Il Premio: Il cast a Roma per presentare il nuovo film di Alessandro Gassman

Il Premio: Il cast a Roma per presentare il nuovo film di Alessandro Gassman

Di Andrea Suatoni

LEGGI ANCHE: IL TRAILER DE IL PREMIO

Arriva il 6 Dicembre in tutti i cinema italiani Il Premio, terzo film di Alessandro Gassman in veste di regista dopo il pluripremiato Razzabastarda ed il documentario Torn – Strappati. Alessandro interpreta anche il protagonista della pellicola, Oreste, ed accanto a lui troviamo Gigi Proietti (Brancaleone alle Crociate, Febbre da Cavallo) nel ruolo di suo padre Giovanni Passamonte, premio Nobel per la letteratura, Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, Noi e la Giulia), sorella di Oreste, Rocco Papaleo (Basilicata Coast to Coast, Nessuno mi può giudicare, Un boss in salotto), Erika Blanc (Le Fate Ignoranti, Cuore Sacro) e Matilda De Angelis (Veloce come il vento). Con loro anche Marco Zitelli, giovane musicista romano meglio conosciuto con il nome d’arte di Wrongonyou, che ha unito al debutto nella recitazione anche la firma alla colonna sonora.

Il Premio è un roadmovie vestito da commedia che vede una famiglia disfunzionale al centro di un viaggio pieno di incontri al limite dell’assurdo, mentre le dinamiche familiari implodono sempre di più su sé stesse.
Il cast al completo si è riunito a Roma per presentare il film, rispondendo alle domande della stampa.

Alessandro, Il Premio è la tua terza prova registica; hai affermato che la tua vita è una commedia, ma questo è il primo film di questo tipo che giri: come mai questa scelta? La scelta dell’interprete del “Padre” è stata difficile?

La vita in generale secondo me è una commedia, il genere che più si avvicina ad un vero racconto di persone reali. E ho raccontato questa storia attraverso la messa in scena di un viaggio. Per il “Padre” invece avevo bisogno di qualcuno che riuscisse a reggere sulle spalle il peso di tale ruolo, ed era preferibile avere un uomo di vero e reale successo anche al di fuori del film, proprio come il grande Gigi Proietti. Un attore straordinario, perfetto per la parte.

Gigi, hai accettato questo ruolo dopo un periodo di lontananza dalle scene. Questa richiesta di Alessandro è stata accettata subito? Ed inoltre, hai sentito su di te l’inevitabile confronto che il pubblico avrebbe fatto con il vero padre di Alessandro, Vittorio Gassman?

 

Vittorio fu una delle prime persone a credere in me all’inizio della mia carriera, gli devo molto. Ho accettato più che volentieri, mi sarei pentito moltissimo di rifiutare. Una sceneggiatura del genere non mi era mai capitata, un equilibrio di racconto perfettamente calibrato. Non ho visto molto di me nel protagonista: ho espressamente cercato di allontanarmi da qualsiasi riferimento o movenza che avrebbe potuto accomunarmi a Vittorio, non volevo che risultasse un’imitazione; Giovanni è un personaggio a sé stante, inedito, anche se nel suo carattere Alessandro ha nascosto un po’ di Vittorio.

Alessandro, cosa c’è di personale in questo film?

Ho fatto molti viaggi in auto con mio padre, e come nel film spesso ero io a guidare. Ma i nostri viaggi erano molto silenziosi. Come Giovanni però, anche lui aveva un modo feroce di affermare alcune “verità” scomode, ma necessarie. Spero che personaggi come lui, che fanno parte della tradizione culturale di questo paese, vengano sempre ricordati.

Gigi, cosa ha rivisto di Vittorio in Alessandro durante la lavorazione del film?

In realtà sono molto diversi. Purtroppo non ho mai lavorato con Vittorio, e non lo conosco in veste di regista; Alessandro però è uno che sa come ottenere quello che vuole. E’ riuscito a convincermi a farmi partecipare ad una sua opera, mentre ho rifiutato un’opera teatrale di Vittorio. Però ho notato che hanno la stessa camminata!

Anna, Come ti sei calata nella parte della blogger Lucrezia? Hai effettuato qualche studio mirato?

Sono una donna molto “social”, seguivo molte blogger su internet già da prima di conoscere la sceneggiatura. Alessandro mi ha chiesto di ispirarmi ad alcune persone precise, provenienti da Roma Nord… Che non citerò: ne ho preso i lati più negativi ed antipatici e li ho portati, con tutta la paura che ha sempre un attore nel portare su schermo un personaggio – almeno all’inizio – negativo, sulla scena. Per fortuna poi Lucrezia alla fine manifesta le sue fragilità e diventa un personaggio più completo e semplice da empatizzare.

La colonna sonora è molto emozionante: cosa potete dirci della scelta e della nascita delle musiche?

Alessandro: Ho avuto l’esigenza di ascoltare alcuni brani particolari, e sono finito su un brano di un tale Wrongonyou, giudicandolo perfetto, l’esempio di quello che volevo nel film se solo non si fosse trovato chissà dove, avrei dato per certo oltreoceano. Poi invece ho scoperto che si chiamava Marco Zitelli, e che abitava a 15 km da me. L’ho chiamato e non gli ho proposto di usare una delle sue canzoni ma di scrivere a quattro mani la colonna sonora con Maurizio Filardo; dopo averlo conosciuto ed avergli fatto fare un provino, ho capito che sarebbe stato perfetto anche per interpretare il figlio di Oreste, il mio personaggio, nel film.

Marco: Filardo è una persona molto esperta, ed è riuscito a dare una giusta connotazione a ciò che fluiva naturalmente da me sulla base delle sceneggiatura. I paesaggi che Alessandro ha inserito nel film si sposano in modo perfetto con il mio stile e con le caratteristiche vocali di Matilda de Angelis che ha interpretato i brani. Per la prima volta sono stato autore, per me è stato un grandissimo onore, una grande esperienza che ho quasi rifiutato all’inizio perché credevo di essere vittima di uno scherzo telefonico…

Matilda: Sono stata felicissima di interpretare queste canzoni – ed anche io avevo scambiato Wrongonyou per un cantante d’oltreoceano – che appartengono al genere che più amo. Hanno creato una fantastica atmosfera all’interno del film; inoltre il mio personaggio è molto solare, sorridente, e mi ha permesso di partecipare al lungometraggio anche con la musica che è la mia prima passione.

Alessandro, la scelta del cast è stata immediata o sofferta?

Alessandro: Conoscevo le qualità di tutti, tranne che di Marco e di Matilda, che ho scoperto invece piano piano; Gigi Proietti è stato il primo nome a cui avevo pensato, gli altri sono arrivati gradualmente durante le prime fasi della pre-produzione. Come Rocco Papaleo, a cui chiederei di parlare del suo ruolo…

Rocco: E’ difficile che io entri in un personaggio: recito interpretando un po’ me stesso, ad esempio la reverenza del mio Rinaldo nei confronti di Giovanni era la stessa che io ho per Gigi Proietti, non dovevo sforzarmi per nulla.

Alessandro: Inoltre vorrei porre l’enfasi su Erika Blanc, che ha partecipato sulla base di una mia speranza che di una richiesta; il suo personaggio è molto sui generis, ed avevamo bisogno di un’attrice credibile pur nell’assurdità della scrittura.

Erika: La mia partecipazione al film è stata quasi un sogno: interpreto un’attrice, pluirimiliardaria, vincitrice di due Oscar, e sul set ho conosciuto una seconda famiglia. Li amo tutti.

 

LEGGI ANCHE: LA MUSICA DE IL PREMIO

Il Premio racconta il divertente e folle viaggio di Giovanni Passamonte (Gigi Proietti), uno scrittore di fama internazionale che viene insignito del premio Nobel per la Letteratura. Per paura di volare, Passamonte decide di partire verso Stoccolma in auto con Rinaldo (Rocco Papaleo), suo assistente da sempre. Inaspettatamente, si uniscono a loro i due figli Oreste (Alessandro Gassmann) proprietario di una palestra prossima alla chiusura e Lucrezia (Anna Foglietta) inconcludente e nevrotica blogger. Durante le numerose tappe di questo viaggio pieno di imprevisti, il gruppo incontrerà curiosi personaggi che metteranno ironicamente in discussione le certezze dei protagonisti, costringendoli finalmente a svelare dinamiche familiari insospettabili e a conoscersi veramente.

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