La stampa italiana non ha dubbi: Dunkirk è un film IMPERDIBILE!

La stampa italiana non ha dubbi: Dunkirk è un film IMPERDIBILE!

Di Filippo Magnifico

LEGGI ANCHE: Dunkirk entusiasma anche la stampa italiana! Ecco i primi commenti dai social

Più si avvicina l’arrivo in sala di Dunkirk, l’ultima fatica di Christopher Nolan, e più ci si rende conto che si tratta di un film IMPERDIBILE. L’avevamo capito dalle prime reazioni della stampa americana, compresa quella del nostro inviato Adriano Ercolani, che aveva visto il film a New York:

Dunkirk ha un solo, pulsante motore narrativo: la sopravvivenza. Ogni gesto, ogni parola, ogni impulso di tutti i personaggi in scena è volto a salvare o ancor più salvarsi. Lo esplicitano al meglio Tommy, il giovane soldato interpretato da Fionn Whitehead, e Farrier, l’aviatore che sorvola i cieli della costa francese per tutta la durata del film senza quasi pronunciare una battuta nell’ultima ora di proiezione. Apriamo subito una parentesi su Tom Hardy, il suo interprete: se lo scorso anno è stato tributato a Leonardo DiCaprio l’Oscar come miglior protagonista per un ruolo in cui pronuncia non più di venti battute, lo stesso pare doveroso fare il prossimo febbraio con questo altro enorme interprete, che in Dunkirk recita quasi sempre in silenzio e con la maschera sul volto, eppure esprime e commuove grazie a un’interpretazione come poche ne abbiamo viste di recente.

Successivamente ci era stato ribadito dai primi commenti pubblicati sui social dalla stampa italiana, che per questioni di embargo non poteva pubblicare recensioni prima del 21 agosto.

Quel giorno è arrivato, presto il film arriverà nelle nostre sale e il web è stato letteralmente invaso da recensioni che sottolineano, una volta per tutte, il fatto che ci troviamo di fronte ad una vera e propria esperienza visiva. Sembra proprio che Dunkirk rappresenti il picco massimo di un regista tra i più influenti del panorama cinematografico contemporaneo, che film dopo film non ha mai deluso il pubblico e la critica. Per questo abbiamo deciso di offrirvi una panoramica il più completa possibile di quello che si presenta a tutti gli effetti come un coro unanime.

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Lorenzo Fantoni (N3rdcore)

Un film che come un giardino zen delinea la sua bellezza attraverso l’essenzialità della forma.

Cristina Resa (Loudvision)

Un’esperienza collettiva, che trascende l’immedesimazione individuale dello spettatore nei vari personaggi. Con le loro notevoli interpretazioni, Tom Hardy (che praticamente recita con il solo sguardo), Cillian Murphy, Mark Rylance, Kenneth Branagh e il giovane Fionn Whitehead mettono il loro talento al servizio di una storia non dei singoli ma dei molti. Nel narrare questo evento basilare per le sorti della Seconda Guerra Mondiale, Nolan coglie l’occasione per continuare la sua riflessione sulla soggettività della percezione spazio-temporale, riuscendo ad evitare il mero esercizio di stile nel suo film più coerente, asciutto e potente.

Emanuele Sacchi (www.mymovies.it)

Uno stuolo di caschi scuri, il rombo dei motori di caccia in avvicinamento e uno stacco, prima che qualcosa, si presume molto distruttivo, avvenga. A Christopher Nolan bastano poche immagini per catturare l’attenzione dello spettatore e renderlo prigioniero di un universo parallelo.

Gabriele Barducci (www.thegamesmachine.it)

Dunkirk è, attualmente, la punta massima di un regista che come non mai ha combattuto contro se stesso per creare un’opera e riempirla di immagini vive. In un’epoca dove si gira tutto in green screen o in computer grafica, Nolan è rimasto uno di quei registi classici che filma il più possibile dal vivo: tutte le riprese in mare e in aria sono state prodotte mettendo in moto tutti veicoli e imbarcazioni usate durante la Seconda Guerra Mondiale; il risultato lo avrete sotto gli occhi andando al cinema, quando verrete inondati da immagini incredibilmente belle, quasi commoventi.

Yuri Polverino (www.spaziogames.it)

Dunkirk è cinema, in ogni suo aspetto e sfumatura. Nolan rielabora il classico war movie creando un’esperienza totale, completa, arricchita dalla sua ormai riconoscibile e preziosa firma. Un film da condividere con chi ama il cinema; una di quelle pellicole in grado di accendere il fuoco della passione. Con Dunkirk, Chirstopher Nolan entra nei libri di storia.

Federico Gironi (www.comingsoon.it)

Cupo, laconico, plumbeo, grigio come il cielo, come il mare (come Batman), Dunkirk è proprio come i film diretti da Nolan con protagonista il Cavaliere Oscuro. Non c’è traccia di retorica, di eroismo, di gloria: non esiste la vittoria, ma solo il contenimento di una sconfitta. La guerra di Christopher Nolan, quella di Dunkirk, è fatta da gente senza nome che vuole solo scappare, portare a casa la pelle, che di tornare indietro ad aiutare gli altri non ci pensa nemmeno, anche se poi magari lo fa, di piccoli impostori codardi, di grandi eroi che – quando ce ne sono – sono anche loro anonimi, e rimarranno tali, o faranno una fine brutta e cretina, o finiranno prigionieri di un nemico senza volto, che è solo un’ombra, che non si vede mai: perché Nolan ha fatto dei soldati inglesi un’isola, quell’isola che è casa loro e che bramano di raggiungere.

Matteo Scannavini (movies.gamesource.it)

Dunkirk resta un film drammatico, e di quelli eccellenti, grazie alle superbe prestazioni attoriali del suo cast tutto britannico (curiosità, è presente anche Harry Styles degli One Direction, al suo convincente esordio sul grande schermo) generalmente composto di nomi poco illustri, scelti appositamente dal regista per non “personalizzare” troppo le terribili vicende della guerra. Nessun attore di Dunkirk verrà nemmeno candidato agli Oscar, ma contribuisce in gruppo a creare questo potente e drammatico affresco di sopravvivenza. In Dunkirk non ci sono storie di eroismo esasperato o drammatiche lettere dal fronte: solo la realtà terribile di un gruppo di soldati in bilico tra la vita e la morte. E questo basta per regalarci un vero e proprio capolavoro, una dimostrazione di stile e tecnologia accompagnata da una narrazione sapiente benché ermetica, in grado di colpire anche il cuore.

Giacomo Fracassi (nerdando.com)

Il film più minimalista di Nolan, Dunkirk stupisce e colpisce perché non c’è niente di più angoscioso della battaglia per la sopravvivenza.

Pietro Masciullo (www.sentieriselvaggi.it)

Dopo i livelli del sogno di Inception e dopo i paradossi dello spaziotempo di Interstellar, qui il discorso sul regista inglese si fa più delicato ed è doveroso fare due premesse: che Christopher Nolan fosse un sapiente architetto di inquadrature autosufficienti e di immersioni sonore di rara potenza, capaci di creare un’immediata fascinazione nello spettatore è sempre stato abbastanza chiaro. E questo ritorno/rovesciamento del war movie classico, paradossalmente, ne certifica ancora di più l’altissima perizia tecnica. […] Nolan è un cineasta importante per la nostra epoca e come tale va considerato.

Francesco Santini (www.filmpost.it)

Dunkirk è un’esperienza cinematografica che coinvolge ed immerge nella guerra lo spettatore rapendo la vista e aggredendo l’udito. Nolan realizza un capolavoro, probabilmente il migliore dei suoi film, e lo fa in soli 106 giri di orologio così intensi da sembrarne almeno il triplo. Non semplice cinema ma vera e propria arte. Consigliato a tutti.

Giorgio Viaro (www.bestmovie.it)

Questa matasse di fatti, volti ed eventi non è sempre leggibile, e dipanarla richiede lo sforzo enigmistico che è in fondo la cifra più ovvia dell’autore britannico, ma che in Dunkirk sembra più un vezzo ben progettato che una necessità. Non basta a fare del film meno che un capolavoro, ma lascia la curiosità di scoprire se esiste per il cinema di Nolan una naturalezza ulteriore, un gesto ultimo che non sapremmo ancora immaginare.

Luca Liguori (movieplayer.it)

Siamo sul campo di battaglia e ci siamo più e più volte, da più prospettive e angolazioni. E ogni volta, pur sapendo magari già cosa succederà, non possiamo che vivere il tutto con la stessa angoscia e con la stessa sensazione di pericolo. Come Nolan sia riuscito a far questo è il vero mistero. Ed il vero motivo per cui questo film è davvero un capolavoro e non solo un grandissimo film. Poi nei prossimi mesi si potrà discutere dei singoli elementi, del merito e dell’importanza della musica di Hans Zimmer, se le poche strepitose scene di Kenneth Branagh meritino un Oscar o meno, di quanto peso potrà avere questo film tra 5/10/20 anni. Ma non avrebbe senso farlo ora, mentre siamo ancora tentati di trattenere il respiro. Mentre siamo ancora su quella spiaggia, in quel mare e in quei cieli. Mentre siamo ancora in un’esperienza cinematografica più unica che rara ma di cui tutti noi dovremmo essere fieri di prendere parte: perché cinema più puro di così, di questi tempi, non è proprio possibile desiderare.

Gabriele Niola (www.badtaste.it)

Con una parsimonia di parole impressionante Dunkirk per comunicare usa le luci del tramonto di Scala Al Paradiso e la durezza asciutta e secca di Uomini Veri (da cui prende anche lo stile di ripresa delle battaglie aeree, distruggendo in un attimo lo standard di Top Gun) ed è così duro, onesto e secco, così privo di ruffianerie da far risultare stonati i pochi momenti in cui si fa strada un pietismo superfluo. Gli esseri umani disumani di Nolan, così gelidi e razionali, una volta tanto potevano rimanere tali, una volta tanto potevano trovare l’epica solo tramite la loro dedizione e come incarnano il possibile trionfo della volontà.

Serena Catalano (cinema.everyeye.it)

Con Dunkirk il regista Christopher Nolan sintetizza il suo linguaggio riuscendo a condurci attraverso un viaggio profondamente umano, che nonostante tutto si fregia di una tecnica e una consapevolezza registica al massimo della loro espressione. Ogni caratteristica tipica del cinema del regista americano, dall’ossessione per il tempo alla cifra emotiva del suo racconto, riescono così grazie alla storia del salvataggio di Dunkirk ad eccellere in ogni forma restituendoci una pellicola a cui è difficile, se non impossibile, trovare un vero difetto.

Emiliano Cecere (www.cinematographe.it)

Dunkirk di Christopher Nolan è la Quinta Sinfonia di Beethoven per il cinema, forse tra i più grandi film di guerra della storia del cinema, se non addirittura il più grande. Rappresenta la più alta forma artistica e contemplativa degli ultimi anni, un’opera unica e altissima che andrebbe venerata quasi al pari di un radicalismo religioso.

Emiliano Morreale (espresso.repubblica.it)

Dunkirk si apprezza meglio quando le ambizioni sono meno esposte, come puro, avvincente film di guerra: certe scene di catastrofe, panico e tensione; l’episodio del gozzo con a bordo un attore immenso, Mark Rylance; il montaggio parallelo finale tra l’atterraggio dell’ultimo aereo e il discorso di Churchill (versione aggiornata del monologo shakespeariano di Enrico V ad Azincourt).

Giorgia Tropiano (www.movietele.it)

Un altro motivo per cui Nolan ha dimostrato grande maturità è l’asciuttezza con cui racconta la storia. Lascia a casa le complicazioni narrative, che da sempre caratterizzano i suoi lavori e che spesso gli fanno perdere il filo del discorso all’interno di ciò che racconta perchè tende sempre ad esagerare portando la narrazione al limite del comprensibile (vedi Inception o Interstellar), e realizza un’opera dal racconto semplice, fatta di poche parole, di molti sguardi e di momenti affidati interamente all’aspetto visivo di un film, che poi è anche ciò che rende unica l’arte cinematografica in quanto tale, ovvero il poter raccontare per immagini. Ma soprattutto riesce a fare tutto ciò in soli centosei minuti, un vero recond per lui, dimostrando che si possono fare grandi film anche in meno di due ore perchè la durata di Dunkirk è perfetta così, anche un minuto in più avrebbe tolto ritmo alla storia, che in questo film è fondamentale.

Alessandro Cialli (www.gamelegends.it)

Un’eroica impresa di guerra, raccontata da uno dei migliori registi hollywoodiani. Nolan stupisce ancora, dopo un viaggio interstellare nello spazio, ritorna sulla terra per raccontarci un fatto reale, accaduto durante la seconda guerra mondiale. Dunkirk emoziona e conduce lo spettatore maestosamente all’interno dell’operazione bellica.

Edoardo Muolo (redcapes.it)

Un film tecnicamente stratosferico, da vedere assolutamente nella versione 70mm e con il miglior impianto audio possibile, non per un vezzo da cinefilo ma perché è quel genere di film che vive una seconda vita quando è proiettato nelle migliori condizioni possibili. Un cenno in particolare meritano le musiche, firmate Hans Zimmer, che calzano alla perfezione in ogni momento del film, forse la sorpresa minore tra le tante che questo film ha in serbo, ma di sicuro non da passare sotto silenzio. Dunkirk rappresenta probabilmente la vetta più alta non tanto per le capacità registiche di Nolan, che non sono mai state in discussione, quanto, piuttosto, per la sua maturità artistica e complessità di pensiero. Un Nolan meno rumoroso e più saggio e contemplativo.

Enrico Azzano (quinlan.it)

Frammentario e tumultuoso, Dunkirk è un mosaico umanista che si focalizza sulla lotta per la sopravvivenza dei singoli per restituirci un grande affresco bellico e storico, un quadro che solo alla fine si placa e si dispiega totalmente di fronte agli occhi assetati dello spettatore. Nolan aggiusta e sposta i tasselli della Storia (e delle storie) per trascinarci – sballottati, spiazzati, forse persino confusi – per terra, cielo e mare sui campi di battaglia, nel fango e nel sangue, nella acque annerite di carburante, gelide e infuocate, tra placidi venti e gragnuole di impietosi proiettili.

Maria Teresa Ruggiero (www.universalmovies.it)

Le inquadrature strette amplificano la maestosità delle azioni in atto, ed esaltano il senso drammatico. L’emotività di ogni personaggio guida lo spettatore attraverso voli pindarici e la navigazione su imbarcazioni civili, cercando di seminare ad ogni passaggio quell’ansia che incombe inesorabilmente sullo schermo. Lo spettatore si ritrova sopraffatto da sovrastanti immagini, spiazzato da ogni singola inquadratura che sovrasta ogni possibile reazione. La storia viene raccontata da un punto di vista soggettivo. Terra, mare e cielo vengono utilizzati come lenti e zoom della guerra, si tratta di un’esperienza a 360 gradi.

Valentina Fiorino (myredcarpet.eu)

Non sono necessari grandi dialoghi e non è utile paragonarlo ad altri film bellici: Dunkirk è un capolavoro, una pietra miliare del cinema da tramandare ai posteri. Nolan esalta, estremizza, turba ed emoziona. Se dovessimo cercare un aggettivo per descrivere la grandezza di Dunkirk, troveremo una risposta solo ed esclusivamente nella parola “epico”.

Aurelio Vindigni Ricca (www.vertigo24.net)

Da tempo non si vedeva un’opera così ben calibrata, ben realizzata e bilanciata, dalla potenza visiva e sonora del tutto viscerale. Ogni elemento ha una sua importanza, una sua struttura, anche se la narrazione è spesso affidata “al caso” per raccontare in modo ancora più fedele la guerra, così imprevedibile e feroce.

Il box che trovate qui sotto racchiude tutti i pareri della stampa estera e italiana, in costante aggiornamento. Ricordatevi che anche voi potete scrivere la vostra recensione!

Dunkirk arriverà nelle sale italiane il 31 agosto. Il cast comprende grandi nomi come Tom Hardy, Kenneth Branagh, Cillian Murphy e il premio Oscar Mark Rylance. Con loro anche Harry Styles, cantautore britannico ed ex membro degli One Direction, anche lui nel cast. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare la Pagina Facebook Ufficiale e la scheda del film sul Sito Warner Bros. #DunkirkIT‬

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