadica predatrice, ma di colui che non ha la più pallida idea di come farà ad ottenere altri ruoli seri dopo un monologo simile: è una pena.
Body of Evidence è un film che ce la mette tutta per risultare professionalmente decoroso, ma ha un’attrice protagonista che rema contro e uno script tragicomico che lo pone appena un gradino sotto alla parodia pura.
Verrà stroncato da tutti e incasserà malissimo, ma non comprometterà la carriera di nessuno: giusto Madonna capirà di essersi spinta un po’ troppo in là e per il disco successivo proporrà un’immagine ammorbidita; agli altri, Hollywood dimostrerà rara empatia e farà finta di niente.
Madonna avrà poi la sua insospettabile rivincita nel 1996 con Evita di Alan Parker, film in cui deve unicamente cantare i celebri brani del musical di Andrew Lloyd Webber, che le farà addirittura ottenere un Golden Globe come Miglior Attrice. Belli i Golden Globe, eh?

VERDETTO: tutto sommato è scorrevole e molto divertente, ed è una grande e commovente lezione di professionalità se fate il gioco di guardare tutti gli attori che non sono Madonna immaginando che stiano pensando “questo film non ha il minimo senso” mentre nonostante tutto mantengono una faccia da poker e un’intensità invidiabile. Poi oh, in confronto a 50 Sfumature è quasi un porno puro. Ma del resto anche Ghost – Fantasma in confronto a 50 Sfumature pare come minimo un Tinto Brass.

COS’HO IMPARATO: se Madonna ti chiede di fare un film, hai due opzioni: obbedire, o provare a contattare Amnesty International.

Vi invitiamo a scaricare la nostra APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOS e Android) per non perdervi tutte le news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV.

ScreenWEEK è anche su Facebook, Twitter e Instagram.

LEGGI ANCHE

Seconda Occasione: le bat-tutacce di Batman & Robin (1997) 18 Dicembre 2018 - 11:15

La storia è piena di film che, all’epoca della loro uscita, furono universalmente bocciati dal pubblico o stroncati dalla critica. Nanni Cobretti è qui per dare loro un’altra possibilità, e scoprire come andarono realmente le cose.

Seconda Occasione: il primitivo misto di 10.000 a.C. (2008) 4 Dicembre 2018 - 11:00

La storia è piena di film che, all’epoca della loro uscita, furono universalmente bocciati dal pubblico o stroncati dalla critica. Nanni Cobretti è qui per dare loro un’altra possibilità, e scoprire come andarono realmente le cose.

Seconda occasione: veterani vs marziani in Battleship (2012) 20 Novembre 2018 - 12:23

La storia è piena di film che, all’epoca della loro uscita, furono universalmente bocciati dal pubblico o stroncati dalla critica. Nanni Cobretti è qui per dare loro un’altra possibilità, e scoprire come andarono realmente le cose.

Seconda Occasione: come bruciarono The Wicker Man – Il prescelto (2006) 6 Novembre 2018 - 12:00

La storia è piena di film che, all’epoca della loro uscita, furono universalmente bocciati dal pubblico o stroncati dalla critica. Nanni Cobretti è qui per dare loro un’altra possibilità, e scoprire come andarono realmente le cose.

X-Men ’97 – Episodio 3: omaggi e citazioni 28 Marzo 2024 - 8:31

Curiosità, riferimenti, easter egg e omaggi ai fumetti nel terzo episodio di X-Men '97.

Kong contro Mechani-Kong: l’altro King Kong giapponese – Godzillopedia capitolo 4 26 Marzo 2024 - 8:00

Il secondo film della giapponese Toho dedicato a King Kong: Kong contro Mechani-Kong.

X-Men ’97 è una bomba (la recensione senza spoiler dei primi tre episodi) 20 Marzo 2024 - 8:01

X-Men '97 è la migliore cosa che potesse capitare a un vecchio fan dei mutanti Marvel, animati, a fumetti o entrambe le cose.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI