Coco il film d’animazione diretto da Lee Unkrich (Toy Story 3) arriverà nelle sale italiane il 21 dicembre. Nel frattempo è stato rilasciato un bellissimo poster con raffigurato Dante, il cagnolino di Miguel il protagonista della pellicola.
Inoltre è stato realizzato dalla Disney/Pixar un video speciale intitolato: “Il pranzo di Dante” (Dante’s Lunch – A Short Tail) che racconta la divertente avventura del cane mentre insegue un osso molto, ma molto strano.
Qui sotto video e poster di Dante:
Ecco la sinossi:
Il protagonista è il dodicenne Miguel, che vive in un villaggio messicano vivace e chiassoso, ma fa parte di una famiglia di calzolai che odiano la musica. Per anni, i Rivera hanno bandito la musica perché convinti di esserne maledetti; il bis-bisnonno di Miguel, infatti, abbandonò la moglie Imelda alcuni decenni fa per seguire i suoi sogni di cantante, lasciando la donna alla guida della produzione dei Rivera, ora molto fiorente. Da quel momento, la famiglia rifiutò qualunque legame con la musica.
Ma Miguel cova il desiderio segreto d’intraprendere la carriera musicale, ispirato dal suo cantante preferito, lo scomparso Ernesto de la Cruz. Quando il ragazzino scopre un’incredibile legame con il suo idolo, comincia a emularlo ed entra accidentalmente nel Regno dei Morti. In un bellissimo e coloratissimo aldilà, Miguel incontra le anime della sua famiglia, tutte molto vivaci, compresa la bis-bisnonna Imelda. Accompagnato da uno spirito scheletrico e imbroglione (ma amichevole) chiamato Hector, il ragazzino ne approfitta per andare in cerca di De La Cruz, cercando di guadagnare la benedizione della sua famiglia e di tornare nel Regno dei Vivi prima che scada il suo tempo.
Coco sarà un musical, ma non nel senso tradizionale (e disneyano) del termine. Il regista ha affermato che non vedremo i personaggi passare all’improvviso dai dialoghi alla musica; piuttosto, sarà un film «ambientato sullo sfondo della performance musicale», anche se per il momento non è ben chiaro cosa intenda. Inoltre, non racconterà solo la storia di una singola famiglia, ma di un’intera cultura:
“Il giorno in cui John Lasseter ha dato il via libera a questo film, ho sentito immediatamente questo grande peso sulle mie spalle, perché sapevo che avremmo fatto qualcosa di diverso da tutto ciò che abbiamo fatto in passato alla Pixar, e che per la prima volta avremmo avuto l’enorme responsabilità di rendere giustizia a questa cultura, senza scivolare in stereotipi o cliché”.
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