Cinema Noi fan dell'horror

Universal Monsters: Boris Karloff, un mostro gentiluomo

Pubblicato il 10 aprile 2017 di Filippo Magnifico

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I protagonisti dei grandi classici horror targati Universal Pictures sono pronti per rivivere sul grande schermo! Con La Mummia, il reboot interpretato da Tom Cruise, Annabelle Wallis, Sofia Boutella, Jake Johnson in arrivo nelle nostre sale l’8 giugno 2017, verrà ufficialmente inaugurato l’Universo cinematografico dei mostri della Universal. Un universo condiviso su modello Marvel, animato però da figure che sono molto lontane dai classici supereroi. Il passato, però, non va dimenticato. Proprio per questo la redazione di ScreenWEEK.it ha deciso di condurvi lungo un viaggio nostalgico e terrificante, alla scoperta di pellicole che hanno lasciato un solco indelebile nella storia del cinema e di personaggi affascinanti come Dracula, Frankenstein, La Mummia, La Moglie di Frankenstein. Nell’ultimo appuntamento vi abbiamo parlato del grandissimo Bela Lugosi, oggi è il turno del suo rivale cinematografico: Boris Karloff.

William Henry Pratt nasce a Londra il 23 novembre 1887 ed è molto fortunato, perché capisce subito la sua vocazione. Il mondo è pieno di persone che impiegano gran parte della loro vita cercando una strada, cercando di capire cosa vogliono diventare ma non il giovane William. Lui sa bene cosa vuole fare e sa bene cosa gli interessa più di ogni altra cosa: il teatro, la recitazione. I suoi genitori, però, non la pensano così. Loro hanno altri piani per il loro bambino, piani che comprendono un’educazione classica e una carriera in linea con la loro (sono diplomatici). Così, dopo alcune esperienze teatrali, William mette da parte al sua vocazione e si iscrive al King College, con scarsi risultati, perché non è quello che vuole fare, perché lui ha già le idee molto chiare.

I genitori a quel punto decidono di metterlo di fronte ad un bivio particolarmente difficile: continuare gli studi, rinunciando definitivamente alla recitazione, o lasciare casa per esaudire il suo sogno. William, ovviamente, sceglie la seconda opzione e parte con una valigia piena di speranze e aspettative verso il Canada.

Arrivato a Vancouver, nel 1909, legge per caso l’annuncio di un agente teatrale di Seattle e decide di presentarsi con il nome d’arte Boris Karloff, mentendo sulla sua esperienza professionale ed ottenendo un ruolo da protagonista che si rivela disastroso ma gli permette di capire che quello dell’attore è un mestiere che richiede molta pratica e dedizione, che non si può improvvisare. E Boris si impegna sul serio, passa gli anni successivi recitando all’interno di diverse compagnie teatrali, arrivando a recitare più di 100 ruoli in appena 50 settimane.

Nel 1919 arriva la prima esperienza sul grande schermo, con un piccolo ruolo nel film Il forzato di Caienna (The Lightning Raider), diretto da George B. Seitz. Continua ad alternare teatro e cinema, per lo più con piccole parti fino al 1931, anno in cui ottiene il cosiddetto ruolo di una vita.

Il regista James Whale cerca un protagonista per il suo prossimo film, Frankenstein, dopo il rifiuto di Bela Lugosi, poco interessato ad un ruolo praticamente muto e che oltretutto implica il dover nascondere il suo bel volto sotto un pesante trucco. Whale nota Karloff e soprattutto nota la sua fisicità imponente, minacciosa, in poche parole perfetta. Con l’aiuto del grande Jack Pierce Boris Karloff diventa, così, il mostro di Frankenstein, entrando per direttissima nell’olimpo delle icone horror e dando vita ad una collaborazione con la Universal che comprende atri grandi titoli come La mummia (1932), La moglie di Frankenstein (1935), Il figlio di Frankenstein (1939) e La iena – L’uomo di mezzanotte (1945).

Passato il periodo d’oro della Universal, Karloff non riesce però ad oltrepassare gli stretti confini del cinema di genere, proponendosi al pubblico in ruoli decisamente distanti dalla sua indole pacifica, gentile e sensibile. Ottiene un grande successo grazie alla produzione di Broadway di Arsenico e vecchi merletti e successivamente decide di tornare in Europa. Lì continua a recitare in pellicole considerate di serie B, destinate a diventare dei veri e proprio cult ma purtroppo non capite fino in fondo dal pubblico e dalla critica dell’epoca. Tra queste ricordiamo I tre volti della paura, del grande regista nostrano Mario Bava e I maghi del terrore di Roger Corman. Tornato in America, Boris Karloff continua a recitare sul grande schermo, in film discutibili che gli offrono ruoli minori che hanno il retrogusto amaro della parodia.

Il 2 febbraio 1969 muore a Midhurst, un piccolo paese della contea del West Sussex, in Inghilterra. Il suo corpo viene cremato e le sue ceneri sparse nel giardino delle rimembranze di Guildford, nel Surrey, lasciando intatto il suo mito, destinato a diventare eterno.

Per oggi è tutto. Rimanete sintonizzati sulle nostre frequenze, perché la prossima settimana ci sarà la seconda tappa di questo viaggio che vi porterà alla scoperta dell’Universo dei Mostri della Universal. Vi invitiamo anche a seguire la pagina Facebook Universal Monsters Universe, in grado di placare la vostra sete di orrore classico, senza dimenticare l’hashtag #MonsterSW, indispensabile per rimanere costantemente aggiornati sul nostro viaggio.

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