TV CULT – Le serie che hanno fatto la storia – E.R. Medici in Prima Linea

TV CULT – Le serie che hanno fatto la storia – E.R. Medici in Prima Linea

Di Andrea Suatoni

Il capostipite dei Medical Drama moderni è da considerare senza dubbio ER: Medici in Prima Linea, serie nata dalla mente di Michael Crichton (tornato alla ribalta negli ultimi tempi grazie al clamore della serie Westworld) ed andata in onda dal 1994 al 2009 sul canale americano NBC per un totale di ben 15 stagioni e di 331 episodi. Concentrandosi sui casi d’emergenza del pronto soccorso di un ospedale, lo show raccontava collateralmente anche le vite dello staff, impegnato a salvare vite ed a far quadrare la sfera privata con quella lavorativa.

Un cult quasi immediato, vincitore di 23 Emmy Awards a fronte di 124 nomination (si tratta della serie più nominata della storia), che ha cambiato le fondamenta del genere e che ha appassionato milioni di spettatori arrivando a punte di oltre il 45% di share. La prima stagione venne prodotta da Steven Spielberg, che voleva inizialmente trarre un film dal romanzo Casi di Emergenza di Crichton.

IL PRONTO SOCCORSO DEL COUNTY GENERAL HOSPITAL

Le vite dei medici più famosi degli anni ’90 si intrecciavano a Chicago, all’interno dell’ospedale universitario “County General Hospital”. Protagonista era il vero e proprio pronto soccorso dell’ospedale; solo raramente le vite dei medici e degli infermieri erano indagate in luoghi diversi da questo (soprattutto nelle prime stagioni): al centro della scena erano i “casi della settimana”, in uno schema che ancora oggi fa la fortuna dei procedural e di molti show basati su una continuity più verticale che orizzontale (da CSI a NCIS e via dicendo), che solo superficialmente metteva in gioco i drammi e le vite private dello staff, spesso secondo anche ai pazienti al centro dell’episodio. Le trame a livello orizzontale procedevano quindi lentamente, permettendo allo spettatore casuale di godere appieno anche la singola puntata vista per caso senza conoscere il sostrato precedente.

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IL PRIMO MEDICAL DRAMA MODERNO

La serie in sè stessa piaceva ai fan quasi più dei suoi personaggi: i protagonisti all’interno delle 15 stagioni cambiano totalmente e continuamente (nessuno dei membri della prima stagione è rimasto nelle ultime) senza che l’assetto vincente di ER venga modificato, pur adattandosi nel corso delle stagioni ad una costruzione più moderna degli episodi. In effetti andando avanti con le stagioni aumentano le scene esterne all’ospedale e fioriscono numerose storie d’amore fra i membri dello staff (a volte anche in modo poco credibile), i cui rapporti si intersecano sempre di più finendo poi sempre a dover fare i conti con la contrattualizzazione degli attori.

Nei 331 episodi c’è spazio per un episodio diretto da Quentin Tarantino, per uno girato in diretta e per vari crossover con la serie Camelot – Squadra Emergenza, basata su un gruppo di poliziotti, paramedici e vigili del fuoco; fin dalle prime stagioni inoltre è presente una notevole cura riguardo ai temi trattati, spesso anche precorrendo i tempi durante i quali ER veniva trasmessa. Dalla malattia mentale al razzismo, dai diritti degli omosessuali all’eutanasia, dalla critica sociale pura alla violenza sulle donne e non solo, lo show ha mostrato sempre una vena di modernità delicata ma decisa dietro le storie dei pazienti che transitavano al County General Hospital (ma anche dietro quelle dello staff: prime fra tutte la trattazione dell’HIV della dottoressa Boulet o l’infermita della Weaver).

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RISEN STARS

Molti sono gli attori lanciati da ER che hanno raggiunto la notorietà a livello mondiale, affermandosi professionalmente a livello globale: George Clooney in primis, che interpretava il dottor Doug Ross, è tuttora una delle star più in vista di Hollywood.
Dietro di lui anche Julianna Margulies (l’infermiera Carol Hathaway), appena reduce dal successo della serie The Good Wife che la vedeva protagonista, è riuscita a fare il salto divenendo assoluta protagonista di una delle migliori serie degli ultimi anni.

E ancora Ming-Na Wen (voce di Mulan e attuale agente May in Agents of S.H.I.E.L.D.), Linda Cardellini (ex Marcy nei due Scooby-Doo), Angela Bassett (American Horror Story) e molti altri.

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EREDITA’

E’ indubbio che tutti i medical drama successivi ad ER debbano ad esso almeno parte della loro ragion d’essere; non solo perché il dato auditel ha spinto verso un improvviso proliferare di esempi del genere, ma anche e soprattutto perché è possibile ravvisare in ognuna delle moderne serie a carattere medico moltissimi elementi che richiamano la struttura o le tematiche dello show.

Gli esempi più palesi arrivano da Grey’s Anatomy e da Doctor House – Medical Division: il primo rielabora a suo modo il genere e rende molto più importanti le vite private dello staff dei protagonisti arrivando a tratti a sfociare nella telenovela, mentre il secondo ripropone strettamente il tema del caso settimanale indugiando sul carisma di un unico protagonista preponderante sugli altri. Ma abbiamo assistito anche a variazioni più maliziose come Nip/Tuck, che indugiava sul lato cinico ed imprenditoriale della sfera medica, o il perfetto Scrubs, che virava verso la più profonda introspezione vestita di una maschera di comicità intelligente o ancora Nurse Jackie, che mostrava il lato più insidioso del medical raccontando la storia di un’infermiera dipendente dal Vicodin.

Più tradizionali e vicini all’impostazione base di ER invece sono i vari Chicago Med, Chicago Fire e Chicago P.D. del “Chicago franchise”, come anche The Night Shift,  o l’anacronistico The Knick (ambientato agli inizi del 1900), tutti ancora attualmente in onda.

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