ScreenWEEK Originals La Storia dietro un Frame
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I set dei film sono pieni di aneddoti più o meno interessanti. Alcuni sono noti, altri meno. Partendo da un frame, da una semplice immagine, si possono scoprire le storie più particolari. Questo perché dietro il semplice fotogramma di una pellicola si può nascondere un mondo. È questo il caso di Assassini Nati e di Juliette Lewis, la bella addormentata che mena!.
Gira voce che Assassini nati – Natural Born Killers sia costato al regista Oliver Stone un bel cazzotto sul naso da parte di Quentin Tarantino. Il motivo? La sceneggiatura, scritta da Tarantino (prima di diventare Tarantino) e venduta a Stone per 400.000 dollari. Fin qui tutto bene se non fosse per il fatto che il film NON HA NIENTE A CHE VEDERE con lo script del regista di Pulp Fiction, a parte i personaggi principali. Il buon Quentin non deve averla presa benissimo.
In ogni caso, che il cazzotto ci sia stato o meno, Assassini nati – Natural Born Killers ha segnato un’epoca pur non rispecchiando l’idea di Quentin Tarantino, imponendosi come una delle pellicole più sperimentali del mondo della settima arte. Sperimentale soprattutto dal punto di vista visivo, per l’uso di un montaggio frenetico, diversi formati di pellicola, luci, immagini subliminali e chi più ne ha più ne metta.
Ritratto di una società alla deriva, lobotomizzata dalla televisione e dalla ricerca di quei 15 minuti di celebrità che, per ammissione dello stesso Andy Warhol, non si negano a nessuno, questo film prosegue la riflessione sul tema della violenza, precedentemente esplorato da Stone in Platoon e Nato il quattro luglio, utilizzando però l’arma della satira sociale.
Al centro della storia Mickey e Mallory Knox (Woody Harrelson e Juliette Lewis, la coppia più bella del cinema), giovani amanti ma anche giovani serial killer, trasformati dai media (qui rappresentati da una giovanissimo Robert Downey Jr., nel ruolo di un giornalista senza scrupoli che conduce una rubrica televisiva intitolata American Maniacs) in due vere e proprie star. Il tutto visto attraverso un filtro ad alto contenuto di peyote.
Quante volte avete visto il film? Io parecchie, a dire il vero lo sto proprio vedendo in questo momento, con voi. Mickey e Mallory sono finiti in prigione e quel viscido del detective Jack Scagnetti (Tom Sizemore) è andato a trovare Mallory nella sua cella. Bene, è arrivato il momento di schiacciare il tasto pausa e tornare indietro nel tempo.
Immaginare le riprese di Assassini Nati è sul serio difficile se non le si sono vissute in prima persona ma proviamoci lo stesso. Sono gli anni ’90 e Oliver Stone è nel pieno della sua sperimentazione cinematografica. Realizza il film in 50 giorni circa e il set è completamente folle, una grande famiglia che mangia insieme, beve insieme, si droga insieme (per chi gradisce). Nessun freno, si procede a ruota libera seguendo il copione ma con il permesso di eccedere perché questo è lo spirito del film.
Le location sono diverse, tra queste anche il Stateville Correctional Center, un carcere di massima sicurezza pieno di tipi decisamente poco raccomandabili. Molti carcerati sono interessati a Juliette Lewis ma i commenti da dietro le sbarre arrivano anche per Robert Downey Jr., che intraprende con la sua collega un testa a testa per decretare chi è il bocconcino più appetibile.
Insomma, ciclicamente sembra che tutto stia per perdere il controllo ma per fortuna ogni giorno si riesce a portare a casa le scene. Una situazione talmente sopra le righe che Woody Harrelson, noto pazzerello, arriva a sentirsi il più normale del gruppo.
Ma come abbiamo detto, ogni giorno, cascasse il mondo, si gira e oggi è il momento di una scena particolare, che riguarda il detective Jack Scagnetti e Mallory Knox. Tom Sizemore deve aprire la porta della cella e dire “In piedi, Mallory!”.
Pronuncia la battuta ma niente, Juliette Lewis non si sveglia. Forse non ha sentito, quindi Tom ripete la sua battuta. Nessuna reazione.
A quel punto l’attore decide di andare via. Oliver Stone non capisce, corre da lui arrabbiatissimo, dicendogli cose che, usando un traduttore immaginario, suonano come “Ma che cazzo stai facendo? Dobbiamo girare!”. Tom Sizemore gli fa notare che Juliette Lewis sta dormendo, lui non capisce e gli risponde “Cosa? Fa finta di dormire!” Ma l’attore sembra abbastanza sicuro di quello che ha detto. Tornano sul set per controllare e Stone a quel punto esclama “Cazzo, dorme”. Cercano di svegliarla, ci mettono un po’ ma ci riescono.
Le danno qualche minuto per tornare in parte e girano la scena, che prevede una colluttazione tra i due attori. E, forse perché troppo nella parte, forse perché ancora mezza addormentata, Juliette Lewis scaraventa la testa di Tom Sizemore contro il muro con una violenza tale da rompergli sul serio il naso. Sizemore non la prende bene, ovviamente, vuole fermarsi per farsi medicare ma la risposta di Oliver Stone è di quelle che non si dimenticano:
Assolutamente no. Dobbiamo girare. È sveglia. L’abbiamo svegliata. Devi andare avanti. A meno che tu non muoia dobbiamo andare avanti!
E anche quel giorno si gira e soprattutto si porta a casa la scena. Tom Sizemore ci rimedia un naso rotto ma poco male, poteva andare molto peggio!
Anche oggi siamo giunti alla fine del nostro appuntamento, anche oggi abbiamo scoperto che basta soffermarsi su di un singolo frammento di pellicola per scoprire un mondo. La settimana prossima ci attenderà un nuovo frame, una nuova storia.
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