Recensione a cura di Adriano Ercolani, New York.
Finalmente anche la serie di Cars può vantare un film degno dello standard altissimo degli altri prodotti Pixar. Se infatti i primi due episodi mancavano in qualche modo soprattutto della solidità narrativa capace di elevare di conseguenza il livello emotivo del prodotto, Cars 3 possiede invece una storia efficace, fluida, che mantiene molti dei temi portanti dei precedenti capitoli riproponendoli però in una trama spumeggiante senza però essere mai dispersiva.
Il tempo che passa e avversari sempre più competitivi – soprattutto a livello tecnologico – spingono Saetta McQueen ai limiti del ritiro, soprattutto a causa di un brutto incidente. La possibilità di continuare a correre è data da un nuovo sponsor, che vuole allenarlo usando le macchine e i computer più sofisticati ma soprattutto sfruttarlo per la sua fama, facile da rendere un brand per il mercato. Ecco allora che a Saetta non resta che tornare alle origini, cercare le radici più profonde di ciò che significa veramente essere una macchina da corsa. Lo farà insieme al suo nuovo trainer Cruz, bravissima a motivarlo ma molto meno sicura quando si tratta di scendere in pista e gareggiare veramente…
Prima di tutto Cars 3 è un commovente omaggio alla memoria di Paul Newman, che aveva dato voce a Doc Hudson, il trainer di Saetta nel primo episodio. Il film ne esalta la passione per le auto e lo spirito di appartenenza a una comunità, temi già esplorati in precedenza ma che stavolta sono anche sostanziali alla storia: il ritorno all’antico non è soltanto un’operazione nostalgica ma ha l’intenzione precisa di inserire i personaggi in un contesto più grande, mitico, quello a cui in maniera traslata appartiene appunto la figura di Newman, uno dei più grandi attori (e uomini) della storia del cinema.
Diretto da Brian Fee, Cars 3 a livello estetico è notevolmente più spettacolare e adrenalinico. Il pubblico di piccini che aveva amato il primo episodio, ormai “vecchio” di undici anni, adesso è cresciuto, e il film lo tiene a mente perfettamente. Le atmosfere più “adulte” sono espresse da colori e ambientazioni notturne, il tutto inserito in un senso dello spettacolo che si fa quasi furioso nelle scene di corsa. Allo stesso tempo però le tematiche e i buoni sentimenti, espressi in questo caso in maniera più articolata, sono capaci di arrivare ancora una volta agli spettatori più giovani.
In più Cars 3 propone anche un discorso sull’uguaglianza che riesce a trasformare in un sorprendente snodo narrativo, efficacissimo per settare gli episodi della serie a venire (no spoiler ovviamente!). Tornando a un’analisi squisitamente visiva, se il primo episodio si era dimostrato all’avanguardia nell’inserire personaggi animati dentro set naturali dal realismo folgorante, il livello raggiunto in questo terzo capitolo lascia addirittura esterrefatti.
Nel mescolare con notevole lungimiranza passato e presente, nostalgia e visione, sentimenti e action, Cars 3 prova che la Pixar anche quando deve continuare sfruttare i suoi brand più commerciali sa realizzare opere di fattura elevata, che non puntano magari sull’originalità ma sanno inserire dentro il racconto freschezza e tematiche assolutamente degne di attenzione. In tempi recenti Alla ricerca di Dory lo aveva messo in luce, e Cars 3 arriva a ribadirlo in tutta la sua potenza espressiva.
Cars 3 farà il suo ingresso nelle sale italiane il 14 settembre. QUI trovate la pagina Facebook italiana del film.
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