Mancano ancora diversi mesi alla 90ma edizione della cerimonia degli Oscar ma la crescente importanza delle piattaforme streaming e la necessità di porre dei limiti alle campagne per le candidature hanno spinto l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences a richiedere, per la seconda volta nella sua lunga storia, a indire una riunione per soli membri.
Le azioni di 13 delle principali società mediatiche sono diminuite del 3,5% a settembre, i consumatori si sono allontanati dai media tradizionali per usufruire dei servizi di streaming. Comcast ha dichiarato che prevede di perdere 150.000 abbonati video nel terzo trimestre, inoltre dopo gli uragani e il taglio della cinghia le azioni di Comcast sono scese del 6% e quelle di Viacom del 4%. Non c’è dubbio che il panorama stia cambiando, ma come si adeguerà l’Academy?
Circa trecento persone, meno della metà dei 775 nuovi membri dell’Academy, si sono riunite la settimana scorsa per parlare dei servizi streaming e in particolare di Netflix. Uno dei governatori ha spiegato che è necessario ‘Definire cos’è un film’, altri hanno chiesto se si può permettere ai film di Netflix di competere contro le altre pellicole uscite nelle sale, solo dopo aver ‘comprato’ per una settimana gli slot nei cinema. Altri si sono chiesti se una pellicola può vincere nello stesso anno sia un Emmy che un Oscar? Un governatore prominente ha detto che Netflix potrebbe causare uno screditamento degli Oscar.
A questo punto ci chiediamo se l’Academy proporrà un cambio delle regole che entri in vigore già per l’edizione 2018, o se ormai se ne riparlerà per la prossima.
Per quanto riguarda il tema della diversità, uno dei governatori ha voluto sottolineare come non sia l’Academy la responsabile di questa situazione: “Non facciamo film, li celebriamo“, c’è chi si è invece stufato del mantra ‘Oscar-so-white‘ ed ha voluto spostare l’attenzione sul successo di diversi programmi di sensibilizzazione. Infine diversi membri hanno insistito nel dire che l’Academy ha sbagliato l’anno scorso, durante il reclutamento dei nuovi membri, nel suggerire che i vecchi membri devono lasciar spazio ai nuovi arrivati. (In realtà pochi hanno perso il diritto di votare).
Infine i membri hanno mostrato un forte supporto in una supervisione più severa sulle campagne per gli Oscar, come ha notato un membro: ‘Ci sono ancora troppe cene con l’aragosta e nessuna proiezione’.
I co-produttori Jennifer Todd e Michael de Luca hanno intenzione di riproporre per gli Oscar 2018 nuove trovate come quella del cibo e i bus con i turisti, oltre a un uso più ampio di clip di film classici. PricewaterhouseCoopers si occuperà anche quest’anno delle buste dei voti, ma sarà presente un terzo ragioniere che si siederà con il regista, nel caso in cui si verifichi un errore.
Fonte Deadline
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