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Domani 6 Luglio è la grande data: Spider-Man: Homecoming arriverà finalmente nei cinema per mostrare ai fan il primo film di Spider-Man ambientato nel Marvel Cinematic Universe. Un’evento epocale che i fan aspettano da anni, e che ha creato una enorme serie di aspettative: abbiamo visto il film in anteprima, e vogliamo svelarvi i motivi principali per cui siamo certi che queste non rimarranno deluse!
E’ MARVEL, CHE PIU’ MARVEL NON SI PUO’
I riferimenti al Marvel Cinematic Universe sono innumerevoli. Dalla già citata (leggete QUI) comparsa della società Damage Control, che a breve dovremmo veder tornare in una sit-com omonima ambientata anch’essa nel MCU ed in onda sul canale americano ABC, alla presenza di Tony “Iron Man” Stark (Robert Downey Jr.), Captain America (Chris Evans), Happy Hogan (Jon Favreau), Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), fino al muoversi dei personaggi sullo sfondo della Avengers Tower o della Avengers Facility, Spider-Man: Homecoming tenta continuamente di ricordarci che il Peter Parker di Tom Holland si muove nel MCU. I rapinatori usano le maschere degli Avengers per coprirsi il viso, i newyorkesi lavorano sui siti della distruzione aliena, Stark senior e Bruce Banner sono presenti sulle pareti della scuola di Peter come luminari della scienza, e molto, molto altro che gli spettatori avranno il piacere di scoprire pian piano.
NON E’ L’ENNESIMA ORIGIN STORY
Dalla trilogia di Sam Raimi ai due film di Marc Webb, Spider-Man: Homecoming è il sesto film di Spider-Man della Sony. Non solo i fan del personaggio, ma tutti ormai conoscono la storia di Peter: dal morso di un ragno radioattivo che gli ha conferito dei superpoteri, alla morte dello zio Ben, quella parte della storia è ormai data per scontata: solo alcuni brevissimi riferimenti inseriti velocemente in alcuni dialoghi ci fanno intendere che le origini di Spider-Man sono state comunque rispettate. C’è un rovescio della medaglia però: Da grandi poteri non derivano più grandi responsabilità: il nuovo Spider-Man è molto più spensierato dei precedenti.
I “VECCHI” PERSONAGGI SONO TUTTI “NUOVI”
I fan più accaniti del fumetto troveranno moltissimi dei personaggi più famosi dello Spider-verse (con alcune enormi sorprese che non vogliamo assolutamente svelare): la totalità dei comprimari però è stata traslata verso un 2017 che li attualizza e li adatta ad un contesto moderno. Il bullo Flash Thompson (Tony Revolori) ad esempio non è più un violento sportivo, ma un figlio di papà che aspira ad essere il primo della classe; il villain principale, l’Avvoltoio di Michael Keaton, è un futuristico cattivo dotato di armamenti alieni; la zia May (Marisa Tomei), forse il cambiamento più grande (e quello che, ne siamo sicuri, sarà il più pesante da digerire per i puristi), è una donna lontanissima dall’ideale della dolce e saggia vecchina che ricordiamo, sfociando in derive addirittura sexy. Il sostanziale (per alcuni versi anche brutale) snaturamento dei personaggi assume il carattere della necessità: Spider-Man: Homecoming ha traghettato Spider-Man ed il suo mondo in una nuova era.
E’ PIENO DI CITAZIONI
I riferimenti al fumetto ed al franchise nella sua totalità sono innumerevoli. A ciò che abbiamo detto riguardo la forte presenza del MCU nel film, aggiungiamo un’intera gamma di citazioni direttamente dal macroverso dell’arrampicamuri: a cominciare dai numerosi villain (Shocker, Mac “Lo Scorpione” Gargan, Phineas “Il Pensatore” Mason) ai comprimari sopra citati, da Flash Thompson a Betty Brant a Ned Leeds fino all’immancabile cameo di Stan Lee, continuando poi con alcune particolari features del nuovo costume che Tony ha donato a Peter, fino anche ad arrivare ad omaggiare goliardicamente alcune inquadrature iconiche dai precedenti film di Spider-Man. Senza dimenticare “l’invasione” verso altri franchise, da Star Wars al Flash della DC Comics. Le easter egg da ricercare nella pellicola sono praticamente infinite.
E’ UNO DEI POCHISSIMI RIUSCITI ESEMPI DI CINECOMIC-COMEDY
L’impianto comedy di Spider-Man: Homecoming è molto più ampio rispetto a quanto siamo abituati a vedere nei film del MCU: si ride spesso, non solo per la raffica di battute di Peter verso i suoi nemici. Una comicità sicuramente di livello adolescenziale (si tratta pur sempre di un teen-movie), ma ad ogni modo di certo efficace: siamo lontani dall’ironia elitaria di Joss Whedon, impossibile da spalmare su un film di più di due ore e quindi passibile di essere solamente centellinata all’interno di un’opera cinematografica, o dalla sguaiata volgarità di Deadpool, che in linea con il personaggio fumettistico diverte a suon di flatulenze e battute incentrate sul sesso. Spider-Man: Homecoming diverte in modo fresco e semplice, rispecchiando la spensieratezza del suo protagonista.
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Come sappiamo, i Marvel Studios e la Sony Pictures hanno scelto Tom Holland per interpretare il nuovo Spider-Man, mentre Jon Watts (Clown, Cop Car) è il regista di Spider-Man: Homecoming. Tempo fa vi abbiamo raccontato come si è giunti a queste decisioni. Il ruolo di zia May è stato assegnato a Marisa Tomei, mentre Zendaya Coleman interpreta Michelle. Nel cast anche Laura Harrier (Liz Allan), Jacob Batalon (Ned Leeds), Tony Revolori (Flash Thompson), Robert Downey Jr. (Tony Stark), Michael Keaton (l’Avvoltoio), Michael Barbieri (un amico di Peter), Kenneth Choi (il preside della scuola), Donald Glover, Logan Marshall-Green (Montana), Michael Chernus (il Riparatore), Martin Starr, Isabella Amara, Jorge Lendebork Jr., JJ Totah, Hannibal Buress, Abraham Attah, Michael Mando, Bokeem Woodbine (Shocker), Garcelle Beauvais, Tyne Daly, Angourie Rice, Martha Kelly e Jon Favreau (Happy Hogan). Jonathan M. Goldstein e John Francis Daley (Piovono polpette 2, Horrible Bosses, Come ti rovino le vacanze) sono gli sceneggiatori.
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