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Si stanno svolgendo proprio in questi giorni le ultime riprese ambientate in Italia di All the Money in the World, l’ultima fatica del regista Ridley Scott – ancora fresco del successo del suo Alien: Covenant –
I più curiosi si sono avvicinati al set di piazza Navona dove Scott ha appena terminato di girare la primissima scena del film (che scavando nel passato di una intera famiglia ripercorre i drammatici avvenimenti del rapimento di John Paul Getty III, avvenuto nel 1973, che scosse l’opinione pubblica italiana di quegli anni per le sue controverse vicende).
Il giovane Charlie Plummer (The Dinner) si è mosso all’interno di una fedele ricostruzione di quegli anni (arricchita da 40 automobili d’epoca e ben 300 figuranti in costume); nel cast del film fanno parte i grandissimi nomi di Kevin Spacey (il protagonista, John Paul Getty I), Michelle Williams (Gail Getty, la madre del ragazzo rapito), Mark Wahlberg, Timothy Utton ed anche molti italiani, fra cui Marco Leonardo e Giulio Base.
Ridley Scott ha risposto alle domande della stampa sul film.
Cosa la ha spinta a girare questo film? Cosa la ha attratta?
Sicuramente la sceneggiatura. Ho letto il copione in aereo, durante le riprese di Alien: Covenant, ed ho subito pensato che fosse uno dei migliori che abbia mai letto, mi è rimasto dentro. Dopo un film così”grande”, sentivo il bisogno di fare qualcosa con questo tono: un’opera contenuta e molto, molto buona.
Il film racconterà un arco di circa 5 mesi, concentrandosi sull’evento del rapimento di John Getty III visto attraverso gli occhi dei suoi familiari, principalmente John Paul Getty Sr e Gail Getty. Si tratta di una storia tragica, derivante da un insieme di sfortuna e di decisioni sbagliate
La famiglia è stata coinvolta nel progetto?
Non direttamente, ma sono certo che tutte le dovute conversazioni con la famiglia siano avvenute, altrimenti il progetto non sarebbe stati nemmeno considerato. Non vogliamo rischiare di dover chiudere il set per una querela!
Il titolo, All The Money in the World, sembra contenere un implicito “ma..”
In inglese All the money in the world è un’espressione iconica usata da molti anni, forse secoli, in risposta alla domanda “Quanti soldi ha?”, tutti i soldi del mondo. È un modo di dire. L’altra idea era chiamarlo semplicemente Getty, ma sarebbe sembrato un biopic e non è questo il caso.
A proposito di soldi: la vicenda ebbe un fortissimo impatti sul pubblico italiano anche per le enormi somme coinvolte, soprattutto nel difficile contesto economico degli anni ’70 in Italia. Il film si soffermerà anche sulla situazione del paese in quel periodo?
In realtà il film non avrà un carattere storico. E’ più una storia personale raccontata in tono epico, non si addentrerà nei problemi economici dell’Italia del tempo.
Come verranno rappresentati i criminali che hanno commesso il fatto?
Non vorrei che passasse come un insulto, ma partirò dall’esplorazione dell’ambiente e della cultura calabrese: quando i rapitori, di fronte a due negoziatori come John Paul Getty Sr. e Fletcher Chase, il personaggio interpretato da Mark Wahlberg, si sono resi conto di aver fatto il passo più lungo della gamba, si sono rivolti al calabrese Saverio Mammoliti, un criminale più “sofisticato”. Un trafficante di droga che riuscì a fuggire con i soldi del riscatto, riuscendo a tratte il massimo profitto dalla storia.
Com’è stato raccontare una storia come questa, tratta da eventi realmente accaduti e così distante dal genere sci-fi?
E’ stato semplice. Sono forte dell’esperienza de Il Gladiatore, un direttore di un dipartimento dell’università di Cambridge mi scrisse addirittura una lettera per ringraziarmi di aver aiutato i suoi ragazzi a ritrovare interesse per la storia romana.
Ho frequentato per 7 anni la scuola d’arte prima di dedicarmi al cinema, sviluppando un buon occhio ed una buona memoria fotografica, che mi permettono di non dover spendere mesi in ricerche.
In pre-produzione è stato usato del materiale video autentico del periodo, come le tristemente famose interviste rilasciate dalla madre del ragazzo, Gail?
Si, ci siamo affidati molto a materiali del genere. Michelle Williams è un’attrice fantastica ed è solita fare molte ricerche, quindi lei stessa si è documentata su tutto il materiale disponibile su Gail. La madre di John Paul Getty III era un personaggio particolare: una donna molto pragmatica, sensibile e tenace, figlia di un giudice, ex atleta; cambiò abitudini quando il marito venne a lavorare per il padre a Roma: più soldi, alcool, fino alla separazione.
Cosa può dirci sugli attori del cast?
13 mesi fa leggendo la sceneggiatura pensai subito a Kevin Spacey, anche riguardo all’aspetto fisico. Michelle Williams è un’attrice che ho osservato per anni, plurinominata agli Oscar, di grande talento, sicuramente dotata dell’intelligenza e dell’autorevolezza che servono al ruolo.
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