LEGGI ANCHE: Denis Villeneuve da Blade Runner 2049 a Cleopatra, sarà lui il regista?
Il film Cleopatra basato sul libro di Stacy Schiff ‘Cleopatra: A Life‘, diretto da Denis Villeneuve, sarà molto diverso dai soliti film in costume. Lo ha rivelato il sceneggiatore di Tutti i soldi del mondo, David Scarpa, in un’intervista a THR.
“È simile a [Tutti i soldi nel mondo] in quanto ha richiesto molte ricerche e ci siamo domandati come poterlo realizzare e come poter fare qualcosa di nuovo? Con Getty parte dell’idea è stata: prendere due generi che pensavamo di conoscere, il genere del rapimento e quello che chiameremo il genere “del grande uomo” – il genere di Citizen Kane – distruggerli insieme e creare qualcosa di nuovo. Con Cleopatra… invece di fare il film come una pellicola di prestigio – di tre ore, con molti sfarzi, persone con i ventagli e accenti inglesi e tutte quelle cose – in realtà lo tratteremo come un thriller politico.
Sporco, sanguinoso, con molte persone che imprecano e fanno sesso e tutte quelle altre cose e trattarlo come un thriller politico di due ore, asciutto, meschino, pieno di omicidi, ecc. Andrà nella direzione opposta a quella in cui pensiamo andrà il film”.
Questa la trama del libro:
Quando nel 51 a.C., all’età di diciotto anni, Cleopatra ereditò insieme al fratello-marito Tolomeo XIII il trono dei faraoni, l’Egitto era un paese ricco e florido, e quindi candidato a diventare una delle vittime designate dell’inarrestabile furia conquistatrice di Roma. In un ventennio di regno, invece, la celebre regina egizia riuscì a estendere il suo dominio su quasi tutta la costa orientale del Mediterraneo e a trasformare l’impero tolemaico in un temibile avversario – o in un alleato decisivo- per le opposte fazioni che, nell’Urbe, alimentavano sanguinosi guerre civili. La storiografia, però, fatica a riconoscere a una donna le qualità dei migliori strateghi. Per riscattare la fama di una delle regine più bistrattate dalla storia, la storica Stacy Schiff si propone di ricostruirne la vera identità, ristabilendo i pochi dati certi e, soprattutto, facendo giustizia degli stereotipi di una letteratura e di un’iconografia millenaria che ne hanno dissimulato le virtù per enfatizzarne la vocazione di amante insaziabile e di sovrana ambiziosa e senza scrupoli. Ne emerge il ritratto di una donna incredibilmente colta per la sua epoca, perspicace e carismatica, benché talvolta spietata, capace di destreggiarsi abilmente tanto sul campo di battaglia quanto al tavolo delle trattative.
Fonte THR
Vi invitiamo a scaricare la nostra APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOS e Android) per non perdervi tutte le news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV.