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Definito da Christopher Nolan il suo film più sperimentale, Dunkirk è una pellicola sulla suspense, sulla corsa contro il tempo, dove la paura con cui gioca il regista è più ‘intellettuale’.
“Era importante per me in questo film trovare una narrazione che evitasse o cancellasse tutte le convenzioni, tutti i cliché delle strutture dei film di Hollywood. Amo i film di Hollywood, ne ho fatti per anni. Ma ho voluto provare a lavorare in un modo in cui non mi era permesso usare questi strumenti”
La storia di Dunkirk verrà raccontata attraverso tre punti di vista. Il filmaker ha spiegato alla rivista francese Premiére:
“L’aria (gli aerei), la terra (sulla spiaggia) e il mare (l’evacuazione via mare). Per i soldati impegnati nel conflitto, gli eventi si svolgono su diverse scale temporali. Sulla terra, alcuni hanno trascorso una settimana bloccati sulla spiaggia. In acqua, gli eventi sono durati al massimo un giorno; e se volavate verso Dunkerque, gli Spitfire britannici (un caccia monoposto) potevano trasportare carburante solo per un’ora. Per mescolare queste diverse versioni della storia, abbiamo dovuto mescolare gli strati temporali. Ecco quindi la struttura complicata; anche se la storia, ancora una volta, è molto semplice”
Il regista ha mostrato diversi film alla sua troupe per spiegargli quello che stava cercando di fare, da Vite vendute a Greed (1917) a Salvate il soldato Ryan, ma sopratutto dei classici muti e delle pellicole di Robert Bresson.
“Ho riguardato dei film di guerra degli anni ’40 e ’50 per via del tema, ma da un punto di vista produttivo, ho trascorso molto tempo nel rivedere i film muti per le scene di folla – il modo in cui si muovono gli extra, si evolvono, come lo spazio viene messo in scena e come le telecamere lo catturano, l’uso dei punti di vista. Per la narrazione di Dunkirk ho riguardato Intolerance, l’Aurora, anche Greed è stato un esercizio molto stimolante. Stavo cercando dei lavori su una scala immensa. Quello che mi ha affascinato dei film muti è il modo in cui usano la geografia, lo spazio per raccontare la storia.
Il processo meccanico e umano mi affascina, è stato una delle mie ossessioni in Dunkirk. Ho riguardato Diario di un ladro e Un condannato a morte è fuggito solo per questo. Bresson dettaglia qualsiasi cosa, crea la suspense con i dettagli. Tutto riguarda il processo, i movimenti, Dunkirk si avvicina a questo: dissezionare il processo per creare suspense. Il processo stesso diventa intrattenimento”.
Il direttore del montaggio Lee Smith ha spiegato che il montaggio è stato più complicato a causa della poca presenza di dialoghi. Il filmaker ha aggiunto:
“L’empatia per i personaggi non ha nulla a che fare con la loro storia. Non volevo passare attraverso il dialogo, raccontare il passato dei miei personaggi. Il problema non è chi sono, chi dicono di essere o da dove provengono. L’unica domanda che mi interessava è: Riusciranno a uscirne vivi? Verranno uccisi dalla prossima bomba nel tentativo di raggiungere la banchina? O verranno schiacciati dal passaggio di un barca?”
Ma perché Nolan ha voluto raccontare questa storia?
“Ho pensato che doveva essere raccontata in modo moderno, per il pubblico di oggi. Avevo bisogno di pensare ai film che si focalizzano su situazioni specifiche. Quelli di Hitchcock, Clouzot…”
Parlando del film del ’53 diretto da Henri-Georges Clouzot, il regista spiega:
“Si, Vite vendute. La maggior parte della troupe non capiva perché gli stavo mostrando questo film. Ma era quello che aveva più senso. Suspense allo stato puro. Parla di meccanica, di procedure e di difficoltà fisiche. Guardate la scena dove il camion deve tornare sulla piattaforma e le ruote non rispondono più… Questo è quello che ho dovuto cercare per Dunkirk! Volevo mostrare come si porta un camion sul pontile, che cosa succede quando le gomme non passano, quando le ruote non rispondono più. Pura fisica”.
Quanto rivelato da Nolan sul processo di creazione del film è molto affascinante, sarà interessante vedere come tutte queste influenze sono state traslate nel film.
Troviamo in ruoli secondari Tom Hardy, Kenneth Branagh, Cillian Murphy e il premio Oscar Mark Rylance mentre in quelli principali Fionn Whitehead, Jack Lowden, Aneurin Barnard ed Harry Styles degli One Direction.
L’uscita di Dunkirk nelle sale americane è fissata per il 21 luglio 2017, mentre in Italia arriverà il 31 agosto.
Fonti Premiére, Nolan Fans Forum
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