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Presentato Fuori Concorso alla 74ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Vittoria e Abdul racconta la storia del rapporto fra la Regina Vittoria (Judi Dench) e il giovane Abdul Karim (Ali Fazal), umile commesso inviato in Inghilterra per il Giubileo d’Oro della sovrana: ciò ne risulta è una piacevole commedia agrodolce che mette in scena lo scontro culturale tra India e Impero Britannico, dove il rapporto fra oppressi e oppressori viene momentaneamente ribaltato.
Ebbene, il regista Stephen Frears ha incontrato i giornalisti dopo la proiezione stampa, insieme agli attori Judi Dench, Ali Fazal e Eddie Izzard. La grande attrice inglese non si aspettava di rivisitare la parte di Victoria dopo La mia Regina di John Madden, ma questo film è stata una grande opportunità per lei:
Ho un grande affetto per questo ruolo, perché non ha avuto una carriera cinematografica prima di La mia Regina. Non mi aspettavo di interpretarla ancora, ma questa storia particolare, ambientata quattro anni dopo la morte di John Brown, mi ha permesso di dare una sorta di continuità, e credo che la sceneggiatura sia meravigliosa perché racconta una storia stupenda.
La proposta era irresistibile anche perché le dava la possibilità di lavorare nuovamente con Stephen Frears dopo Philomena. Il regista, dal canto suo, ha sempre pensato che questa storia dovesse essere divertente, e a chi lo interroga sul passaggio da film come My Beatuful Laundrette a film come The Queen o Vittoria e Abdul, risponde con ironia:
Sono peggiorato nel corso del tempo! Mi hanno offerto questo, e mi pare di essere stato fortunato. Penso sia una bellissima storia in questo momento del XXI secolo.
Storia che Judi Dench non conosceva, ma questo non è stato un problema: “Ho ripreso in mano i libri di storia e ho imparato qualcosa di più”. Le ricerche sono state necessarie per mettere in scena il complesso legame tra Victoria e Abdul, poiché “l’atteggiamento della Regina nei suoi confronti è complicato”, ed è qualcosa che supera l’amore; di fatto, “è la gioia di potersi rilassare con qualcuno, senza avere nessun altro intorno che le imponga il cerimoniale”. La Regina può imparare molto da lui, e “arriva un momento della sua vita in cui sente questo bisogno incredibile”. D’altra parte, “ogni ruolo richiede una concentrazione enorme, ma la cosa bella è che ho fatto i miei compiti prima del film”.
Ovviamente, rappresentare questo legame ha richiesto una grande preparazione, come ha dichiarato Ali Fazal:
Io e Judy abbiamo cercato di ripassare il copione e costruire una relazione meravigliosa tra noi, e prima di cominciare il film abbiamo fatto una serie di letture perché fossi sicuro nel recitare la parte.
Poiché “questa fase della vita di Vittoria è rimasta sepolta nel corso del tempo”, l’attore ha letto moltissimo su quell’epoca, al fine di capire il suo personaggio. Riflettendo sulla storia, ha trovato qualcosa di spirituale nel rapporto umano al centro del film: “Lei è la donna più potente al mondo, ma le manca qualcosa, e lui la stimola intellettualmente”.
I costumi hanno aiutato gli attori a calarsi nei personaggi, ma non è stato per niente facile: “È difficile lavorare con quei vestiti” ha detto Judi Dench. “Quando ci si abitua, bisogna lavorare su come camminare e su come sedersi, poi viene naturale”. Anche Fazal ha sottolineato l’importanza dei costumi: “Il costumista è un genio. Il primo giorno, il costume mi ha fatto entrare nel ruolo… non potevo nemmeno sedermi su una sedia normale”. Nonostante le costrizioni, sono stati utili per definire le performance degli attori, poiché “ti danno una postura”. E il dialogo dei corpi fra Victoria e Abdul ha una grande importanza nel film di Stephen Frears.
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