Interviste

Killing Stalking e le influenze del cinema di genere e di quello coreano

Pubblicato il 15 febbraio 2018 di Marlen Vazzoler

Se siete degli appassionati di fumetti, sarete probabilmente incappati nel termine Webtoon, ma di cosa stiamo parlando? Inizialmente con questo termine venivano indicati i manhwa (fumetti coreani) condivisi in rete legalmente, in seguito gli autori coreani hanno cominciato a inserire effetti realizzati con l’animazione flash per poi passare al formato usato ancora oggi, che prevede un layout verticale e una lettura che richiede l’utilizzo dello scorrimento.

Il mercato è letteralmente esploso negli ultimi anni a livello mondiale, stiamo parlando di un giro d’affari stimato sui 310 milioni di euro nel 2015 che dovrebbe più che raddoppiare nel 2018. Sicuramente ‘l’onda coreana‘ che ha cominciato a diffondersi dal 2010 circa ha avuto il suo peso, ma il salto lo abbiamo avuto grazie alla pubblicazione in inglese dei propri webtoon da parte di Tapastic, Spottoon, TappyToon e Lezhin Comics e al lancio globale dell’app Line Webtoon (2014) diventata la più grande fornitrice di fumetti digitali al mondo (può contare su 17 milioni di utenti mensili).

La lista di opere pubblicate finora è veramente impressionante e spazia tutti i generi ma fra tutti questi titoli, uno in particolare ha risonato particolarmente nel 2017 tra i lettori di tutto il mondo: Killing Stalking scritto e disegnato da Koogi, pubblicato dalla Lezhin Comics in inglese, coreano e giapponese e per la prima volta in edizione cartacea dalla casa editrice italiana J-Pop.

Vincitore del gran premio (100 milioni di won) della seconda edizione del concorso ‘Lezhin World Comics Contest‘ si tratta di un horror psicologico che tratta di temi forti come la manipolazione psicologica e l’abuso fisico, all’interno del rapporto malato che va a crearsi tra i due protagonisti, uno stalker e la sua vittima, che si rivela essere un serial killer.

La sinossi del primo numero italiano:

Ossessionato da un ragazzo incontrato all’università, ma troppo tormentato per fare la prima mossa, Bum Yoon decide di introdursi di nascosto in casa dell’oggetto del suo desiderio… scoprendone il vero, crudele volto e diventandone (volontariamente?) prigioniero. Ha inizio un gioco spietato tra vittima e carnefice, amore e morte.

Chi è appassionato dei film di genere, soprattutto dei thriller e degli horror, noterà un linguaggio famigliare che rimanda a opere specifiche come Psycho di Alfred Hitchcock e Misery non deve morire di Rob Reiner (basato sull’omonimo romanzo di Stephen King).

Le influenze che abbiamo citato non sono particolarmente evidenti, non sono presenti né citazioni dirette, né visive, né vengono riportati dei punti narrativi specifici, non ci troviamo di fronte ai casi lampanti di intertestualità cross-mediale onnipresenti nei film di Tarantino. Ma se avete visto il film di Hitchcok o letto o visto Misery, noterete che queste opere sono state abbracciate, ingurgitate e inglobate in una scrittura originale, tanto da diventare utili nell’analisi dell’opera e degli indizi disseminati qui e lì dall’autrice.

Senza fare spoiler specifici, vi offro un esempio di come l’opera di Hitchcok sia un ottimo strumento di lettura nella decostruzione del testo narrativo di Killing Stalking:

Come Hitchcok, Koogi nasconde in modo plateale alcuni indizi, pensiamo all’inizio di Psycho prima del cambio del punto di vista, al contrario del filmaker la disegnatrice non fa un grande uso dei primi piani ma mostra alcuni dettagli in modo fugace oppure li mimetizza con l’uso delle allucinazioni.

In particolare, nella seconda stagione (inedita in Italia), alcuni elementi possono risultare più chiari se facciamo un paragone tra il personaggio di Sangwoo e quello di Norman Bates e mettiamo a confronto il rapporto dei due uomini con le rispettivi madri.
Le allucinazioni e la schizofrenia sembrano essere una costante in entrambi i casi, ma nel fumetto provocano una dissonanza in rapporto a quanto raccontato, se paragonato al testo filmico. Sangwoo di conseguenza diventa un narratore poco affidabile come Norman Bates? O è più corretto dire che il protagonista Yoon Bun, narratore della storia, è un narratore inattendibile come Norman Bates?

Durante la nostra intervista a Koogi, tenutasi a Lucca Comics & Games, abbiamo chiesto all’autrice:

Ha dichiarato nelle FAQ pubblicate sul sito della Lezhin che l’idea di Killing Stalking le è venuta guardando film e dalla vista di tutti i giorni. Possiamo dire che Psycho e Misery abbiano influenzato la storia che ha ideato?

Le piace vedere i film coreani, alcuni dei quali sono caratterizzati dalla presenza di temi più dark. Crede di essere stata influenzata da molti film ma da nessuna pellicola in specifico. Questo può sembrare diverte ma ha raccolto buona parte dell’ispirazione per disegnare Killing Stalking quando vedeva dei passaggi stretti e tortuosi o delle situazioni caotiche.

Abbiamo parlato di pellicole coreane ma ci sono dei titoli, pensiamo a I saw the devil o alla trilogia della Vendetta, o a serie televisive, libri che hanno avuto, non un influenza ma che l’hanno portata a pensare ‘Ah questa è una buona idea, forse posso usarla oppure può essere usata come punto di partenza per creare qualcos’altro’?

In realtà quello di Koogi è uno sforzo consapevole, nello distanziarsi dai punti della storia dei film e delle altre opere, vuole che Killing Stalking sia unico.

Per il personaggio di Yoon Bum ha voluto esprimere le sue azioni in un modo ‘non normale’ finendo poi a creare qualcosa che ricorda il disturbo borderline di personalità. Il personaggio mostra anche segni di schizofrenia e della sindrome di Stoccolma. Come è riuscita a mescolare questi disordini mentali senza cadere nell’uso dei cliché? E senza fare nessuna ricerca?

Tutto questo si è sviluppato in un modo organico, vuole solo raccontare la sua storia, quindi è stato il risultato di un processo creativo invece del risultato di una rigorosa ricerca.

Ha dichiarato che Killing Stalking potrebbe finire con la terza o la quarta stagione, e che conosce già la fine. Visto il grande successo della serie, durerà 3-4 stagioni, oppure di più?

Originariamente aveva pianificato tre stagioni, ma durante il processo creativo il numero degli episodi è cresciuto un po’, quindi potrebbe esserci qualche piccola modifica.

Dal concetto iniziale della storia alla sua realizzazione, a parte la presenza di pezzi più lunghi, ci sono stati dei cambiamenti nella storia?

Nello stendere il retroscena della storia e il finale che aveva visionato per Killing Stalking, lo sfondo non è cambiato ma ci sono state delle circostanza come il passaggio del tempo o l’ordine degli eventi che sono stati cambiati un po’, ma la storia non è stata cambiata.

Si è mai trovata in una situazione in cui ha avuto ‘il blocco dello scrittore’?

L’editor di Koogi: Essendo pubblicato settimanalmente in Corea, è molto importante il punto in cui finisce l’episodio e questo è il motivo per cui ci sono molti dibattiti interni. Ad esempio devi finire degli episodi con un cliffhanger così la gente non vede l’ora che esca il prossimo episodio. Devi anche focalizzare la storia di ogni settimana in che modo che la gente possa concentrarsi su questo.
Questa è una cosa, inoltre un’altra cosa che dobbiamo considerare è la sua tabella di marcia settimanale e quello che riesce a fare in quel periodo di tempo. Quindi tutti questi fattori combinati, sono al centro di molti dibattiti: ‘dove finiamo questo episodio questa settimana?’ C’è molto tira e molla ‘quanto facciamo la prossima settimana, quanto tagliamo’. Queste sono le cose da cui nascono la maggior parte delle sfide.

Parlando con dei mangaka che ho intervistato, quando avviene il passaggio da rivista a volumetto, alcuni di loro cambiamo il flusso della storia, perché altrimenti ci sarebbero troppi cliffhanger. Quindi volevo sapere se questo è stato preso in considerazione per la pubblicazione italiana.

Daniel di J-Pop: Questa è una domanda per noi. Abbiamo lavorato da vicino con Koogi nella realizzazione della versione italiana. Hanno visto tutto, dal layout a tutto il resto, se non sbaglio hanno voluto esser sicuri che il ritmo e lo scorrimento corrispondessero a quello del web. Quindi la risposta è si.

La canzone Killing me softly è usata in due situazioni: quando Sangwoo porta fuori dallo scantinato Yoon Bum per fargli fare i lavori di casa in cucina, e quando è fuori mentre aspetta che Bum provi a fuggire. Perché ha scelto questa canzone, e qual è il significato di questa canzone per Sangwoo? E’ per caso legata al suo modus operandi mentre uccide?

Sa che ‘Killing me softly’ è una canzone d’amore. ‘Uccidere’ di solito non viene usata in quel senso ma se ci pensi uccidere e dolcemente sono due idee conflittuali. L’ho trovata interessante per questo motivo.
Inoltre per Sangwoo potresti applicare letteralmente il significato romantico della canzone, quindi ‘uccidere’.
Non è connessa al suo m.o., è qualcosa che ascolta casualmente.


Perché ha scelto di pubblicare l’episodio speciale estivo dopo il capitolo 29? E con quale criterio ha scelto la musica?

Volevo esprimere visivamente lo stato di Yoon Bum, per questo motivo ho deciso di creare lo speciale. Per la musica in sottofondo ho ascoltato molta musica su YouTube con licenza gratuita, e ne ho trovata una la cui atmosfera di adattava a Killing me softly.

Quel capitolo poteva essere pubblicato anche in un altro punto del fumetto, o era necessario che venisse pubblicato in quel momento?

No, è stato solamente un regalo speciale per i lettori.

Ha intenzione di spiegare tutti i misteri nella prossima stagione? O ha intenzione di lasciare qualcosa all’immaginazione del pubblico?

Molte delle risposte ai misteri verranno date ma, chi lo sa? Forse non tutto.

E in quel caso possiamo sperare in uno spin-off? Oppure dopo quest’opera passerà ad un altro fumetto?

Koogi ha dei piani per uno spin-off. Il suo editore spiega che è molto comune in Corea, dove i webtoon vengono pubblicati con un sistema settimanale, quando un creatore finisce la sua storia, quella è la fine, ma se hanno qualcosa di più da dire della storia o che i fan vogliono che gli raccontino, dopo aver preso una breve pausa quella storia continuerà, funziona così in Corea.

Quindi forse, in futuro, possiamo sperare in qualcosa di più?

Si, forse.

Sangwoo è un personaggio molto complicato, è il carceriere di Yoon Bum, abusa di lui e allo stesso tempo mostra i sintomi della sindrome di Lima. Se per Yoon Bum ha pensato a dei specifici disordini mentali, è stato lo stesso per Sangwoo? Aveva in mente qualcosa o ha seguito il flusso della storia o dei suoi pensieri?

Sangwoo sembra che possieda molte delle caratteristiche che hai menzionato ma non è stata una situazione in cui le ha pensato ‘Deve avere questo, questo e questo’. C’è un motivo dietro le sue azioni anormali, e verrà rivelata man mano che la storia va avanti.

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