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Andy Warhol diceva che “tutti gli scandali aiutano la pubblicità, perché non c’è migliore pubblicità della cattiva pubblicità”, ed è proprio questo l’atteggiamento che Silvio Berlusconi sembra determinato ad adottare nei confronti di Loro, il film di Paolo Sorrentino dedicato alla sua figura pubblica e privata. In fondo, Berlusconi non può essere così ingenuo da pensare che ne verrà fuori un ritratto apologetico, anche perché Il divo ha dimostrato che Sorrentino è capace di analizzare una figura storica (Storia recente, ma pur sempre di Storia si tratta) con una combinazione di satira e approfondimento psicologico, critica e simpatia, quindi il risultato potrebbe essere simile, sotto alcuni aspetti.
Per Berlusconi, insomma, si tratta di limitare i danni e approfittare della situazione, poiché Loro potrebbe garantirgli una sorta di immortalità artistica che decenni di televisione commerciale non sono nemmeno in grado di sfiorare. Di conseguenza, l’ex Presidente del Consiglio è stato ben lieto di incontrare Sorrentino per parlare del film, come racconta Malcom Pagani su Il Messaggero: mostrarsi “alleato” del progetto, benedicendolo e supportandolo, è ben più fruttuoso che osteggiarlo.
Allegro e felice di poter parlare di cinema, Berlusconi non ha mancato di lusingare Sorrentino con prevedibile malizia:
Lei è un regista straordinario, il mio preferito in assoluto, ho visto tutti i suoi film, le metto a disposizione tutto quel che vuole.
E, come se non bastasse, ha offerto al cineasta napoletano la possibilità di girare il film “in casa sua”:
Se lo desidera le permetto di girare a Villa Certosa o nel mausoleo di famiglia ad Arcore.
Non sappiamo se Sorrentino accoglierà l’invito, ma di certo Berlusconi sarà ben contento di vedersi ritratto in un film del regista italiano più celebrato a livello internazionale (tra quelli in attività, ovviamente), con una distribuzione globale curata da Focus Features (per gli Stati Uniti), Universal Pictures (per l’Italia) e Pathé (per il resto del mondo). E chissà cosa dirà Berlusconi dell’interpretazione di Toni Servillo, chiamato a rielaborare le maschere dell’ex premier con il suo talento garbato e multiforme: scommettiamo che saranno parole di elogio?
Fonte: Il Messaggero
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