Recensioni Festival

Okja, la recensione del film di fantascienza pro vegetariani che Netflix ha portato a Cannes

Pubblicato il 19 maggio 2017 di Andrea D'Addio

Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal e Paul Dano, ma il vero protagonista è un maiale gigante…

Mangiare carne. Sempre di più e sempre più gustosa. Questo è il proposito della multinazionale Mirando capitanata da Lucy (Tilda Swinton) che, per riuscirci, ha creato in laboratorio un nuovo, gigante maiale che abbatta i costi di produzione e delizi il palato dei suoi consumatori. Per salvare però l’apparenza e fare credere a tutti della naturalezza della (nuova) razza, ventisei esemplari vengono mandati in altrettante fattorie sparpagliate nel mondo con l’idea di vederne lo sviluppo dieci anni dopo e fare un concorso che premi quello cresciuto meglio. Uno dei cuccioli è Okja, si trova nell’omonima cittadina sudcoreana ed è stato allevato da Mija, una ragazzina rimasta orfanda da diverso tempo. Dieci anni dopo la Mirando viene a riprendersi il maiale. Mija non ci sta, ma nulla può contro una multinazionale così potente, non almeno finché un gruppo di animalisti non decide di unirsi a lei…

Ad inizio Festival di Cannes, il Presidente di giuria Pedro Almodóvar ha affermato che:” Sarebbe un paradosso se venisse data la Palma d’oro ad un film non destinato alla sala“. Si riferiva ai due film prodotti da Netflix presenti in concorso, The Meyerowitz Stories e Okja. Si è scatenato un certo putiferio mediatico. Perché invitare film a cui il Presidente di giuria non premierebbe a prescindere? Il problema, almeno con Okja, non si pone. La pellicola di Bong Joon-ho è visivamente molto affascinante e pensare che dopo il Festival non sarà più visibile sul grande schermo è un peccato. Narrativamente però il film non ha nulla di memorabile, riesce  a mantenere un tono grottesco senza penalizzare la credibilità dei suoi personaggi e insiste, senza essere troppo didascalico, sul male rappresentato dagli allevamenti intensivi, eppure sa tutto di già visto, da La carica dei 101 a Babe – Maialino coraggioso. Da una produzione che ambisce a portare avanti un modo diverso di vivere il cinema ci si aspetta anche un modo un po’ più originale di raccontarle, quelle storie.

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