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—– ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER —–
E’ disponibile dallo scorso 23 Dicembre sulla piattaforma online Netflix (che ha co-prodotto la serie con il canale Showcase) la nuovissima serie Travelers, che vanta fra i protagonisti il compianto Will di Will & Grace, Eric McCormack. Una serie sci-fi di produzione canadese che sfocia a tratti nel family drama, la cui prima stagione, interamente disponibile, consta di 12 episodi.
PILOT
Marcy, Carly, Trevor e Philip sono 4 persone sconosciute che ai 4 angoli di una città muoiono per cause naturali (relativamente) all’interno delle stesse 24 ore. I loro corpi vengono occupati da altrettanti viaggiatori temporali: nel futuro, una fantascentifica tecnologia permette alle persone di riversare (temporaneamente?) la loro coscienza all’interno del corpo di individui scelti nel passato tramite un’indagine sui social dell’epoca.
I 4 viaggiatori temporali si danno appuntamento in un vecchio palazzo abbandonato, tramite un sistema online che li indica come parte di un’organizzazione che vanta migliaia di individui: l’FBI, in particolare l’agente Grant MacLaren, riesce a tracciare le particolari conversazioni e inizia ad indagare.
I travelers devono compiere una missione che non viene rivelata allo spettatore; ma devono anche fare i conti con le vite private degli individui di cui hanno preso il posto, situazione che diventa fin da subito difficilmente sostenibile: Marcy ha preso il posto di una ragazza mentalmente disabile e non solo deve spiegare le proprie ritrovate capacità intellettuali, ma deve fare i conti con un corpo debilitato; Carly ha un figlio neonato ed un marito fin troppo violento (che è stato causa della sua morte in un momento di rabbia durante una sbronza); Trevor è un ragazzo alle prese con i classici problemi dell’adolescenza ed infine Philip ha preso il posto di un ragazzo dedito all’uso dell’eroina ed inizia a sentire gli effetti dell’astinenza.
Arrivato il momento dell’incontro, anche MacLaren trova il luogo dell’appuntamento e raggiunge Marcy e gli altri solo per scoprire che anche lui è destinato a morire ed essere rimpiazzato da qualcuno proveniente dal futuro: si tratta del leader del gruppo, che viene da un’era in cui l’umanità è stata praticamente sterminata ed ha viaggiato nel tempo per impedire la realizzazione di un futuro spaventoso.
ORIGINALITA’?
Viaggi nel tempo, futuro da evitare, trasferimento mentale: Travelers si fonda su una serie di cliché fantascentifici difficili da sdoganare e ancor più complicati da affrontare a cuor leggero. Fin da subito l’idea di già visto coglie lo spettatore in pieno: da Sense8 a Terminator a X-men: Days of Future Past, nulla di nuovo si affaccia sul panorama televisivo (considerando inoltre il proliferare nel 2016 di serie TV incentrate sull’argomento: 11.22.63, 12 Monkeys, Timeless).
Ma andando avanti con i minuti l’affresco comincia a farsi interessante: notiamo come i viaggiatori si stupiscano di mangiare una mela o di vedere la luce del sole, come non abbiano idea di come trattare con i bambini e come siano sostanzialmente degli sprovveduti: persone praticamente normali, solamente provenienti da una realtà molto differente da quella nella quale sono stati catapultati. Il punto più interessante ironicamente è osservare come i coprotagonisti tentino di approcciarsi alle nuove personalità dei viaggiatori: se la serie riuscirà a bilanciare i momenti di tensione fantascientifica a quelli del family-drama (trovando una giustificazione adeguata alla necessità di tenerli in vita), potrebbe rivelarsi un prodotto vincente.
“WILL” BE GRANT
Eric McCormack ricopre un nuovo ruolo da protagonista dopo Will & Grace, Trust e Perception; l’ottimo attore ha dimostrato di saper tenere testa a qualsiasi tipo di ruolo, facendo quasi dimenticare il ruolo iconico che l’ha reso famoso. L’ex Will spicca fra i nomi semi-sconosciuti del resto del cast, e curiosamente interpreta per tutta la durata dell’episodio un personaggio che non vedremo più all’interno della serie: il suo vero ruolo verrà esplicitato solamente nel prossimo episodio, ora che il “vero” Grant MacLaren non esiste più ed è stato rimpiazzato.
SPETTATORI SELEZIONATI
Chiaramente, Travelers si rivolge ad una singola fetta di pubblico, amante dello sci-fi e delle implicazioni legate ai paradossi temporali. Il successo della serie sarà quindi decretato dal livello di gradimento di spettatori fin troppo avvezzi a twist narrativi di genere: lo show come già accennato non promette originalità, saranno quindi gli snodi della trama spicciola ed in definitiva le caratterizzazioni dei personaggi che avranno l’onere di dover essere resi il più accattivanti possibile. Le premesse per costruire un buon prodotto sono forse ben nascoste ma passibilissime di esplodere in ogni momento; se siete quindi appassionati di sci-fi, anche se il pilot di Travelers non vi ha proprio convinto, vi consigliamo di dargli almeno un’altra (puntata di) possibilità.
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