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Quando i diritti di distribuzione di Wind River, un film sullo sfruttamento delle donne indigene, sono stati venduti alla TWC (The Weinstein Company), i filmaker erano consapevoli che Harvey Weinstein fosse un bullo, ma al contempo erano all’oscuro delle molestie sessuali perpetrate dal produttore in tutti questi anni.
La pellicola nasce per puntare l’attenzione su quanto sta accadendo nelle riserve, ha spiegato Taylor Sheridan – autore di Sicario, Hell Or High Water – all’incontro The Contenders:
“È un’oppressione istituzionalizzata e questo che volevamo mettere davanti allo specchio. Era importante per noi riprenderci questo film perché abbiamo rischiato del denaro e la reputazione e non abbiamo preso dei soldi, fondamentalmente, perché credevamo nella storia e su questo argomento. Contro tutti gli ostacoli, siamo riusciti a fare qualcosa in 30 giorni. Non mi confronto con [il regista di Sicario] Denis Villeneuve o [il regista di Hell Or High Water] David [Mackenzie], ma sono più che orgoglioso perché ho versato più sangue per questo.”
Quando una lunga lista di donne ha cominciato a denunciare anni di abusi, Sheridan ha contattato telefonicamente le star del film: Jeremy Renner ed Elizabeth Olsen, e i produttori: Basil Iwanyk e Matthew George per mettere in moto un piano che impedisse alla Weinstein di ricevere un profitto dall’uscita in VOD/DVD tramite la Lionsgate, e dallo streaming della pellicola tramite Netflix.
Con un ultimatum, il filmaker è riuscito a tagliare i ponti con la compagnia:
“Ho chiamato il presidente della TWC David Glasser e gli ho detto: ‘Richiederò una cosa da te e non otterrai assolutamente nulla in cambio. E lo farai, perché è la cosa giusta da fare’. Bisogna dar credito a David, che ha accettato.
[Weinstein] ha fatto delle cose terribili, che hanno colpito molta gente, e il nostro film. E ora, i profitti che avrebbe ottenuto andranno in beneficio delle persone che hanno sopportarono esattamente gli stessi abusi”.
E se Glasser avesse rifiutato? Sheridan avrebbe ‘ucciso’ con le sue mani la pellicola.
“Ho detto, se il mio film sta per morire, sarò io a ucciderlo. Farò come in un film di Alan Smithee (lo pseudonimi utilizzato dai registi di Hollywood che volevano dissociarsi dai loro film per ragioni più o meno varie, ndr.), toglierò il mio nome e lo denuncerò pubblicamente. Avrei detto, non andate a vedere questo film, non noleggiatelo, non guardartelo. Sarebbe rimasto legato pubblicamente, avrebbe beneficiato di un film che evidenzia le atrocità che ha commesso? No”.
I profitti verranno donati all’Indigenous Women’s Resource Center.
La sinossi:
Wind River è un thriller agghiacciante che segue una recluta del FBI (Elizabeth Olsen) che si unisce ad un tracker di animali locale che ha dei legami profondi con la comunità e un passato pericoloso (Jeremy Renner) per indagare sull’assassinio di una ragazza locale di una remota riserva di nativi americani nella speranza di risolvere il mistero della sua morte.
Fanno parte del cast anche Gil Birmingham, Jon Bernthal, Julia Jones, Kelsey Asbille e James Jordan. Wind River, scritto e diretto da Taylor Sheridan, è ancora senza una data di uscita italiana.
Fonte Deadline
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