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Britannia: arriva in Italia la serie erede di Game of Thrones

Pubblicato il 22 gennaio 2018 di Andrea Suatoni

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Da una collaborazione fra Amazon e la divisione inglese di Sky Atlantic nasce Britannia, nuovissima serie storica dai toni fantasy che si concentra sul secondo tentativo di conquista della attuale Gran Bretagna da parte dell’Impero Romano. Da un’occhiata ai trailer, alla scelta dei protagonisti ed alle tematiche trattate, il confronto – sia a livello di produzione che di eventuale riscontro del pubblico – con show simili come Games of Thrones o Vikings appare quasi fisiologico, ed in molti sembrano aver già iniziato ad amare la serie definendola una degna erede della amatissima saga tratta dai libri de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin.

BRITANNIA

Come si può facilmente intuire dal trailer, le atmosfere mistiche e selvagge di Britannia, ideata da Jez Butterworth (The Edge of Tomorrow), Tom Butterworth e James Richardson, ricalcano gli anni più affascinanti della futura provincia romana, ai tempi in cui Aulo Plauzio – interpretato dal David Morrissey che abbiamo visto nelle vesti del Governatore in The Walking Dead – iniziò la conquista romana della Britannia fra il 43 ed il 47 d.C. riuscendo lì dove anche Giulio Cesare aveva fallito, anche se già alcuni riferiscono che la veridicità storica dello show appare molto eterea (addirittura alcuni le riservano un posto in una sorta di realtà alternativa a quella storica che conosciamo, con Plauzio vittorioso e nominato governatore della provincia).
Da una parte troviamo quindi l’esercito romano, con Plauzio al comando, alla scoperta di un territorio ostile dominato da riti pagani e sanguinari la cui forza tangibile va ben oltre le preghiere cristiane, dall’altra invece le tribù locali, principalmente Cantiaci e Regnensi, le cui due regine, in guerra da anni, saranno forzate a dover lavorare insieme per contrastare l’avanzata dei nemici. Le due donne in questione sono Kerra (Kelly Reilly, vista in True Detective) e Antedia (Zoë Wanamaker, la Madama Bumb della saga di Harry Potter), orgogliose e spietate donne guerriere per nulla propense all’idea di “civilizzazione” che l’impero romano ha in mente per i loro popoli.

IL CAST

Accanto ad Aulo Plauzio (David Morrissey), generale romano con moltissimo da dimostrare ed un compito che è determinatissimo a portare a termine, e alle guerriere Kerra ed Antedia, troviamo un vastissimo numero di personaggi, che vanno a coprire praticamente tutta la vasta gamma dei topòi narrativi del fantasy di genere (anche in questo caso, l’influenza di Game of Thrones si è ovviamente fatta sentire molto): troviamo quindi il guerriero di poche parole e di stampo tribale alla Khal Drogo nel Lindon interpretato da Stlanley Weber (Outcast), la ragazzina combattiva e decisa a farsi valere nella Cait di Eleanor Worthington-Cox (la piccola Aurora in Maleficient), i druidi con le loro visioni del futuro e del passato ed i loro rituali sacrificali nei personaggi di Veran (Mackenzie Crook, il metafmorfo Orell in Game of Thrones) e di Divis (Nikolas Lie Kaas).
E ancora, del cast fanno parte Ian McDiarmid (L’Imperatore Palpatine di Star Wars) nel ruolo del padre di Kerra, Hugo Speer (The Musketeers) nel ruolo del secondo di Plauzio, ed anche il nostro Fortunato Cellino (Salvatore Savastano in Gomorra: La Serie), nei panni dell’imperatore romano Vespasiano.

SCONTRO FRA CULTURE

Pur se fortemente (ed ovviamente) influenzata dalle serie che la hanno preceduta, Britannia sembra voler trovare la sua strada in una vena di particolare controllata follia in fase di scrittura, differenziandosi tramite l’uso di un punto di vista inedito che fa proprie e accoglie usanze e tradizioni lontane dall’immaginario comune e dal comune senso del pudore: se ad esempio Game of Thrones inseriva tematiche come l’incesto al centro delle sue trame, osservandolo da una distanza di sicurezza che ne sottolineava una immoralità condivisa dal pubblico – non a caso, sono i personaggi negativi ad esserne protagonisti – Britannia pare invece abbracciare rituali di sangue e visioni di morte (addirittura, sembrerebbe, cannibalismo) come se nulla fosse, mostrando il tutto nella naturale quatidianità di una terra cosciente di sé stessa e orgogliosa delle proprie centenarie usanze.
Lo scontro culturale sarà infatti al centro della scena, fra i romani cristianizzati ed i druidi pagani, fra una società maschilista e misogina ad una governata interamente da donne incredibilmente forti. L’appuntamento è questa sera alle 21.15 su Sky Atlantic, per scoprire se il paragone con Game of Thrones, Vikings o addirittura Mad Max è stato azzardato… O se Britannia riuscirà a diventare un nuovo cult da non lasciarsi assolutamente sfuggire!

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