Gli architetti del Dark Universe, ovvero gli sceneggiatori/produttori Chris Morgan e Alex Kurtzman hanno abbandonato la franchise. Secondo le fonti di THR l’accordo tra Kurtzman e la Universal è scaduto a settembre e il produttore ha spostato la sua attenzione sul piccolo schermo dove ha stretto un accordo per una mezza dozzina di show con la CBS, inoltre è uno dei produttori esecutivi di Star Trek: Discovery della CBS All Access.
Morgan invece tornerà a lavorare per lo studio con la franchise di Fast and Furious. Al momento sta scrivendo lo spinoff dedicato ai personaggi interpretati da Dwayne Johnson e Jason Statham.
Ricordiamo che ai primi di ottobre lo studio ha staccato la spina alla pre-produzione di Bride of Frankenstein che era iniziata a Londra, in parte perché gli esecutivi non ritenevano pronto lo script di Bill Condon. Secondo delle fonti interne il regista è ancora legato al progetto, ma nessuna data di inizio dei lavori è stata condivisa e la data di uscita del film prevista per il 14 febbraio 2019 è stata cancellata.
La deludente performance di La Mummia al botteghino non ha aiutato, 409 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 125 milioni (secondo alcune fonti la cifra è molto più alta) a cui si devono aggiungere almeno 100 milioni di costi per il marketing.
In un anno in cui le pellicole horror hanno incassato oltre 733 milioni di $, grazie a Get Out, Split (entrambi della Universal), Happy Death Day (tutti e tre prodotti da Jason Blum, ndr) e a It, è chiaro che il pubblico vuole dei film HORROR e La Mummia non ha soddisfatto questa esigenza.
Peter Cramer, presidente della produzione alla Universal, ha dichiarato:
“Abbiamo imparato così tante lezioni attraverso il processo creativo del Dark Universe fino a questo momento, e stiamo vedendo questi titoli come dei veicoli plasmati dai registi, ognuno con la sua distinta visione. Non abbiamo fretta perché non dobbiamo rispettare una data di uscita, andremo avanti con questi film quando riterremo di aver tra le mani le migliori versioni possibili”.
La Universal sta esplorando alcune opzioni, da una parte offrire le proprietà a filmaker di alto profilo o a dei produttori (il nome di Jason Blum è stato menzionato) per delle idee per dei film a sé stanti, non connessi ad un universo condiviso.
Nel frattempo studio sembra sia alla ricerca di un nuovo architetto che possa ristrutturare questo universo. Riuscirà la Universal a correggere il tiro?
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