Hollywood condanna Harvey Weinstein

Hollywood condanna Harvey Weinstein

Di Marlen Vazzoler

LEGGI ANCHE: Harvey Weinstein licenziato dalla compagnia che ha fondato in seguito allo scandalo di molestie sessuali

La bufera che in questi giorni si è abbattuta a Hollywood in seguito alla denuncia del New York Times in merito ai decenni di molestie sessuali perpetrati da Harvey Weinstein continua a scuotere il mondo dello spettacolo e non solo.
Dopo le dichiarazioni di Rose McGowan e Ashley Judd, molte altre donne si sono fatte avanti per denunciare Weinstein, nel nuovo articolo del Times Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie hanno dichiarato di essere state sessualmente molestate da Harvey Weinstein.
Rose McGowan ha chiesto nel frattempo che l’intero consiglio del TWC si dimetta, l’attrice di Streghe ha patteggiato per 100,000 $ nel 1997 per un incidente accaduto in un hotel al Sundance Film Festival.

Dopo esser stato licenziato dalla The Weinstein Company la compagnia che ha contribuito a fondare, il nome del produttore esecutivo è stato tolto dagli show Waco con Taylor Kitsch, Yellowstone con Kevin Costner e Rest in Power: The Trayvon Martin Story della Paramount TV, inoltre la compagnia sta procedendo per la rimozione del suo nome da altre serie televisive come Project Runway di Lifetime, Six di History, Scream su MTV e lo show di David O. Russell con Robert De Niro e Julianne Moore previsti su Amazon. La serie sulla prigione di Guantanamo di Oliver Stone per Showtime rimane in produzione.

A parte la rimozione del nome di Weinstein, le serie della TWC andranno avanti come previsto. Il coinvolgimento di Harvey nella maggior parte era stato passivo/periferico e la loro frettolosa cancellazione lascerebbe per strada centinaia di persone che lavorano in ogni show.
Secondo le fonti di Variety, è molto probabile che Weinstein continuerà ad essere pagato in qualche modo per via delle preesistenti obbligazioni contrattuali, fino a quando non otterrà un risarcimento maggiore della TWC.

Apple ha cancellato una serie musicale nelle prime fasi di sviluppo, incentrata su personaggi famosi. La prima stagione avrebbe avuto come protagonista Elvis Presley, nelle stagioni successive l’attenzione si sarebbe spostata su Frank Sinatra e Prince.

Togliere il suo nome nelle pellicole prodotte dalla compagnia sarà un processo più complicato, visto il suo maggior coinvolgimento. Inoltre la TWC sta contattando le agenzie pubblicitarie per trovare un nuovo nome alla compagnia.

Nel frattempo diverse star di serie ‘A’ che hanno lavorato con Harvey Weinstein, hanno condannato il suo comportamento: Jeff Bridges, Milo Ventimiglia, Kate Winslet, Glenn Close, Judi Dench, Kevin Smith, Minnie Driver, Nicole Kidman, Jennifer Lawrence, George Clooney

Gli show notturni hanno trattato tutti la notizia, in Late Night with Seth Meyers è stato dato spazio e tre scrittrici dello show:

Stephen Colbert ha dedicato il suo monologo alla vicenda nel The Late Show

Jimmy Kimmel ha raccontato il suo scontro con Donald Trump, Jr., in merito allo scandalo di Harvey Weinstein su Jimmy Kimmel Live!

E naturalmente la notizia è stata coperta anche da John Oliver in Last Week Tonight with John Oliver

Mentre il Saturday Night Live ha preferito non trattare dello scandalo nell’episodio condotto da Gal Gadot. Una fonte vicina allo show ha detto al New York Times che le battute su Weinstein nel Weekend Update e uno sketch sono state tagliate, non per motivi politici ma perché non avevano fatto ridere il pubblico.

Nelle ultime ore Louisette Geiss, attrice e sceneggiatrice di Due uomini e mezzo, ha raccontato di un suo incontro con Harvey Weinstein nel 2008 al Sundance Film Festival, in cui il produttore proponeva di dare il via libera al suo script solo dopo averlo visto mentre si masturbava.

Ma la situazione è ulteriormente peggiorata dopo la pubblicazione della relazione del New Yorker, basata su un’investigazione di 10 mesi condotta da Ronan Farrow, che comincia con la denuncia di Asia Argento in merito a quanto accaduto 20 anni fa, quando Weinstein effetuò forzatamente sesso orale su di lei.

Weinstein continuò poi a fare delle avance alla Argento, che alla fine cedette e accettò dei consensuali incontri sessuali. “Quando se iuna vittima, ti senti responsabile. Perché se fossi stata una donna più forte gli avrei dato un calcio sulle palle e sarei scappata. Ma non l’ho fatto e mi sono sentita responsabile”. Inoltre Asia ha aggiunto diaver avuto paura che Weinstein potesse rovinare la sua carriera se non avesseaccetato.

In questa clip del suo film Scarlet Diva, ha ricreato quanto accaduto ma con una significativa differenza, il suo personaggio riesce a scappare.

Farrow scrive che 13 donne sono state assalite o molestate sessualmente, la Argento ed altre due donne lo accusano di stupro, mentre quattro spiegano di essere state toccate contro la loro volontà. 16 ex e correnti executive e assistenti Weinstein erano presenti alle non volute proposte sessuali e al toccarsi.
Nel 2015 la 22enne Ambra Battilana Gutierrez subì delle molestie e riportò l’accaduto al dipartimento della divisione vittime speciale della polizia di New York Police. La NYPD e Gutierrez idearono un piano per indossare un microfono durante un suo incontro con Weinstein; Nella registrazione Weinstein ammette il tentativo di palpeggiamento nella sua stanza d’albergo. Un caso del genere normalmente riceve una condanna per pochi minuti, su abusi sessuali di terzo grado. Invece Weinstein non venne mai accusato.

Il procuratore distrettuale di Manhattan dchiara che avrebbe tentato di persegire Harvey Weinstein due anni fa, se il dipartimento di polizia.

Matt Damon nel frattempo ha risposto alle accuse di Sharon Waxman, la fondatrice di The Wrap, nell’averla chiamata nel 2004 assieme a Russell Crowe per fare da garanti a Fabrizio Lombardo, responsabile dell’ufficio italiano della Miramax, che aveva ricevuto il compito di procurare delle donne per Weinstein. L’attore ha negato le accuse.

Anche se Harvey ha negato le accuse del New Yorker, ha fatto sorgere nuovi dubbi in merito alle capacità della TCW di gestire la situazione.

Fonti Deadline, Variety, Deadline, Vulture, TV Guide, Variety, Deadline, Vulture

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