Il concetto di “memoria” è una componente essenziale del Cinema. Sin dai suoi esordi la Settima Arte non ha fatto altro che stampare in maniera indelebile dei ricordi, dei pensieri, delle idee da trasmettere alle generazioni future. Certo, non esiste uno scambio diretto tra schermo e spettatore ma a colmare questa lacuna ci ha pensato la fantascienza, ipotizzando scenari in cui le nostre parole, le nostre memorie sono in grado di durare in eterno.
Serie come l’acclamato Black Mirror di Charlie Brooker hanno immaginato un futuro non troppo distante dal nostro, in cui ogni cosa che vediamo o sentiamo può essere registrata e immagazzinata su una memoria esterna collegata direttamente con il nostro cervello (si veda, appunto, l’episodio ‘Ricordi pericolosi’ della prima stagione di Black Mirror). C’è chi, come Kathryn Bigelow, ha portato sul grande schermo quella che si può benissimo definire un’assuefazione da ricordi (altrui) con il bellissimo Strange Days.
Cinema e fumetto si uniscono in Superman, altra pellicola dove il ricordo e l’interazione con le memorie altrui assume un ruolo importantissimo (Kal-El riesce a comunicare con il padre defunto attraverso i cristalli di Krypthon, che hanno conservato le sue memorie e sono pronti ad attivarsi con la giusta domanda).
Un giorno sarà possibile trasferire la nostra coscienza su computer o su dispositivo, proprio come successo in titoli come Transcendence o Humandroid. Un giorno sarà possibile avere un dialogo con noi stessi o per meglio dire con il nostro passato, un giorno la nostra voce, il nostro pensiero, sarà in grado di comunicare con le persone a noi più care, superando barriere (come la vita e la morte) che ora ci sembrano insormontabili.
Quello che finora abbiamo visto solo sul grande schermo potrebbe presto diventare realtà, grazie ad un progetto a breve protagonista di una campagna crowdfunding su Kickstarter. Il suo nome è Memori e nasce da un’idea di Nunzio Fiore, 40 anni, milanese, la cui esperienza è stata sempre a cavallo tra la tecnologia e le emozioni: programmatore e scrittore, ha unito la sua passione per l’hi-tech alla didattica insegnando robotica ai ragazzi.
Ma cos’è Memori? Possiamo scoprirlo grazie a questo video:
Memori srl, startup di Bologna fondata da Nunzio Fiore, già co-founder di coders51, azienda bolognese specializzata in piattaforme complesse Web, mobile e IoT, ha dato vita a questo progetto: un “cassetto dei ricordi” digitale che trasforma il pensiero in un’esperienza interattiva. Memori, è un oggetto dalle forme semplici ed essenziali, che ricordano quelle di uno scrigno stilizzato. All’interno di Memori è possibile inserire testo, immagini e registrazioni audio, ma ciò che lo rende davvero unico sono due funzioni essenziali che trasformano i ricordi in un’esperienza.
Memori è in grado, tramite un sistema di tag, di riconoscere gli oggetti che vi si poggiano sopra, recuperando automaticamente i ricordi legati all’oggetto stesso o alla persona che vi è associata. Collegandosi a Memori tramite computer o smartphone, l’utente può anche interagire con chi ha registrato il proprio pensiero, come in una chat. Dall’altra parte dello schermo un sofisticato algoritmo, che ha imparato a rispondere come la persona che l’ha istruito, permette all’utente di interagire con il pensiero, con i ricordi e vivere delle affascinanti esperienze immersive.
La tecnologia alla base di Memori è stata sviluppata attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto da Nunzio, supportato dal team di coders51 e altri professionisti del settore IoT e nel campo dei bot adattivi: quei sistemi che riescono a interpretare le richieste dell’utente e a fornire risposte precise e pertinenti. Con Memori questa tecnologia si eleva a un livello emozionale: parlare con Memori significa interagire con chi, anziché servizi, vuole condividere il proprio pensiero.
Le applicazioni di Memori si basano sui ricordi positivi, sulle esperienze e sulla distanza, sia spaziale che temporale: è possibile, per esempio, registrare i propri stati d’animo alla nascita di un figlio, o quelli del giorno in cui ha iniziato a camminare, e recuperarli, o condividerli, il giorno in cui diventa maggiorenne. I ricordi si possono associare alle prime scarpe, che saranno riconosciute da Memori, o da qualsiasi oggetto che può rievocare un momento. Con Memori si possono anche creare delle istantee della propria crescita emozionale e riscoprirle dopo anni, per rivedere e rivedersi nei contenuti di Memori.
È possibile affidare a Memori le proprie risposte sui grandi temi del pensiero come la vita, l’amore, le sfide, gli obiettivi, gli insegnamenti o i consigli, e lasciare che le persone possano scoprirle: cosa vorrei dire a mia figlia il giorno in cui è nata, quando ancora non può capirmi? Affetti distanti o amici di una vita possono ricevere in Memori un prezioso scrigno dei ricordi interattivo in grado di evocare, senza limiti nel tempo, l’impronta che abbiamo lasciato per loro.
Una delle caratteristiche fondamentali di questo oggetto, è l’indipendenza da dispositivi, sistemi operativi, servizi o piattaforme, che potrebbero non esistere tra anni o potrebbero basarsi su standard differenti: con Memori si ha la certezza che nel tempo sarà sempre possibile accedere alle esperienze che vi sono state memorizzate.
Il concept, nato da un’idea di Nunzio Fiore, è stato sviluppato nelle funzionalità e nel design da Eugenia Vallini (eudesign): art director e designer appassionata di tecnologia e cyberpunk, che ha creato l’identità di Memori e ne cura la comunicazione. Memori è già una realtà sotto forma di prototipo, le prime unità sono state realizzate attraverso stampa 3d e sviluppate su componentistiche di sviluppo con l’ausilio dell’azienda tryeco.com. La produzione industriale di Memori e il lancio in tutto il mondo sarà supportata da una campagna su Kickstarter che partirà nelle prime settimane di maggio. Le consegne delle prime unità avverranno entro la fine del 2017.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare questi link:
– Sito ufficiale (getmemori.com)
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