THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Dirk Gently, Stagione 2: Il Caos Pettinato

THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Dirk Gently, Stagione 2: Il Caos Pettinato

Di DocManhattan

Un anno fa, ai tempi dell’uscita su Netflix della sua prima stagione, c’erano due tipologie di spettatori di Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica. Quelli che conoscevano il personaggio di Dirk Gently dai suoi romanzi, o quanto meno avevano letto qualcos’altro dell’incommensurabile Douglas Adams – esistono, pare, brutte persone al mondo che non conoscono la saga della Guida galattica per gli autostoppisti. No, sul serio – e sapevano quindi quanta follia aspettarsi da questa sua nuova avventura. E quelli che non l’avevano fatto. Questa seconda stagione, disponibile su Netflix da due settimane, aggiunge una terza categoria: quella di chi dodici mesi orsono era a digiuno di indagini olistiche e follie alla Adams (vergogna), ma ha visto gli episodi precedenti e sa ora cosa aspettarsi. Nel senso che non ha assolutamente idea di quello che succederà.

Velocissimo e innocuo recap: Todd Brotzman – la vita di Elijah Wood, l’attore con gli occhioni da cane bastonato reso celebre da quei film sui tizi con i piedi giganti che hanno messo su tutta una storia perché non riuscivano a trovare un compro oro che accettasse quell’anello – viene sconvolta dall’arrivo di Dirk Gently (Samuel Barnett), sedicente detective olistico, cioè fermamente convinto che tutto sia interconnesso e nulla avvenga davvero per caso. Da lì aveva origine quello che, in mancanza di definizioni migliori, descriveremo come un casino di proporzioni colossali in otto puntate imbastito da Max Landis (il figlio di John). Un caleidoscopio di personaggi assurdi e situazioni surreali, in cui tutto, in qualche modo, incredibilmente, finiva davvero per essere collegato, come andava ripetendo l’insopportabile protagonista eponimo dello show, avvolto nei suoi giubbini improponibili.

Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica stagione 2 rilancia, aggiungendo altre due puntate e portando avanti la storia di Todd, Dirk, Amanda, Farah, la deliziosamente pericolosissima assassina olistica Bart (Fiona Dourif) e gli altri. Tra anime di esseri umani reincarnate in cani, superpoteri, agenzie governative, paradossi temporali, poliziotti a presidio di paesini inutili ed eccitatissimi per un po’ d’azione, misteri vecchi mezzo secolo. Ah, e un mondo fantasy dove si usano le forbici al posto delle spade e si narra di questo leggendario Dirk Gently… Come in un libro di Adams, guardare la serie è un atto di fede: devi dar fiducia alla storia e convincerti che anche le soluzioni narrative e i personaggi più bislacchi (una bella gara, grazie anche a new entry come l’assassino con i baffetti di John Hannah) avranno un senso. Sì, anche se il pericolosissimo Trio Chiassoso è formato all’inizio solo da due elementi (e quel numero di effettivi andrà modificandosi nel corso del telefilm).

Se la vita è una scatola di cioccolatini, come diceva un tipo con la sfumatura alta, abilissimo nel ping pong e maratoneta mica da ridere, Dirk Gently è una scatola di cioccolatini in cui non sai nemmeno se sotto ogni incarto ci sia davvero della cioccolata. O dei cetrioli. O un’aringa. Se la scena successiva sarà un’esplosione di superviolenza cartoonosa, l’introduzione di un altro coprotagonista eccentrico o l’ennesimo monologo di Dirk Gently con quel tono da stewart indisponente per cui vorresti strozzarlo. È all’altezza della prima serie, nonostante sia venuto meno l’effetto sorpresa, questa stagione 2 di Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica? Beh, sì. I personaggi sono tanti, c’era bisogno di altro spazio per portarne avanti le sottotrame, ora c’è. E una volta che si inizia a mescolare di nuovo i pezzi, dieci episodi servono per rimettere tutto a posto. Grosso modo.

Il vero peccato è che il numero di spettatori non da folle oceaniche tipo pubblico di Amici di Maria de Filippi ha spinto BBC America a cancellare la serie. Niente terza stagione, salvo miracoli (Netflix, caccia i soldi e producitela da sola. Coraggio). E se è triste, in genere, sapere che in questo mondo crudele continuano a rinnovare dei procedural e dei polizieschi frantumaroni e sempre uguali per la 76a stagione, ma non le serie originali che davvero meritano, lo è tanto più dover salutare l’universo di Dirk Gently e i suoi improbabilissimi personaggi. Dove lo trovi un incrocio così tra Doctor Who, Sherlock e una storia di Paperoga scritta sotto MDMA?

Oh, da nessunissima parte.

 

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