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Roman Polanski sarà accolto da una protesta alla sua retrospettiva a Parigi

Pubblicato il 30 ottobre 2017 di Giovanni Magliaro

Il regista Roman Polanski ha in programma di partecipare ad una retrospettiva sulle sue opere, a Parigi, nella giornata di domani, ma purtroppo per lui lo attendono delle proteste al seguito.

Un’organizzazione femminista francese, Osez le Féminisme, ha organizzato una petizione contro l’apparizione di Polanski, e ha nei suoi programmi una protesta fuori da le Cinémathèque Française in concomitanza con l’inaugurazione dell’evento, previsto nella giornata di Lunedì.

La petizione rivendica che l’apparizione di Polanski sarebbe ‘indecente’ e rappresenterebbe un insulto a tutte le vittime delle molestie sessuali mobilitate dalla recente campagna online #MeToo.

“E’ un affronto a tutte le vittime del reato di stupro, e in particolar modo alle vittime di Polanski” si legge nella petizione “Polanski merita disonore, non gli onori.”

Su Roman Polanski pendono tuttora delle accuse, negli USA, sullo stupro di una tredicenne, e un’altra donna si è esposta questo mese sostenendo che il regista la violentò nel 1972, quando lei era ancora minorenne. Altre tre donne hanno recentemente sostenuto che Polanski le molestò, dandò il là ad una protesta che vorrebbe estromettere il regista da qualunque organizzazione professionistica di cinema.

La petizione del gruppo di femministe ha inoltre posto l’accento sulle tempistiche degli onori de la Cinémathèque, sulla scia dello scandalo legato ad Harvey Weinstein, e la protesta che ne è seguita riguardo le molestie sessuali nell’industria cinematografica.

Polanski vive in Europa da quando fuggì dagli USA, negli anni Settanta, per evitare l’azione giudiziaria che lo riguardava nel caso dello stupro di Samantha Geimer.

A Gennaio, è stato costretto a fare un passo indietro e a rinunciare a ricoprire l’incarico di Presidente della Giuria ai Premi César, una prestigiosa cerimonia di premiazione spesso ribattezzata come gli ‘Oscar’ francesi, dopo che 61 Mila persone avevano firmato una petizione contro di lui.

Il regista franco-greco Constantin Costa-Gavras, Presidente de la Cinémathèque Française, ha sostenuto che l’istituzione non può giudicare Polanski o moralizzare, dichiarando: “Non elargiamo i nostri premi o gli attestati sulla base della buona condotta. La nostra ambizione è diversa: mettere in mostra il lavoro completo dei registi e collocarli nella storia permanente de la Cinémathèque.”

Fonte: deadline.com

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