Il CEO della Walt Disney, Bob Iger, durante un incontro con gli impiegati della ABC tenutosi ieri a New York ha svelato che un gruppo di hacker è riuscito a mettere le mani su uno dei prossimi film dello studio, senza rivelarne il nome.
Gli hacker hanno dichiarato che prima avrebbero messo online i primi cinque minuti del film, seguiti da spezzoni da venti minuti l’uno, se lo studio non pagherà un considerevole riscatto in Bitcoin.
Secondo quanto scoperto da Deadline il film in questione è Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar. THR inoltre riporta che le voci del furto di una copia di lavorazione di Star Wars: Gli ultimi Jedi, che erano state diffuse la settimana scorsa, sono false.
La Disney non ha intenzione di pagare il riscatto e al momento sta collaborando con l’FBI.
La notizia arriva a poche settimane dal furto di 10 dei 13 episodi della quinta stagione di Orange Is the New Black. A fine aprile il misterioso TheDarkOverlord, non sappiamo se si tratta di un hacker o di un gruppo di pirati informatici, ha pubblicato su The Pirate Bay sei settimane prima dal lancio ufficiale la premiere della stagione dello show, seguita poi da altre nove puntate quando la piattaforma si è rifiutata di pagare.
La stessa persona ha inoltre rubato episodi dei nuovi show della FOX, IFC, NAT GEO e ABC da uno studio di post-produzione, i Larson Studios, alla fine del 2016. TheDarkOverlord ha chiesto ai Larson 30 Bitcoin, ovvero 45mila dollari per non pubblicare i film e le serie tv di cui è entrato in possesso.
Considerando il modus operandi di TheDarkOverlord probabilmente il furto di Pirati 5 è stato commesso da un altro gruppo/persona. Il problema sarà risalire alla sua identità. Come spiega a Deadline Hector Monsegur, Director of Security Assessments per i Rhino Security Labs, ex hacker e informatore dell’FBI:
“E’ quasi impossibile perché ci sono hacker provenienti da un po’ dappertutto. Inoltre sono consapevoli delle tecniche per rintracciarli. Quindi puoi avere un hacker egiziano che usa del software russo, così sembra che sia un russo ma in realtà è un egiziano”.
Quel che è certo è che se il film finirà online lo studio subirà un duro colpo al box office come testimoniano gli incassi registrati da film come X-Men: Le origini Wolverine, era trapelata una copia di lavorazione senza gli effetti speciali, o I Mercenari 3.
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