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I protagonisti dei grandi classici horror targati Universal Pictures sono pronti per rivivere sul grande schermo! Con La Mummia, il reboot interpretato da Tom Cruise, Annabelle Wallis, Sofia Boutella, Jake Johnson in arrivo nelle nostre sale l’8 giugno 2017, verrà ufficialmente inaugurato l’Universo cinematografico dei mostri della Universal. Un universo condiviso su modello Marvel, animato però da figure che sono molto lontane dai classici supereroi. Il passato, però, non va dimenticato. Proprio per questo la redazione di ScreenWEEK.it ha deciso di condurvi lungo un viaggio nostalgico e terrificante, alla scoperta di pellicole che hanno lasciato un solco indelebile nella storia del cinema e di personaggi affascinanti come Dracula, Frankenstein, La Mummia, La Moglie di Frankenstein. Nel settimo appuntamento vi abbiamo parlato del vero padre di gran parte dei Mostri Universal: Jack Pierce, oggi torniamo a parlare di film e, perché no, di teatro con Il Fantasma dell’Opera.
Per parlare de Il fantasma dell’opera, diretto nel 1943 da Arthur Lubin, è necessario tornare indietro nel tempo, nei primi anni ’20, periodo d’oro del cinema muto. Il presidente degli Universal Pictures Carl Laemmle si trova in Francia e lì conosce Gaston Leroux, poeta, giornalista e scrittore francese ma soprattutto autore de Il fantasma dell’Opera. Laemmle si innamora subito di quel libro e decide di comprarne i diritti per realizzarne un lungometraggio con protagonista l’uomo dai 1000 volti Lon Chaney, Sr. I lavori cominciano nel 1924 e comprendono la realizzazione di uno dei set più imponenti mai visti negli Universa Studios, lo Stage 28, il cui scopo era “semplicemente” uno: ricreare la Francia in quel di Hollywood con una perfetta ricostruzione dell’Opéra national de Paris. Missione, ovviamente, compiuta.
Con un set a dir poco incredibile le riprese del film possono finalmente iniziare ma, purtroppo, le cose non vanno per il verso giusto e la lavorazione del primo Fantasma dell’Opera si rivela particolarmente turbolenta, con un’atmosfera tesissima sul set e un rapporto decisamente non idilliaco tra il regista Rupert Julian e la star Lon Chaney, Sr, un ritorno in sala di montaggio in seguito ad una prima accoglienza tiepida e molto altro. Ciononostante il film si rivela un grandissimo successo, uno degli ultimi trionfi del cinema muto e, successivamente, uno dei primi successi del cinema sonoro. Proprio così, nel 1930, con l’avvento del cinema sonoro, la Universal decide di riportare il film in sala in una veste inedita, con una traccia sonora sincronizzata e realizzata per l’occasione.
Passano gli anni e la Universal si impone come regina incontrastata del genere horror, grazie a titoli come Dracula, La Mummia, L’Uomo Invisibile e L’Uomo Lupo. Ecco, quindi, che nel 1935 viene annunciato il remake de Il Fantasma dell’Opera. Per l’occasione si decide di cambiare la storia, ambientandola nel presente e trasformando il protagonista in un ex soldato, traumatizzato dagli orrori della Prima Guerra Mondiale, che si convince di avere il volto orribilmente sfigurato. Un’idea successivamente scartata a favore di un’opera più fedele al plot originale ma con una sostanziale differenza: i due protagonisti, Erique (il fantasma) e il giovane soprano Christine, sarebbero stati padre e figlia. Anche questa idea viene scartata perché “troppo incestuosa” ed ecco che i due diventano nuovamente una giovane donna e un “mostro” innamorato di lei. C’è anche un regista, Arthur Lubin, manca solo il protagonista, colui che deve portare sul grande schermo l’orrore, la sofferenza e il tormento di Erique.
Dopo aver preso in considerazione nomi come Cesar Romero, Boris Karloff, Feodor Chaliapin, Charles Laughton, la scelta cade su Claude Rains, già comparso in grandi successi come L’Uomo Invisibile e L’Uomo Lupo. L’attore accetta ma ad una condizione: il suo volto non deve scomparire sotto un pesante make-up. Ecco, quindi, che interviene il grande Jack Pierce che, prova dopo prova, trucco dopo trucco, riesce ad accontentare la star. Il ruolo di Christine DuBois viene invece affidato alla giovane Susanna Foster, bellissima e con una voce straordinaria, in grado di soddisfare tutte le esigenze che il personaggio impone. Per l’occasione si decide di utilizzare nuovamente lo Stage 28, che è sempre rimasto lì e, vista la bellezza, è stato utilizzato anche in altre pellicole come ad esempio Dracula. Le musiche vengono affidate a Edward Ward e il film arriva sul grande schermo nel 1943, con tutto lo splendore che il Technicolor è in grado di offrire.
Un esordio all’insegna dell’orrore in tutti i sensi. La prima proiezione non viene accolta nel migliore dei modi e la Universal trema. C’è chi critica un’effettiva mancanza di orrore visto il genere, a favore delle musiche e di un’esperienza teatrale che si rivela la vera forza del film. Solo un piccolo spavento, però, perché nel giro di pochissimo tempo Il Fantasma dell’Opera si rivela un grandissimo successo, proprio per quelli inizialmente indicati come punti deboli. Per il pubblico dell’epoca si tratta di un’esperienza unica, un misto di orrore, romanticismo, musica, in grado di soddisfare i sensi e la voglia di spettacolarità insita in ognuno di noi.
Per oggi è tutto. Rimanete sintonizzati sulle nostre frequenze, perché la prossima settimana ci sarà la seconda tappa di questo viaggio che vi porterà alla scoperta dell’Universo dei Mostri della Universal. Vi invitiamo anche a seguire la pagina Facebook Universal Monsters Universe, in grado di placare la vostra sete di orrore classico, senza dimenticare l’hashtag #MonsterSW, indispensabile per rimanere costantemente aggiornati sul nostro viaggio.
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