Recensione a cura di Adriano Ercolani, New York.
Quante volte si è letto in una recensione, in particolar modo quando ci si riferisce al thriller o all’horror, che il cinema di genere è capace di contenere dietro la facciata del puro intrattenimento anche un’analisi critica della società contemporanea?
Se questo è un discorso che può indubbiamente essere accostato a numerosi lungometraggi negli ultimi tempi tuttavia nessuno di essi è riuscito a proporlo con la forza dirompente di Scappa – Get Out. Fin dalle prime scene l’esordio alla regia dell’attore comico (!) Jordan Peele riesce a catturare lo spettatore grazie al crescendo perfettamente calibrato di un’atmosfera angosciosa e insieme perfettamente plausibile. L’inferno in cui si viene a trovare suo malgrado il protagonista Chris (prova magistrale del giovane Daniel Kaluuya) è fatto di tranquille strade di campagna, di lussuose villette isolate, di famiglie benestanti le cui vedute liberal sono anche più inquietanti delle opinioni conservatrici dei loro opposti ideologici. La superficie fragile della normalità in Get Out non s’incrina per lasciar trasparire il male, è essa stessa il male. I ribaltamenti di prospettiva che svelano la vera identità dei personaggi in scena sono soltanto funzionali al genere cinematografico, perché fin dal principio il pubblico può “sentire” l’orrore pulsante di un tessuto sociale – ma prima ancora mentale – marcio.
Quando si affronta il tema del razzismo nella società americana quasi sempre l’approccio scelto è quello più rassicurante del racconto al passato, con l’intento di mostrarlo presente ma in un tempo “altro”. Un esempio di questo processo di distanziamento storico è il pur convincente Il Diritto di Contare, nelle sale italiane in questi giorni. Get Out al contrario ha il coraggio di metterlo in scena tra le maglie del nostro presente, sviscerando il perbenismo ipocrita di un modo di vedere “bianco” che sconfina nel paternalismo odioso, avvalorato dal politicamente corretto. Peele, autore anche della sceneggiatura, sbugiarda questo velo di menzogna con un film agghiacciante, lucidissimo nell’esposizione delle psicologie, provocatorio quando costringe lo spettatore a sorridere anche dell’ottusità dell’opposto punto di vista, quello afroamericano che forse si è ormai adagiato all’idea di essere semplicemente “accettato”.
Dopo la notevole esperienza cinematografica di Split anche Get Out – senza dubbio più scioccante del film di M. Night Shyamalan – conferma che il thriller ha ancora molto da raccontare quando affronta le contraddizioni del nostro presente. Jordan Peele lo ha fatto con una maturità e competenza sorprendenti per un esordiente, confezionando quello che forse è il miglior film di questo inizio di 2017.
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Nel cast troviamo Daniel Kaluuya (Sicario), Allison Williams (Girls), Catherine Keener (Captain Phillips), Bradley Whitford (Quella casa nel bosco), Caleb Landry Jones (la serie X-Men), Milton “Lil Rel” Howery (The Carmichael Show), Betty Gabriel (La notte del giudizio: Election Year), Marcus Henderson (Il drago invisibile) e Keith Stanfield (Straight outta Compton). Scritto e diretto da Jordan Peele, Get Out ha fatto il suo ingresso nelle sale americane il 24 febbraio 2017 mentre in Italia arriverà il 18 maggio distribuito da Universal Pictures.
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