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Lady Bird: dolcezza e sincerità nell’opera prima di Greta Gerwig, la recensione #NYFF55

Pubblicato il 08 ottobre 2017 di Redazione

Recensione a cura di Adriano Ercolani

Imprigionata nella città natia Sacramento, Lady Bird (questo il nome che ha scelto di adottare per dar voce alla sua ribellione) non vede l’ora di chiudere la pagina del liceo e aprire quella del college, a tutti i costi nella East Coast. Unico problema: la sua famiglia probabilmente non può permettersi il costo di università prestigiose come la Columbia a New York. E la sua arcigna madre non vuole di certo rischiare la bancarotta per assecondare i sogni artistici di una figlia ribelle…

C’è molto di Greta Gerwig nel suo esordio dietro la macchina da presa, ma non ci riferiamo a cenni autobiografici, quanto piuttosto a una visione del mondo sbarazzina ma non superficiale, ironica ma sempre attenta alla definizione anche spietata dei rapporti interpersonali. Soprattutto nel film ci sono la sua dolcezza e la sua sincerità, che traspaiono attraverso un personaggio femminile complesso, confuso, anche egoista ma mai, mai banale. In questo racconto di crescita personale, accelerata da decisioni affrettate ed errori di valutazioni soprattutto per quanto riguarda il rapporto con l’altro sesso, Greta Gerwig ha dimostrato di essere una regista attenta ad assecondare il tono delle scene e la vita dei personaggi, senza intervenire eccessivamente con la macchina da presa. Anche la sceneggiatura, dal lei stessa scritta, lavora esalta la delicatezza del tocco nella rappresentazione della travagliata vita interiore non solo di Lady Bird, ma anche di molti personaggi di supporto, tratteggiati con enorme verità.
Protagonista assoluta del film della Gerwig è una Saoirse Ronan solare, malinconica, appassionata ma soprattutto divertentissima. È lei la cosa più riuscita del film, anche se anche il cast di supporto composto da Laurie Metcalf, Traci Letts, Lucas Hedges la supporta cn interpretazioni di di livello molto elevato. Tutti gli attori in sintesi contribuiscono a rendere Lady Bird un film fresco e frizzante.

Dopo essere diventata in un certo qual modo la “musa” del cinema indipendente americano, Greta Gerwig dimostra con il suo esordio alla regia di aver imparato da molti degli autori con cui fino a oggi ha collaborato. Il suo Lady Bird è un lungometraggio capace di commuovere lo spettatore, di divertirlo con uno spettacolo intelligente e misurato con cura nei toni. Una commedia dolceamara capace di risultare briosa e credibile in ogni momento. Senza dubbio una delle opere prime migliori viste da mesi a questa parte.

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